ROMA (ITALPRESS) – Può l’età biologica vincere su quella anagrafica? E’ questo il grande tema che anima il XXXVII Congresso Nazionale della Federazione Medico Sportiva Italiana, dal titolo “Età biologica, età anagrafica 2.0. Una longevità in salute”, che si sta svolgendo a Roma, presso il Centro Congressi dell’Hotel “Rome Cavalieri”. Un quesito che, anche nella seconda giornata di dibattito, ha animato gli esperti con sessioni ed appuntamenti sull’apporto della medicina alla vita sociale, ma soprattutto sul potere dell’attività fisica per ridurre i fattori di rischio aumentando così l’aspettativa di vita in salute ma anche i costi per il Sistema Sanitario Nazionale con il preciso obiettivo di trasformare tutti i soggetti sedentari (circa 16 milioni) in soggetti attivi e portare così un beneficio atteso compreso tra i 5,9 e i 12,5 miliardi di euro. Nel centro congressi della Capitale si sono alternati alcuni dei maggiori esperti esperti come il professor Sergio Pecorelli, ex presidente del consiglio di amministrazione dell’Agenzia italiana del farmaco, in una sessione dal titolo “L’invecchiamento in salute inizia con l’inizio della vita”, o come Giuseppe Novelli, professore ordinario del Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione dell’Università di Roma “Tor Vergata” in un incontro dal titolo “Geni della salute ed esercizio fisico: un binomio per una sana longevità” sugli aspetti benefici dell’attività sportiva per avere una vita sana ma soprattutto lunga. Un congresso che sta rispettando le aspettative iniziali con un’ottima risposta di pubblico – circa 3.000 presenti in entrambe le giornate – e un dibattito sempre più vivo su quello che la medicina può fare non solo dal punto di vista scientifico, ma anche da quello socioeconomico diventando una risorsa per migliorare il futuro del Paese coniugando così salute, economia e sistema sociale.
– foto spf/Italpress –
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