FIRENZE (ITALPRESS) – La Fiorentina batte 3-0 il Cagliari e aggancia al terzo posto in classifica Juventus e Napoli. Domenica prossima al Maradona sarà dunque scontro diretto fra i campioni d’Italia e i viola che per regolare la formazione dall’ex Claudio Ranieri ci hanno messo poco più di 20 minuti. Il tempo di vedere Nico Gonzalez sfruttare un errore in uscita di Radunovic, e poi Dossena infilare la propria porta sull’iniziativa di Kayode. La gara si è così messa subito in discesa per i padroni di casa, troppo superiori rispetto a Deiola e compagni anche se il Cagliari può rimpiangere la grande chance capitata sui piedi di Nandez all’8′, sul momentaneo 1-0, con l’uruguaiano incapace di sfruttare un grave errore in disimpegno di Milenkovic. I gigliati, che hanno presentato dal 1′ Beltran, hanno trovato la serata magica di Nico Gonzalez, incontenibile per Augello e Deiola. Sotto gli occhi del ct azzurro Luciano Spalletti i viola si sono trovati di fronte un avversario abbattuto dall’ultimo posto in classifica, e con le polveri bagnate se è vero che nemmeno la soluzione doppio centravanti Shomurodov-Petagna ha dato soddisfazione allo sterile attacco rossoblu. Non hanno sortito l’effetto sperato nemmeno gli ingressi di Oristanio e Prati dopo l’intervallo e Pavoletti a gara in corso, con la Fiorentina che, forse pensando già alla gara di Conference League di giovedì prossimo contro il Ferencvaros, ha deciso nella ripresa di abbassare i ritmi. Italiano si è così permesso il lusso di risparmiare mezz’ora di gara a Nico Gonzalez e Bonaventura e lanciare Infantino, uno degli acquisti di mercato estivo gigliato più interessanti in prospettiva. Si arriva così senza patemi d’animo per i tifosi di casa fino a pochi istanti dal triplice fischio finale quando il subentrato Nzola, dopo aver fallito un’occasione clamorosa poco prima, con un bellissimo pallonetto segna la sua prima rete in maglia viola mandando in estasi il Franchi.
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REGGIO EMILIA (ITALPRESS) – E’ un gol di Colombo a regalare al Monza una preziosa vittoria esterna di misura sul campo del Sassuolo. Una festa doppia per l’ex Lecce, che oltre alla rete da 3 punti mette a segno anche la prima marcatura con la nuova maglia. Dopo appena 6 minuti ci vuole però subito un intervento decisivo di Di Gregorio in uscita su Laurientè, bravo a saltare Caldirola, per impedire al francese di portare in vantaggio i suoi. Sul versante opposto, al 10′, è Consigli a deviare in corner un sinistro a giro dalla distanza di Ciurria. Al 36′ si accende Berardi, che entra in area e si sposta la palla sul destro andando al tiro, ma Di Gregorio è abile a salvare i suoi in angolo. Il portiere brianzolo si ripete un minuto dopo, nuovamente sul numero 10 neroverde, il cui tiro da fuori viene ancora una volta neutralizzato in angolo. L’occasione più ghiotta della prima frazione arriva quasi allo scadere quando Laurientè riceve palla in area, si libera bene di un uomo ma spara alle stelle da ottima posizione. Le due squadre vanno all’intervallo sullo 0-0. In avvio di ripresa sono gli ospiti a divorarsi l’1-0 quando Kyriakopoulos, lasciato colpevolmente libero, calcia alto da pochi passi dopo essere stato liberato in area da Ciurria con un preciso cross basso dalla destra. Al 9′ ci vuole un grande intervento in scivolata di Tressoldi per fermare un mancino a botta sicura di Colombo, ben servito dal solito Ciurria. Il centravanti scuola Milan ci riprova all’11’ girandosi bene sul sinistro, ma Consigli para con i piedi. Colombo si prende la rivincita al 21′, quando se ne va a Tressoldi vincendo un contrasto aereo, entra in area, salta Erlic e supera Consigli con il destro firmando l’1-0 che decide l’incontro. A un quarto d’ora dalla fine, Papu Gomez entra dalla panchina al posto di Kyriakopoulos e fa il suo esordio con la casacca biancorossa. Ed è proprio l’argentino, al 41′, a servire un assist al bacio per Colombo che firma il raddoppio, ma il gol viene annullato per fuorigioco. In pieno recupero, Di Gregorio respinge con i pugni una conclusione forte ma centrale di Ferrari dalla distanza, salvando il risultato che non cambierà più. Grazie a questo successo, il Monza sale al nono posto raggiungendo proprio il Sassuolo nel blocco delle squadre con 9 punti all’attivo.
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TORINO (ITALPRESS) – Torino ed Hellas Verona si accontentano di un punto a testa. Finisce 0-0 uno dei due posticipi della settima giornata, entrambe le squadre non sono riuscite a trovare il guizzo giusto: qualche fischio nel finale da parte del pubblico di casa, nel prossimo turno gli uomini di Juric affronteranno il derby contro la Juventus. La banda di Baroni, invece, affronterà la trasferta in casa del Frosinone. Quella dello stadio Olimpico è stata una gara intensa, con due squadre per certi versi simili nel modo di giocare. I padroni di casa hanno iniziato col piede premuto sull’acceleratore, dopo pochi secondi Seck ha sfiorato la rete dopo un’ottima azione personale sulla destra. La risposta da parte degli scaligeri è stata immediata, con Cruz che per poco non ha sfruttato un pallone buttato in area da Ngonge: le due occasioni hanno placato gli animi di entrambe le squadre, al 27′ i granata sono stati anche costretti al cambio forzato per via dell’infortunio di Sazanov. Col passare dei minuti i ritmi si sono notevolmente abbassati, soltanto Lazaro – a pochi minuti dall’intervallo – ha sfiorato il vantaggio con un diagonale da posizione defilata intercettata ancora da Montipò. Nella ripresa la squadra di Juric ha giocato sicuramente meglio sfiorando più volte la rete: al 23′ Tameze, sugli sviluppi di un corner, ha colpito a botta sicura senza però trovare lo specchio della porta. I padroni di casa si sono resi pericolosi anche sull’azione dalla destra orchestrata da Vlasic (sicuramente più incisivo rispetto a Radonijc): lo stesso Montipò ha smanacciato per evitare un tiro-cross sul secondo palo, sulla respinta Schuurs ha sganciato un siluro terminato sul fondo per questione di centimetri. Non è servito a nulla il forcing finale: prosegue il momento negativo in fase realizzativa da parte di entrambe le squadre.
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MILANO (ITALPRESS) – “Il Benfica è una squadra intensa che gioca bene, in campionato ha vinto tutte le gare tranne la prima, oltre alla supercoppa portoghese. Ci vorrà un’ottima Inter”. Lo ha detto il tecnico dell’Inter, Simone Inzaghi, alla vigilia del match di Champions League contro il Benfica. “Dovremo essere intensi, perchè loro coprono velocemente ogni parte del campo, e essere intelligenti a leggere i momenti della gara – ha aggiunto il mister nerazzurro – Il nostro è un girone equilibrato, dovremo fare bene le partite in casa e le ultime due in trasferta”. “Cuadrado? Oggi si è allenato, aveva una tendinite fastidiosa, non abbiamo fatto tantissimo ma lo ha fatto bene – ha proseguito Inzaghi – E’ convocato, per metterlo in campo dall’inizio devo fare le valutazioni ma è un giocatore importantissimo, che ci è mancato e sul quale conto. Frattesi? Cercheremo di averlo sabato contro il Bologna, con lo staff medico abbiamo deciso di non rischiarlo, meglio non averlo per due partite che per un mese. Sensi? Ha un problema, credo che lo rivedremo dopo la sosta”. Una battuta anche su Lautaro: “Nei miei primi due anni è stato fantastico e quest’anno è partito ancora meglio. Come uomo, ha un grandissimo senso di appartenenza all’Inter che fa la differenza”. “E’ stato molto importante andare in finale l’anno scorso, non è stato facile perchè il Benfica è una squadra forte, che fa pressing alto con entusiasmo e voglia – le parole del centrocampista turco dell’Inter, Hakan Calhanoglu – Sappiamo chi affronteremo domani, una squadra che va sempre avanti e non molla mai, però ci siamo preparati bene e vedremo cosa succederà”. Per ‘Calhà sarà il debutto in questa Champions: “E’ stato importante per me riposare con la Real Sociedad, abbiamo fatto bene così e domani non vedo l’ora di giocare una partita molto importante per i nostri tifosi”.
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NAPOLI (ITALPRESS) – “Parliamo di uno dei più grandi club al mondo, con un palmares unico. Un club che un pò di esperienza in Champions ce l’ha…”. Così il tecnico del Napoli, Rudi Garcia, alla vigilia della sfida casalinga di Champions League contro il Real Madrid di Ancelotti. “La cosa bella è che il Maradona sarà sold out, pieno di tifosi che daranno una carica in più ai nostri ragazzi – ha spiegato il mister francese – Giocheremo per vincere, in campionato è quasi a punteggio pieno, con un grande allenatore, una squadra tecnica e potente. Sarà una partita difficile ma noi abbiamo l’ambizione di entrare in campo e fare di tutto per vincerla”. Garcia ha poi sottolineato che, in campo, “ci vorrà il cuore, e ce l’avremo, e anche la testa, perchè ci saranno momenti nella partita in cui dovremo essere bravi a spingere o impedire al Real di dimostrare le proprio qualità”. “Un confronto con la squadra? Quando ci sono delle stupidaggini, basta non riprenderle… – ha proseguito l’allenatore dei campioni d’Italia – Parlo coi miei giocatori, con i leader ho creato un consiglio dei saggi ma in tutti i club in cui sono passato è l’allenatore che chiama i giocatori per parlare, non il contrario. Invece dovrebbero farlo di più”. In campionato il Napoli sembra aver ritrovato la marcia giusta dopo un avvio non esaltante: “Per noi non c’era nulla di catastrofico, quando la palla entra è più facile vincere le partite. C’è chi ha ritrovato fiducia, come Kvara, e ora siamo tornati tra le prime quattro”. “Siamo pronti per affrontare il Real Madrid – ha assicurato il capitano del Napoli, Giovanni Di Lorenzo – Con Ancelotti ho un rapporto bellissimo, mi ha dato fiducia. Osimhen? Siamo tutti contenti che sia dalla nostra parte, domani affronteremo una grande squadra ma anche il Napoli lo è per il Real”.
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ROMA (ITALPRESS) – Cultura Italiae e Sport Italiae lanciano una campagna di sensibilizzazione e di sostegno a favore della proposta di nominare un commissario per la riqualificazione degli impianti sportivi e degli stadi che aiuti a superare gli ostacoli burocratici che hanno impedito al nostro paese di avere strutture polifunzionali sostenibili e adeguate alle norme di tutela e di rigenerazione urbana e ambientale. “Riteniamo sia il momento, nel rispetto delle regole e del buon senso, dell’”agire” rispetto a chi è “contro a prescindere” ad ogni azione o attività che possa innovare senza distruggere il nostro patrimonio culturale e ambientale – si legge in una nota – Promuoviamo una raccolta firme a favore della idea di un commissario agli stadi che possa sbloccare i vari iter approvativi, contro ogni bieca, miope e pretestuosa azione, che seppure forse legittima, tende a bloccare il paese invece di aiutarlo ad affrontare le sfide del futuro anche per non perdere l’occasione di ospitare importanti avvenimenti sportivi a partire dagli Europei 2032″. Cultura Italiae e Sport Italiae chiedono dunque “un piccolo sostegno firmando l’appello per innovare il paese, aiutare lo Sport, rinnovare una obsoleta situazione di impiantistica che, di fatto, toglie competitività e futuro a tutto il settore sportivo italiano. Per noi è una battaglia di civiltà”. La firma può essere apposta al link ‘https://www.culturaitaliae.it/legge-sugli-stadi/’.
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ROMA (ITALPRESS) – Con un gol di Lukaku, un sigillo di Pellegrini e due assist di Dybala la Roma batte 2-0 il Frosinone dell’ex Eusebio Di Francesco e ritrova la vittoria. All’Olimpico la squadra di Mourinho non convince fino in fondo sul piano del gioco ma, dopo la pesante sconfitta contro il Genoa, sale a quota otto in classifica. Si interrompe invece la striscia di imbattibilità di cinque giornate del Frosinone.
E’ dei ciociari la prima occasione. Al 17′ Soulè pesca Cuni che scatta alle spalle della difesa e salta Rui Patricio: il tiro da posizione defilata però è impreciso. Un errore che pesa, perchè cinque minuti dopo la Roma costruisce il vantaggio con le sue due stelle in attacco: Dybala pesca in area Lukaku, che si libera di due avversari e col sinistro batte Turati. Al 26′ Cuni ha un’altra chance: Soulè premia il suo taglio, ma l’attaccante albanese scuola Bayern col destro calcia alto. La Roma fatica ad organizzare una pressione coordinata e si affida più che altro alle sbavature tecniche dei ciociari. Al 30′ Pellegrini ruba palla e serve Lukaku: il belga scarica un destro potente ma Turati respinge coi pugni.
Al 57′ la Roma va vicina al 2-0. Dybala entra in area, salta sulla linea laterale Okoli e scarica per Lukaku con Monterisi che rischia l’autogol nel tentativo di deviare in angolo. Al 59′ l’argentino imbuca per l’inserimento di Bove, ma Turati in uscita sbarra la strada al classe 2002. Ci prova poco dopo anche Lukaku, ma la conclusione dalla destra del belga è altissima. Stesso esito anche per un tiro di Bove dai venticinque metri su scarico di Dybala. L’appuntamento dell’argentino con il secondo assist di giornata è rinviato all’83’. Sul suo cross da punizione, sbuca Pellegrini che al volo firma il 2-0 definitivo. Nel finale la stanchezza si fa sentire. E anche l’arbitro Marchetti ha i crampi. Otto i minuti di recupero ma il risultato non cambia più.
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BERGAMO (ITALPRESS) – Gara equilibrata e un punteggio quasi scontato, visto l’andamento del match. Finisce 0-0 la sfida tra Atalanta e Juventus: ai punti meglio i nerazzurri, ma alla fine le squadre si possono accontentate di un punto a testa. Buona prestazione per i bergamaschi, in vista del match contro lo Sporting, valido per l’Europa League; nel prossimo turno di campionato invece i bianconeri avranno il derby col Torino.
Solito 3-5-2 per la Juventus, orfana di Milik e Vlahovic. Massimiliano Allegri ha deciso di schierare il duo Chiesa-Kean con Locatelli in cabina di regia; modulo a specchio, o quasi, per Gian Piero Gasperini. Il tecnico nerazzurro si è affidato a Koopmeiners e Lookman, alle spalle del ristabilito De Ketelaere. Il belga, unico vero dubbio della gara, alla fine è partito dal primo minuto, con Pasalic e Muriel che sono subentrati poi dalla panchina. Il primo tempo è scivolato via su un andamento altalenante, con i bianconeri ad attendere e i padroni di casa a gestire il possesso: la vera occasione da gol della prima frazione è capitata a Zappacosta, col numero 77 che ha prima calciato su Danilo, poi ha sbucciato il pallone non trovando l’angolo giusto. La squadra di Allegri è uscita nel finale, ma il tiro di Fagioli – sugli sviluppi di un corner – è stato neutralizzato da Musso.
Nella ripresa il copione non è cambiato, con i bianconeri in difficoltà nel possesso e l’Atalanta a sprazzi: al 29′ Muriel ha sfiorato il gol del vantaggio su calcio di punizione, decisivo il tocco di Szczesny a deviare il pallone prima sulla traversa e poi in calcio d’angolo. Il colombiano ci ha riprovato a tre minuti dalla fine del tempo regolamentare: la sua conclusione dal limite è stata però respinta dalla difesa ospite. Koopmeiners, sempre su tiro di Muriel, pochi secondi più tardi, non è riuscito a ribadire in rete. Nel finale l’olandese, su un pallone pericoloso in area, non ha inquadrato lo specchio della porta.
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UDINE (ITALPRESS) – Pareggio amaro per il Genoa sul campo dell’Udinese: il 2-2 finale lascia non pochi rimpianti alla formazione di Alberto Gilardino, mentre consegna un punto per certi versi insperato alla compagine di Andrea Sottil. E’ l’autogol di Matturro, nel recupero, ad indirizzare il risultato della gara del “Bluenergy Stadium”. Arriva dopo soli quattordici minuti il vantaggio del Genoa, grazie all’errore vistoso in impostazione di Silvestri che favorisce il recupero palla da parte di Frendrup e il servizio per Gudmundsson, che conclude violentemente sotto la traversa e sigla l’1-0 rossoblù. La formazione di Gilardino appare in controllo della partita, ma l’Udinese reagisce e trova il gol del pareggio: è Lorenzo Lucca, al primo centro in Serie A, a sfruttare un pallone vagante all’interno dell’area di rigore del Genoa, girando rapidamente in rete e riportando in parità il punteggio. Appena tre minuti più tardi il Genoa ritroverebbe il gol, ancora con Gudmundsson, ma è il direttore di gara ad annullare tutto per una precedente posizione di fuorigioco. I liguri vanno però nuovamente vicini al secondo gol, stavolta con Malinovskyi, che su schema da calcio piazzato lascia partire dai trenta metri la conclusione che termina a centimetri dal palo alla sinistra di Silvestri. E’ solo un altro campanello d’allarme per la squadra di Sottil, che al 41′ si trasforma in gol, ancora con Gudmundsson, che stavolta riceve il pallone da Retegui e, aiutato da una deviazione, scarica il destro che si insacca alle spalle di Silvestri e vale il 2-1 del Grifone. L’Udinese però non ci sta e nella ripresa prova sin da subito ad aggredire alto il Genoa, creando tanta densità nella trequarti rossoblù e cercando l’assalto vincente per il gol del pareggio. La formazione di Gilardino, complice la stanchezza, abbassa i ritmi ma al 76′ riesce ad uscire dalla pressione bianconera e va vicina alla terza rete, prima con la conclusione da fuori di Gudmundsson respinta da Silvestri, poi con quella immediatamente successiva di De Winter dall’interno dell’area che termina però fuori di poco. Udinese presente e su uno degli ultimi assalti riesce a trovare la rete del pareggio grazie all’autogol, nato dal corner battuto da Samardzic, del neo entrato Matturro, sfortunato nella deviazione di testa che termina nella sua porta.
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Contro la Casertana, mai battuta al Pinto, i rossazzurri cercano una vittoria per cancellare delusioni e malumori