I momenti salienti di Catania-Latina terminata in parità grazie alla rete di Chiricò
Redazione
FROSINONE (ITALPRESS) – Il Frosinone non ha nessuna intenzione di fermarsi. La squadra di Di Francesco vince 2-1 contro l’Hellas Verona grazie alle reti di Reinier e Soulè (inutile quella di Djuric nel finale) e si porta ora in settima posizione insieme a Monza e Lecce, tutte a quota 12. Terza vittoria per la compagine ciociara, dopo la sosta ci sarà la sfida al Dall’Ara contro il Bologna. Quarto ko in campionato per gli scaligeri che dopo la pausa ospiteranno il Napoli. I padroni di casa hanno avuto un approccio sicuramente propositivo, tra i più in palla Soulè: il centrocampista offensivo dei canarini si è prima costruito una buona occasione (tiro alto), poi ha colpito il palo. Un’azione che ha dato la scossa alla partita facendo reagire un Verona fino a quel momento non troppo vivace, il tiro di Folorunsho si è però perso sul fondo. La squadra di Di Francesco ha dato sicuramente segnali positivi e al 46′ del primo tempo è arrivato il gol di Reinier, abile a ribadire in rete il tiro di Cheddira terminato sul palo. Nella ripresa il copione non è cambiato, al 16′ è arrivato un altro palo da parte di Soulè: l’argentino si è riscattato al 21′ quando di testa, su cross morbido di Marchizza, ha siglato la seconda rete di giornata. Il 2-0 ha messo alle corde un Hellas poco propositivo soprattutto in fase offensiva, a parte qualche iniziativa da parte degli esterni la squadra di Baroni ha combinato poco e nulla: in pieno recupero la zuccata di Djuric ha riaperto virtualmente il match, ma l’assalto finale non è bastato. Dieci i minuti di recupero, tre in più rispetto ai sette iniziali, dopo un check per un possibile fallo di mano da parte del VAR è arrivato il triplice fischio finale. Dodici punti in otto giornate, è la miglior partenza in Serie A per la squadra gialloblù.
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ROMA (ITALPRESS) – La Lazio vince nel finale, per 3-2, contro l’Atalanta nell’ottava giornata di Serie A, al termine di una partita dalle mille emozioni. I biancocelesti sembravano aver fatto loro la sfida nel primo tempo, con l’autogol di De Ketelaere e la rete di Castellanos. Poi la reazione dei bergamaschi, che accorciano le distanze a fine frazione con Ederson e si prendono il pari con Kolasinac all’ora di gioco. All’83’, però, la rete del subentrato Vecino (in gol anche in Champions) regala i tre punti ai biancocelesti.
La partita all’Olimpico “regala” un avvio shock all’Atalanta, con due gol incassati nel giro di un quarto d’ora. L’1-0 che sblocca il risultato è figlio dell’autorete al 6′ di De Ketelaere, che infila nella sua porta il calcio d’angolo battuto da Luis Alberto. Al 12′ scambiano Zaccagni e Felipe Anderson, il brasiliano serve Castellanos al quale basta spingere in porta il 2-0: per l’argentino è il primo gol in Serie A. La squadra di Sarri va addirittura vicina al tris con l’occasione di Casale ma soprattutto con la traversa colpita da Guendouzi.
La reazione dell’Atalanta arriva alla mezz’ora, con un’azione avvolgente che porta all’1-2 bergamasco. Al 33′ Ruggeri crossa per Ederson, colpo di testa e match riaperto. Gli uomini di Gasperini partono con un altro piglio nel secondo tempo, alla ricerca della rimonta. Ci provano con De Ketelaere, ci riescono infine al 63′ con l’ennesimo cross dalla destra, opera di Koopmeiners, infilato in rete da Kolasinac per il 2-2 che cancella il brivido subito per il precedente gol di Pedro, annullato dall’arbitro Orsato per fuorigioco. L’ultima mezzora è vibrante, nessuna delle due ci sta a tenersi un punto. Tantomeno la Lazio, che scaccia le difficoltà di classifica grazie al gol all’83’ di Vecino, l’uomo della provvidenza per un’altra vittoria in extremis. Le ultime occasioni della Dea non bastano per non uscire sconfitti da Roma.
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MONZA (ITALPRESS) – Vittoria netta per il Monza, che davanti ai suoi tifosi batte per 3-0 la Salernitana e conquista la seconda vittoria consecutiva dopo quella di Reggio Emilia contro il Sassuolo, condannando i campani al terzo insuccesso in altrettante partite. Bastano nove minuti al Monza per sbloccare il risultato e a farlo ci pensa il solito Colpani, che riceve il pallone sulla destra e in slalom si libera per il destro letale indirizzato sul secondo palo. Vantaggio per la formazione di Palladino, che tiene il baricentro alto e dopo quasi dieci minuti trova anche il raddoppio: stavolta è di Gagliardini la percussione al termine della quale il pallone finisce tra i piedi di Vignato che, a due passi da Ochoa, è freddissimo nell’infilare sotto le gambe il portiere messicano e siglare il suo primo gol in Serie A. Salernitana tramortita dal doppio svantaggio, prova la reazione con il suo capitano, Antonio Candreva, che si inserisce in area e servito bene da Bohinen scarica un destro forte sul quale Di Gregorio deve impegnarsi non poco per respingere in tuffo. Monza attaccato ma che riparte, ancora con Vignato, bravo a sfruttare il tanto campo lasciato dai difensori campani ma non altrettanto nel vincere il secondo duello con Ochoa, stavolta reattivo nella parata sul tracciante del fantasista brianzolo. Padroni di casa che non si accontentano dei due gol di vantaggio e chiudono in crescendo il primo tempo, con numerose azioni manovrate alle quali manca solo un pò di precisione, con la Salernitana che invece non riesce a creare gioco ma anzi concede solo tanto spazio di giocata agli avversari. Trama che cambia ad inizio ripresa, con il Monza più schiacciato e la Salernitana che, grazie ai cambi di Paulo Sousa, prende campo e prova a riaccendere la sua partita. L’occasione buona ce l’ha Dia, che scappa alla difesa brianzola e in area calcia addosso a Di Gregorio con il pallone che carambola però sulla traversa e poi sulla linea di porta, senza oltrepassarla. Il portiere del Monza sarà ancora protagonista pochi minuti dopo, con la grande risposta sulla conclusione forte di Candreva favorita dallo schema ben riuscito da corner. Spazi che si aprono però anche per il Monza, con il neo entrato Papu Gomez che dà luce all’azione che porta al calcio di rigore per i brianzoli, concesso per il fallo di mano di Pirola: dal dischetto si presenta Pessina che spiazza Ochoa e ipoteca il risultato sul 3-0 finale. Monza in festa, Salernitana in crisi: ora Paulo Sousa rischia davvero la panchina.
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Bottger e Hiraki campioni mondiali di skateboarding park a Ostia
ROMA (ITALPRESS) – Il gotha internazionale della tavola non tradisce le attese. Grande spettacolo al “The Spot” di Ostia, casa dei Mondiali di skateboarding park 2023. In un’atmosfera da finale di Champions, con i tifosi incolonnati in fila davanti ai cancelli per entrare, le tribune prese d’assalto già due ore prima del via, decine di fan in cerca di autografi e un parterre delle grandi occasioni, a partire dal ministro dello Sport Andrea Abodi, si assegnano titoli e punti utili per un pass verso Parigi 2024.
Tra le donne, ma sarebbe meglio dire le ragazze visto che l’età media non supera i 16 anni, la scena mondiale, assente l’inglese Sky Brown, è dominata da due quindicenni giapponesi che, con due run superlative sopra i 93 punti, sbaragliano la concorrenza e conquistano i primi due posti della classifica finale: si tratta di Kokona Hiraki e Hinano Kusaki, con l’americana Minna Stess sul gradino più basso del podio. In campo maschile invece il 16enne americano Gavin Bottger, nonostante una posizione di rincalzo nel ranking (11°), piomba in pista come una meteora e fulmina con una run da 94,03 punti tutti gli avversari. Dietro di lui immancabile il Brasile con Luigi Cini (91,90 punti), e l’altro statunitense Tate Carew (91,34 punti).
Tra gli otto delle heats finali femminile e maschile non ci sono, almeno dentro la bowl, gli skater italiani, ma ai ragazzi del ct Daniele Galli non si poteva chiedere di più: 12^ Ale Mazzara, 16^ Ale Sorgente, 28^ Lucrezia Zarattini, oltre ai brillanti piazzamenti dei 4 giovanissimi al loro esordio internazionale, sono il miglior risultato di sempre del Park azzurro.
“Dopo lo Street al Colle Oppio – è il commento del presidente della Federazione italiana e mondiale Sabatino Aracu – un altro grande evento davvero spettacolare e giovane che ha trasformato il Park di Ostia nel tempio internazionale degli skater. Con i Mondiali sul Lido di Roma consacriamo definitivamente la Città Eterna capitale dello skateboarding mondiale aprendo la strada ad un 2024 ancora più straordinario per la città, culla della cultura e del turismo mondiale”. Tra pochi mesi, infatti, il grande carosello dello skateboarding internazionale è pronto a ritornare all’ombra del Colosseo con il doppio mondiale Park e Street che Roma si appresta ad ospitare l’estate prossima all’interno dei World Skate Games 2024.
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LOSAIL (QATAR) (ITALPRESS) – Max Verstappen vince senza grandi difficoltà anche il Gran Premio del Qatar. Sceso in pista da tre volte campione del mondo dopo il secondo posto nella sprint del sabato che ha chiuso i giochi per il titolo 2023, il pilota della Red Bull ha dominato di fatto dall’inizio alla fine sul circuito di Lusail, mettendosi dietro alla bandiera a scacchi le due ottime McLaren di Oscar Piastri e Lando Norris. In quarta posizione la Mercedes di George Russell, protagonista al via di un incidente con il compagno di squadra, Lewis Hamilton, costretto al ritiro. Solo quinta la Ferrari di Charles Leclerc, unica Rossa in gara per via del forfait di Carlos Sainz a causa del guasto riscontato nel pre gara al sistema del carburante della sua vettura. Sesto Fernando Alonso su Aston Martin, seguito da Esteban Ocon (Alpine), poi le due Alfa Romeo di Valtteri Bottas e Zhou Guanyu con Sergio Perez (Red Bull) a chiudere la top ten.
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GENOVA (ITALPRESS) – Con un guizzo nel finale di Pulisic, il Milan espugna il Ferraris imponendosi per 1-0 nella tana del Genoa. Il gol dello statunitense, a pochi minuti dalla fine, arriva sui titoli di coda di una partita difensivamente molto attenta da parte dei liguri che avrebbero forse meritato il pareggio e che nel finale, dopo l’espulsione di Maignan, non sono riusciti a battere il portiere improvvisato Olivier Giroud.
Partita subito intensa: la prima chance è per gli ospiti e arriva al 17′, quando Musah scappa sulla destra trovando a rimorchio Reijnders che si fa però respingere la conclusione a botta sicura da Martinez. Al 20′ si fa ammonire Hernandez che, diffidato, salterà la gara contro la Juventus al rientro dalla sosta. Il resto della prima frazione scorre senza particolari emozioni, con la difesa rossoblù piuttosto attenta e un trio d’attacco rossonero, oggi rivoluzionato con Chukwueze, Jovic e Okafor in campo dal primo minuto, decisamente opaco. Le due squadre vanno al riposo sullo 0-0 e Pioli decide di mettere subito dentro Leao e Pulisic al posto di Okafor e Chukwueze.
In avvio di ripresa regna l’equilibrio fino al 20′, quando Martinez deve metterci la punta delle dita per alzare sopra la traversa un’incornata di Leao arrivata dopo un cross dalla destra di Florenzi. La neopromossa si vede per la prima volta al 31′, quando Dragusin ci prova dalla distanza con il sinistro trovando la deviazione di un avversario che sembra spiazzare Maignan, ma il portiere recupera la posizione e salva i suoi in corner con un grande guizzo. Nel finale i rossoneri provano a spingersi in avanti, con il muro eretto dalla difesa avversaria sembra reggere. Al 42′, però, arriva la rete che decide il match. Gli ospiti attaccano sulla destra con Musah che mette in mezzo per Pulisic, il quale si gira sul sinistro in un fazzoletto e infila Martinez da pochi passi per l’1-0. Proteste dei genoani per un presunto tocco di mano dello stesso Pulisic. In pieno recupero, Maignan lascia in 10 i suoi per un’uscita a valanga fuori area su Ekuban, punita dall’arbitro con il rosso dopo la revisione al Var. Pioli non ha più cambi e in porta ci deve andare Giroud. Gudmunsson calcia la punizione dal limite, che dopo una deviazione si stampa sulla traversa. Dopo il corner, il portiere genoano Martinez si prende il doppio giallo per un fallo in attacco e viene espulso anche lui. I rossoneri resistono e si prendono 3 punti fondamentali che li catapultano in testa alla classifica in solitaria a quota 21. Il Genoa rimane invece quindicesimo con 8 punti all’attivo.
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LOSAIL (QATAR) (ITALPRESS) – Oscar Piastri scatta dalla pole e vince la sprint race del Gran Premio del Qatar, mettendosi dietro Max Verstappen che però riesce a conquistare i punti necessari per diventare campione del Mondo per la terza volta in carriera. Lo fa con largo anticipo, complice anche l’uscita di scena del compagno di squadra Sergio Perez, l’unico che sulla carta poteva ancora contendergli il titolo. Partenza a rilento per il neo tri-campione iridato, che però riesce a risalire la corrente e recuperare le posizioni perse al via per chiudere secondo. A completare il podio l’altra McLaren di Lando Norris, seguita dalle due Mercedes di George Russell e Lewis Hamilton. Chiudono in sesta e settima posizione le Ferrari di Carlos Sainz e Charles Leclerc, mentre si prende l’ottava posizione e l’ultimo punto in palio Alexander Albon su Williams.
Missione compiuta dunque per Verstappen anche se la domanda non era se, ma quando si sarebbe laureato campione. E l’olandese volante, al primo match point, ha chiuso i conti. Quando mancano ancora 5 appuntamenti in calendario, Verstappen mette la parola fine alla corsa al titolo, una corsa in realtà mai iniziata. Perchè la stagione 2023 è stata letteralmente dominata in lungo e in largo dal 26enne figlio d’arte, che al volante di una Red Bull fuori categoria ha lasciato solo le briciole ai rivali. A suon di pole, vittorie e record. Se nei primi quattro Gp della stagione era chiaro che fosse sempre lui il pilota da battere, c’era però al contempo la speranza che qualche altro potesse lanciargli il guanto di sfida, magari il compagno di box Sergio Perez che prima a Jeddah e poi a Baku era riuscito a finirgli davanti. Ma il messicano non è mai stato davvero all’altezza e da Miami a Monza il Mondiale di Formula Uno è diventato un monologo di Verstappen: 10 successi su 10, 12 su 12 considerando anche le sprint race di Spielberg e Spa, sei pole position (di cui cinque consecutive più quella in Belgio, assegnata però a Leclerc per la penalizzazione da scontare in griglia), oltre al punto del giro veloce colto in 5 occasioni. Il passaggio a vuoto di Singapore, dove ha addirittura chiuso fuori dai primi dieci, è stato subito archiviato con lo strapotere mostrato in Giappone: pole, vittoria numero 48 in carriera (solo Prost, Vettel, Schumacher e Hamilton hanno fatto meglio ma i primi due sono a tiro), Mondiale Costruttori in bacheca e una mano e mezza sul titolo piloti. Come detto, la domanda non era il se, ma quando. Una questione di tempo insomma, col gong suonato sulla pista di Lusail a coronamento di una stagione ai limiti della perfezione e lastricata di record, su tutti quello delle 10 vittorie consecutive tolto a Vettel che nel 2013 si era fermato a 9. “Proveremo a cavalcare l’onda di questa annata per il futuro, ma adesso penso solo a godermi il momento – commenta a fine sprint Verstappen – Una sensazione fantastica in un’annata incredibile. Sono fiero del lavoro svolto dal team, essere tre volte campione del mondo è incredibile. Speriamo di continuare di slancio anche in futuro”.
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TORINO (ITALPRESS) – La Juventus si è aggiudicata il Derby della Mole battendo il Torino per 2-0 all’Allianz Stadium. Per la squadra di Massimiliano Allegri è stata la terza vittoria di fila contro i cugini dopo le due della passata stagione. I bianconeri sono anche arrivati a quota 20 risultati utili consecutivi in casa contro i granata, 19 considerando sia le partite in casa sia quelle in trasferta tra tutte le competizioni.
Squadre volenterose in un primo tempo in cui la percentuale di possesso palla è stata nettamente a favore della Juventus. La formazione bianconera ha cercato con più insistenza un gol che per altro era anche arrivato al 4′ con una gran botta di Kean sotto la traversa, ma l’azione che aveva portato al gol era stata viziata da un fuorigioco dell’attaccante italiano. La Juventus ci ha poi provato con Kostic al 18′, ma il tiro-cross dalla sinistra del serbo si è spento sul fondo, e ancora con Bremer che al 26′ ha provato la conclusione dalla distanza trovando la deviazione in corner di un difensore granata. Un minuto dopo l’azione più rilevante del Torino con Bellanova, servito sulla destra da Seck, che quasi sul fondo ha messo in mezzo un pallone sul quale Szczesny non si è fidato deviando in corner.
In avvio di ripresa Juventus subito in vantaggio: sugli sviluppi di un calcio d’angolo, un batti e ribatti in area è stato finalizzato da Gatti che ha ribadito in rete da pochi passi. Gol inizialmente annullato per presunto fuorigioco e poi convalidato con l’assistenza della Var. Prima rete in Serie A per il difensore che nella passata stagione aveva segnato per la prima volta in bianconero in Europa League. Al 17′ raddoppio dei padroni di casa con Milik che pochi istanti prima aveva già sfiorato il gol. Stavolta, sugli sviluppi di un corner dalla destra di Kostic, il polacco ha impattato ancora di testa anticipando il portiere Milinkovic-Savic uscito con colpevole ritardo. Poco Toro anche nel secondo tempo con la sola incornata di Zapata, a tre minuti dalla fine, su cross di Vojvoda bloccata a terra da Szczesny.
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MILANO (ITALPRESS) – Nell’anticipo dell’ottava giornata di Serie A l’Inter non va oltre il 2-2 contro il Bologna: a San Siro i nerazzurri si fanno rimontare dopo l’iniziale doppio vantaggio. In gol per l’Inter prima Acerbi, poi Lautaro, per gli ospiti segnano Orsolini su rigore e Zirkzee. L’Inter paga il brutto approccio del secondo tempo e trova di fronte a sè un Bologna caparbio e capace di giocare con grande qualità.
Il primo tempo è divertente e giocato su ritmi elevati. La partenza dei nerazzurri è arrembante, anche se la prima grande occasione ce l’ha il Bologna al 5′, grazie al tiro da fuori di Ferguson, di poco a lato. In due minuti, però, l’Inter prova a mettere le cose in chiaro e a chiudere la pratica Bologna: all’11’ e al 13′, gli uomini di Inzaghi segnano, prima con Acerbi, su corner di Calhanoglu, e poi con Lautaro Martinez, autore di una splendida conclusione dalla distanza. Nonostante il doppio vantaggio dell’Inter, il Bologna ha il merito di non sfilacciarsi e di rimanere in partita. Al 19′ Ferguson viene atterrato in area da Lautaro e Guida, dopo revisione Var, assegna il rigore. Orsolini è freddo nel confronto con Sommer e realizza la rete del 2-1. Dopo il rigore, l’Inter continua a mantenere il pallino del gioco, ma il Bologna, quando riesce a recuperare palla, gioca con personalità, impensierendo la retroguardia nerazzurra.
L’inizio della ripresa è tutto a tinte rossoblù e proprio al 52′ gli uomini di Motta completano la rimonta grazie a Zirkzee. L’attaccante olandese stoppa la palla al limite dell’area e calcia di precisione sul primo palo, battendo Sommer e siglando il 2-2. Inzaghi vede la squadra in difficoltà e corre ai ripari, inserendo dalla panchina Cuadrado, Sanchez e Carlos Augusto. Il 3-2 realizzato al 60′ proprio dal neoentrato Sanchez viene annullato per fuorigioco. Sale l’intensità della pressione Inter, ma il Bologna non si lascia schiacciare nella propria metà campo: col passare nei minuti subentrano stanchezza e nervosismo per gli uomini di Inzaghi. Al 73′ Lautaro sfiora il gol ancora su sviluppo di corner, ma il suo colpo di testa è appena largo; grande occasione all’84’ anche per Carlos Augusto che si coordina al volo e impegna Skorupski. In pieno recupero Sommer nega col piede il gol a El Azzouzi. Un punto d’oro per un Bologna ordinato e propositivo mentre dall’altra parte l’Inter paga le fatiche Champions e butta al vento due punti da situazione di vantaggio.
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