ROMA (ITALPRESS) – Arriva il primo provvedimento della giustizia sportiva per la vicenda delle scommesse illecite. Riguarda Nicolò Fagioli, il centrocampista della Juventus. La Federcalcio, infatti, ha reso noto che “la procura federale ha raggiunto un accordo (ex articolo 126 CGS) con il calciatore Nicolò Fagioli a seguito del quale lo stesso verrà sanzionato con una squalifica di 12 mesi, 5 dei quali commutati in prescrizioni alternative, e una ammenda di 12.500 euro, per la violazione dell’aricolo 24 del CGS che vieta la possibilità di effettuare scommesse su eventi calcistici organizzati da Figc, Uefa e Fifa.
Riguardo le prescrizioni alternative, Fagioli dovrà partecipare a un piano terapeutico della durata minima di 6 mesi e ad un ciclo di almeno 10 incontri pubblici, da svolgersi nell’arco di 5 mesi, presso Associazioni sportive dilettantistiche, Centri federali territoriali, Centri per il recupero dalla dipendenza dal gioco d’azzardo, e comunque secondo le indicazioni e il programma proposti dalla Figc”.
Inoltre la procura federale fa sapere che “vigilerà sul rispetto di quanto indicato e, in caso di violazioni, adotterà i provvedimenti di propria competenza, ai sensi del Codice di giustizia sportiva, con risoluzione dell’accordo e prosecuzione del procedimento disciplinare dinanzi agli Organi giudicanti di giustizia sportiva”.
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FIRENZE (ITALPRESS) – “Andiamo a giocare contro una squadra di cui conosciamo storia e forza, dentro il loro stadio: dobbiamo dare sfogo ai nostri sogni, è questa la partita dove bisogna sentirsi veramente felici di poter superare i limiti che tutti ti mettono davanti”. Per Luciano Spalletti arrivare a Wembley da ct della Nazionale è un sogno ma perchè quel sogno diventi realtà servono anche i tre punti. Il tecnico toscano non vuole fare calcoli nella corsa a Euro2024, perchè “il calciatore internazionale vede in questa partita la possibilità di qualificazione, senza andare a pensare a quelle successive. Avere personalità significa superare tutto ciò che c’è fra te e l’obiettivo, senza scuse, è qui che si vede se si ha la personalità di squadra tosta”. Nello stadio che ha visto l’Italia laurearsi due anni fa campione d’Europa (“una vittoria che resterà nella storia della Nazionale, come l’abbraccio fra Vialli e Mancini”), Spalletti potrebbe dare una chance a Udogie: “Ha tutto, è un calciatore che come quelli alle prime armi deve fare esperienza ma in una partita dove la fisicità può fare la differenza, può darci una mano”, le parole di Spalletti a Sky Sport.
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ROMA (ITALPRESS) – “Questa è una Norvegia diversa dalle altre, è una squadra forte con giocatori di talento soprattutto da metà campo in su mentre dietro qualche difficoltà ce l’hanno. Sarà una partita dura, da giocare al massimo delle nostre possibilità. Ci siamo preparati bene per questa partita, i ragazzi hanno lavorato bene. Pensiamo solo a vincere perchè è una partita fondamentale per il nostro cammino”. Sono queste le parole di Carmine Nunziata, tecnico della Nazionale Under 21, nella conferenza stampa che anticipa la sfida alla Norvegia valida per le qualificazioni all’Europeo del 2025. “Noi prepariamo le partite sempre allo stesso modo, andando in campo per dare il massimo e vincere. Questa è una partita particolare del girone, ma quando si giocano i gironi è così. Sono tutte importanti” ha detto Nunziata che ha parlato del caso della lite tra Ruggeri e Nasti, con l’esclusione di quest’ultimo dal gruppo. “E’ stata una pagina non bella, un gesto folle da parte di Nasti. Non poteva
restare in questo gruppo. Detto questo voglio trovare una cosa
positiva in questa vicenda, ossia l’attaccamento dimostrato da
Ruggeri nel voler rimanere nonostante la frattura al setto
nasale. Cosa può fare Nasti per rientrare nel gruppo? In altre occasioni non aveva dimostrato questa follia, la cosa importante è che si renda conto della gravità del fatto. Si valuteranno le cose e vedremo se può rientrare. Ho parlato subito con lui quando è successo, era molto dispiaciuto. E’ andato a casa, mi ha telefonato anche in questi giorni. Non è quel tipo di ragazzo, non so cosa gli sia preso in quel momento, ma spero gli serva per migliorare sotto certi punti di vista”, conclude
Nunziata. Il ct degli azzurrini ha anche affrontato la vicenda scommesse. “Se ne parla, è normale che si commentino queste cose. Non è una bella pagina, io ritengo che sia una malattia e va curata. In questo caso bisogna dare una mano a questi ragazzi per fargli capire certe cose”.
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MUMBAI (INDIA) (ITALPRESS) – Le gare di bob, slittino e skeleton di Milano-Cortina 2026 si svolgeranno fuori dall’Italia. L’annuncio è stato dato dal presidente del Coni e della Fondazione Milano-Cortina, in occasione della sessione del Cio a Mumbai, in India. “Due giorni fa il Governo ci ha informato di considerare l’opzione migliore e più sostenibile quella di non realizzare il Cortina Sliding Center e spostare le gare in un impianto già esistente e funzionante – le parole di Malagò – Di conseguenza, Milano-Cortina 2026 deve individuare un’altra sede fuori dall’Italia. Stiamo già lavorando per esplorare tutte le possibili soluzioni e alternative insieme al Cio e alle Federazioni Internazionali, prima di sottoporre la scelta al nostro board per l’approvazione definitiva. A questo proposito, è importante ricordare che una decisione come questa avrà delle conseguenze sul budget del Comitato Organizzatore”. “Nonostante tutte queste difficoltà – ha poi aggiunto Malagò – i nostri sforzi sono concentrati sul futuro e l’energia positiva dei Giochi ci aiuterà a regalare un indimenticabile momento di sport e unità”. Il numero uno dello sport italiano ha tenuto a sottolineare i tanti progressi fatti nonostante “le condizioni sempre più complesse e critiche legate al quadro politico ed economico a livello mondiale. Milano-Cortina rappresenta una straordinaria opportunità per il movimento olimpico, per l’Italia e in generale per il mondo dello sport. Gli sport invernali tornano in Europa, nel cuore delle Alpi, per quella che sarà un’edizione pioneristica, in un territorio molto ampio. L’Italia è pronta a presentarsi al meglio delle sue capacità”.
La decisione “responsabile” di non procedere con il Cortina Sliding Center “rafforza la posizione del Cio secondo la quale la costruzione di questo impianto doveva essere riconsiderata poichè la sua eredità permanente non era chiara – ha commentato durante il suo intervento Kristin Kloster, presidente della Commissione di coordinamento del Cio per Milano-Cortina – Accogliamo quindi con favore questa decisione che si basa sulla direzione data dall’Agenda 2020 secondo cui non dovrebbero essere costruiti impianti permanenti se per essi non esiste un concreto piano in termini di legacy”. La Kloster ha fatto sapere che una soluzione è attesa “entro fine anno” ma nel complesso “siamo felici di tutti i passi fatti negli ultimi mesi per risolvere i problemi, c’è il potenziale perchè quelli di Milano-Cortina 2026 siano dei Giochi straordinari”.
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Ancelotti “Scommesse? Leggerezze individuali. Arabia nuovo polo”
ROMA (ITALPRESS) – Dal caso scommesse alle voci sul Brasile, passando per Inghilterra-Italia, la lotta scudetto e l’Arabia Saudita. Fresco di laurea ad honorem, Carlo Ancelotti parla di attualità e non solo ai microfoni di “Radio Anch’io Sport” su RadioUno, a partire dal caso scommesse che fin qui ha coinvolto Fagioli, Tonali e Zaniolo. “E’ stata una grave leggerezza da parte di questi ragazzi che sono entrati in questo sistema e devono essere curati – sottolinea – A livello scientifico la ludopatia è una malattia. Detto questo, per me è una leggerezza individuale, ma coinvolgere tutto il calcio italiano mi sembra un pò esagerato. La giustizia farà il suo corso, a me sembra una leggerezza di ragazzi che hanno infranto una regola sportiva abbastanza chiara: non si può scommettere. Per chi fa questo lavoro, è molto chiaro. Si viene avvisati prima di ogni stagione in tutti i paesi che è un gioco proibito”. Ancelotti riconosce che “la responsabilità che hanno oggi i giovani calciatori è diversa da quello che avevo io. Adesso il giovane calciatore ha dietro di sè tutta una struttura tra familiari e agenti che gestisce la carriera. Per tutti loro la responsabilità aumenta. Comunque la maggior parte di loro è composta da ragazzi seri, professionali, che sanno bene quali sono le regole da rispettare”. Fra questi ragazzi c’è sicuramente Jude Bellingham, astro nascente del suo Real Madrid e minaccia domani sera per gli azzurri a Wembley. “Come si ferma? E’ una bella domanda, è in un grande momento. Ma il calcio è un gioco di squadra, sicuramente Bellingham farà la sua parte per l’Inghilterra, come l’Italia risponderà con le sue qualità, con i suoi giocatori, con le sue caratteristiche. Sarà una partita che valuterà lo stato dell’Italia in questo momento. Il nuovo ciclo Spalletti è partito bene, domani ha un match importante che ci dirà a che punto è l’Italia”. A proposito di nazionali, per quanto riguarda il suo approdo sulla panchina del Brasile nel 2024 “sono molte chiacchiere, in questo momento sto benissimo al Real Madrid. Abbiamo iniziato bene la stagione e speriamo di finirla meglio”. Guardando al calcio italiano, detto che le 4 squadre impegnate in Champions hanno tutte la possibilità di passare il girone, “poi arrivare in finale Champions è difficile per tutti. Dirlo oggi chi arriva in finale è un terno al lotto”, sulla lotta scudetto commenta: “Non mi ha sorpreso la ripresa del Milan dopo la sconfitta nel derby, il Milan ha fatto un’ottima campagna acquisti, ha preso giocatori di esperienza come Pulisic, Loftus-Cheek, ha preso giovani interessanti”. “Il Milan, a parte il derby, sta facendo bene, anche in Europa – sottolinea ancora Ancelotti – Per lo scudetto ci sono da mettere dentro anche il Napoli e la Juve, che senza coppe può dire la sua”. Il Napoli non sta vivendo un bel momento però. “Garcia ha le difficoltà che hanno tutti gli allenatori: se non vinci, ti mandano via – ribatte Ancelotti – Il Napoli ha cambiato allenatore, ha preso Garcia che ha le sue idee e su queste idee ha bisogno di avere un pò più tempo. Garcia è un allenatore capace, serio, professionale, ha fatto bene in Italia. Sarà solo una questione di tempo, anche perchè il Napoli ha all’incirca la stessa struttura dell’anno scorso, ad eccezione di Kim. Il Napoli tornerà ad essere competitivo in campionato”. Infine, sulle ambizioni del calcio saudita, chiosa: “Ci sarà un altro polo nel calcio mondiale, quello arabo. Hanno portato lì giocatori importanti, non solo a fine carriera. L’idea di poter arrivare al Mondiale 2034 significa investire ancora, diventerà un campionato arabo molto competitivo”.
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I momenti salienti del match del Menti tra Juve Stabia e Catania
TRENTO (ITALPRESS) – “Siamo molto dispiaciuti per Fagioli. Noi abbiamo avvertito la Procura, il ragazzo si è dimostrato disponibile. Siamo vicini a lui e dispiaciuti per quanto accaduto, il nostro compito non è solo di punirlo come sarà fatto dagli organi di giustizia, ma dobbiamo rieducare il sistema”. Sono queste le parole di Cristiano Giuntoli, direttore sportivo della Juventus, sulla vicenda legata alla scommesse che ha coinvolto Nicolò Fagioli, al Festival dello Sport di Trento.
Parlando degli obiettivi stagionali, Giuntoli ha sottolineato che “non ci vogliamo mettere limiti, vogliamo lavorare ogni giorno e cercare di fare prima possibile le cose giuste per riportare la Juve dove merita. Stiamo andando verso un percorso che punta a valorizzare i ragazzi che abbiamo a disposizione, la strada intrapresa è quella giusta. Cosa mi ha convinto? Il fascino e il blasone, e la mia passione da bambino. La Juve è sempre la Juve e torneremo a fare quello che abbiamo sempre fatto, anche se ci vorrà un pò di tempo. Con il mister stiamo cercando di fare un calcio competitivo ma anche sostenibile perchè pensiamo sia doveroso e corretto, ci vuole rispetto anche per i tifosi”. Secondo Giuntoli “ci sono progetti partiti prima di noi, come Milan, Inter e Napoli. Noi ci siamo prefissati di crescere, di tornare in Champions League. Le cose si fanno passo dopo passo, dobbiamo pensare di entrare nelle prime 4. Non ci vogliamo limitare e vedremo in primavera dove saremo”, assicura Giuntoli.
E sul mercato: “Se a gennaio ci fossero opportunità capiremo
se e come intervenire”.
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TRENTO (ITALPRESS) – “L’ultimo Scudetto col Milan? E’ stato lo Scudetto da cui ho avuto più soddisfazione. Era una situazione dove la squadra non era favorita. Erano giocatori che non erano superstar. Non era una squadra in cui ero abituato a giocare: ho giocato sempre in squadre favorite”. Zlatan Ibrahimovic ha raccontato la propria carriera e la propria vita durante il Festival dello Sport 2023: lo svedese, durante l’ultimo giorno della manifestazione, ha analizzato tutte le tappe attraversate: “La mia carriera è iniziata con Mino Raiola. Come ho conosciuto lui ho fatto un pò quello arrogante, lui ha fatto l’arrogante con me, poi ho mollato un pò (ride, ndr). Ho conosciuto una persona fantastica, è diventato come un papà, un amico, tutti i giorni parlavo con lui: siamo cresciuto insieme, da lì siamo diventati forti insieme”. Un legame indissolubile fino all’ultimo giorno e lungo un percorso segnato dalla malattia dello stesso Raiola: “Ero con Mino quasi tutti i giorni nel suo ultimo periodo di vita. Non era facile, quando vedi una persona in difficoltà è difficile. C’era tanta emozione”.
La carriera italiana iniziò nel 2004 con la Juventus (“gli scudetti della Juve sono 38, non 36. Perchè abbiamo lottato tutti i giorni per tutte le partite e abbiamo fatto tutto in campo. Chi era in quella squadra sa cosa ha fatto”), per poi proseguire con le maglie di Inter e Barcellona: “Ho avuto la fortuna di vincere trofei che non ho vinto prima. Nei primi sei mesi a Barcellona è andato tutto bene, negli ultimi sei mesi è cambiato il pensiero. In campo non facevo tanto ma nella testa diventavo più forte. Devi passare momenti difficili per diventare più forte”.
Poi il ritorno in Italia, al Milan, grazie al lavoro di Adriano Galliani e a un aneddoto divertente raccontato dallo stesso Ibra: “Nel calcio ci sono tante parole, Galliani invece è venuto a casa nostra. Helena (la compagna, ndr) non sapeva chi fosse, mi ha chiesto chi è. “E’ il big boss del Milan”. “E che vuole?”. “Vuole che andiamo al Milan”. E lei: “E cosa aspettiamo allora?”. E alla fine hanno trovato un accordo con il Barcellona”.
L’ex attaccante ha voluto anche ricordare la figura di Silvio Berlusconi: “Avevo un buon rapporto con Berlusconi, quando entrava in una stanza te ne accorgevi. Mi ha dato la possibilità di tornare a sorridere dopo il periodo al Barcellona”.
Tantissimi i temi trattati, dallo scontro con Romelu Lukaku – nel famoso testa a testa durante un derby -, fino all’addio dal Milan di Paolo Maldini, passando anche per il caso che ha sconvolto la nazionale e che ha coinvolto l’ex compagno Sandro Tonali: “So poco di questa storia. Mai sentito questa storia da lui, mai visto in difficoltà e mai visto che stava male. Poi se è malato di scommesse bisogna aiutarlo, è come una droga. Purtroppo non lo so, non pensavo. Bisogna capire com’è la situazione”. Infine un giudizio anche su Mario Balotelli e la carriera dell’attaccante azzurro: “Lui ha avuto tante occasioni, non ne ha presa neanche una. Ce ne sono tanti che vogliono avere solo un’occasione, lui ha perso tutte le occasioni che ha avuto”.
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Cardinale premiato a Washington “Milan brand storico, un privilegio”
WASHINGTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Gerry Cardinale ha ricevuto a Washington un importante riconoscimento da parte della National Italian American Foundation (Niaf), l’organizzazione, fondata nel 1975 che promuove la cultura e il patrimonio italiano e che sostiene programmi educativi e formativi per i giovani. Cardinale ha ricevuto il premio Leonardo Da Vinci Niaf per la Finanza, da Jimmy Pitaro, presidente di Espn. “Il suo senso degli investimenti, la leadership aziendale e la filantropia esemplificano i valori che celebriamo nella comunità italoamericana”, le motivazioni del premio. Cardinale è stato premiato alla presenza del presidente americano Joe Biden, della First Lady Jill Biden e del presidente della Formula Uno Stefano Domenicali. Cardinale ha chiuso il suo discorso con “Forza Milan”, proprio davanti a Joe Biden.
“I miei ricordi più belli mentre crescevo erano i viaggi estivi che ogni anno facevamo in Italia. E in una di quelle estati del 1982, quando avevo 15 anni, mi ritrovai a festeggiare per le strade di Santa Maria Di Castellabate la vittoria dell’Italia ai Mondiali – ha detto il numero 1 rossonero -. Ricordo gli eroi di quel campionato dell’Italia – Franco Baresi, Daniele Massaro, il compianto Paolo Rossi – e ho anche un vivido ricordo di un livello di festeggiamenti mai visto prima in America”.
“Andando avanti, a 40 anni dopo, quasi negli stessi giorni, mi sono ritrovato in un tripudio simile fuori dal Duomo di Milano, a gioire con i milanesi per la vittoria nel Campionato Italiano del Milan – ha ricordato -. Pochi giorni prima della conquista dello Scudetto, avevamo concordato i termini per l’acquisizione del Milan da parte di RedBird, ma abbiamo tenuto in sospeso l’annuncio dell’accordo fino a dopo la partita, per non distrarre la squadra nè i tifosi. Ma mentre stavo lì in Piazza del Duomo tra gli euforici milanisti, mi sono sentito trasportare indietro nel tempo, a 40 anni prima, e alla stessa sensazione che in qualche modo questa fosse casa mia. C’è una foto abbastanza nota di me al Duomo, scattata da un amico, che mi ritrae mentre festeggiavo con i tifosi che presto mi avrebbero conosciuto come il nuovo proprietario della loro storica franchigia. Ma in quel momento ero completamente anonimo e potevo riflettere serenamente sul surreale viaggio di 40 anni che in tanti modi ha segnato la mia vita e su cosa significa per me essere italiano”.
“Negli ultimi 30 anni ho investito nello sport e nei media e pensavo di aver già visto tutto e fatto tutto quello che c’era da fare nello sport. Ma quest’ultimo anno speso come proprietario del Milan a tutti gli effetti mi ha fatto apprezzare in modo completamente nuovo ciò che facciamo per vivere. Sì – ha ammesso Cardinale – possedere uno dei brand più storici di tutto il calcio europeo è un privilegio e un’esperienza unica, a prescindere da chi tu sia. Ma come studente di storia, non puoi che divenire ben presto consapevole delle gigantesche orme italiane che stai percorrendo, così come della tua enorme responsabilità nei confronti della gente e dei tifosi che si auto-definiscono ‘Milanistì”.
“Per molti versi – ha concluso – queste mie note di ringraziamento per il riconoscimento ricevuto questa sera sono una “canzone d’amore” per Milano e per il mio retaggio italo-americano”.
– foto ufficio stampa Gerry Cardinale –
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BARI (ITALPRESS) – L’Italia batte Malta 4-0 al San Nicola di Bari e sale a 10 punti nel girone di C di qualificazione agli Europei del 2024. Le reti di Bonaventura, Berardi (doppietta) e Frattesi permettono alla nazionale di Luciano Spalletti di agganciare (con una gara in più da giocare) l’Ucraina al secondo posto e di portarsi a -3 dall’Inghilterra capolista, prossima avversaria a Wembley il 17 ottobre. Reduci da una preparazione tormentata, per via del caso scommesse che ha coinvolto Tonali e Zaniolo, gli azzurri cercano subito una partenza a razzo. Al 3′ Locatelli si rende pericoloso con un tiro dal limite. Due minuti dopo, sugli sviluppi di un calcio d’angolo dalla sinistra, Mancini in torsione di testa colpisce la traversa. L’1-0 arriva al 23′. La firma è di Giacomo Bonaventura che a 34 anni sigla il suo primo gol azzurro in carriera, dopo tre anni di assenza in nazionale. Il jolly della Fiorentina si impadronisce di una palla vagante in area e lascia partire un destro morbido che si infila sotto la traversa, dove Bonello (leggermente fuori dai pali) non può arrivare. L’Italia con pazienza organizza il gioco e al secondo minuto di recupero del primo tempo raddoppia con un’altra magia di un singolo.
E’ Berardi a farsi largo in area e a realizzare il 2-0 con un sinistro a giro che si infila in rete con l’aiuto del palo. Al 62′ altra chance. Bonello pasticcia con la palla tra i piedi, Raspadori prova a favorire il tap in di Kean ma lo juventino viene anticipato all’ultimo. Due minuti dopo arriva il 3-0. Berardi sfrutta uno scarico dell’attaccante del Napoli e con il piatto del piede debole realizza il suo secondo gol. L’ultima rete è di Frattesi con una grande azione individuale e un tiro a incrociare. Nel finale c’è spazio anche per l’esordio azzurro di Udogie, terzino del Tottenham che conosce bene i prossimi avversari. Dopo il poker a Malta, l’Italia cercherà altre risposte incoraggianti contro Bellingham e compagni.
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