SALERNO (ITALPRESS) – L’Inter vince nel segno di Lautaro Martinez. In casa della Salernitana i nerazzurri si impongono 4-0 grazie al poker dell’attaccante argentino, che entra nella ripresa e cambia la partita: la squadra di Inzaghi risponde al Milan, entrambe le milanesi sono ora a quota 18 punti. I nerazzurri sfideranno il Benfica martedì sera, poi ci sarà il match col Bologna.
Tante occasioni sì, ma anche tanti errori di precisione in un primo tempo da dimenticare. L’Inter ha aggredito immediatamente la gara collezionando palle gol a ripetizione, a partire dal colpo di testa di Thuram prolungato in corner da Ochoa: nel giro di una manciata di minuti Sanchez ha sbagliato una girata di prima intenzione da dentro l’area piccola, poi Dumfries ha calciato alto un pallone arrivato sulla destra dopo gli sviluppi di una rimessa laterale. Dopo aver lasciato sfogare i nerazzurri la Salernitana ha ripreso in mano il gioco intasando gli spazi e presentandosi davanti a Sommer prima con Cabral poi con Kastanos, a un passo dal vantaggio dopo aver sganciato un mancino velenoso dal limite. Lo stesso Cabral, a pochi minuti dal termine del primo tempo, ha spaventato la banda di Inzaghi con una conclusione violenta da posizione decentrata. I soliti tre cambi – Mkhitaryan, Asllani e Lautaro rispettivamente per Klaassen, Calhanoglu e Sanchez -, hanno dato una scossa soltanto dopo un quarto d’ora: al 17′ Lautaro ha recuperato palla servendo Thuram, il francese ha messo in mezzo un pallone coi giri giusti trasformato in gol proprio dall’attaccante argentino. Dopo quattro minuti è arrivata la reazione immediata da parte dei campani, ma il pareggio di Legowski è stato annullato per una posizione irregolare del polacco. Il quarto d’ora magico del numero 10 si è concretizzato al 32′: pallone leggermente indietro di Barella, perfetto per la girata di prima intenzione e il gol del 2-0. Poi lo show, prima al 40′ su calcio di rigore, poi al 44′ su assist di Carlos Augusto.
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MILANO (ITALPRESS) – Il Milan batte la Lazio per 2-0 grazie alle reti di Pulisic e Okafor confermando il primo posto e lasciando i biancocelesti a leccarsi le ferite di un avvio di stagione disastroso. Sarri deve rinunciare a Immobile, uscito malconcio dalla sfida con il Torino, mentre Pioli punta su Giroud e Leao davanti. Prime fasi di studio, poi è Felipe Anderson a far aprire il sipario facendo tutto da solo, ma il suo sinistro finisce sull’esterno della rete mentre poco dopo è Zaccagni a testare i riflessi di Maignan che risponde presente alla conclusione centrale. Il Milan macina gioco, ma perde Loftus-Cheek per infortunio poco prima della mezz’ora con Pioli che inserisce Musah al suo posto. La grande occasione, per i rossoneri, arriva quasi allo scadere del primo tempo: il cross dalla destra trova Giroud pronto all’appuntamento, la girata del francese è respinta da Provedel che non trattiene. Sulla respinta arriva Rejinders che, da due passi, mastica il pallone prendendo il palo e divorandosi il vantaggio appena un attimo prima che l’arbitro Massa fischi due volte per mandare le squadre negli spogliatoi. Il secondo tempo inizia all’insegna della squadra di Pioli, che aggredisce il match cercando di prendere in mano la partita. E il lavoro dà i suoi frutti al minuto 60 quando Leao se ne va sulla sinistra e serve una palla arretrata in area per l’accorrente Pulisic. Sinistro di prima dell’americano e palla che gonfia la rete piegando le mani di Provedel per il vantaggio rossonero che stappa il match. La Lazio non riesce a reagire, Sarri ci prova con i cambi ma è sempre il Milan prima con Musah poi con Pulisic a fare paura prima che Okafor, a due minuti dalla fine, chiuda i conti con la rete del raddoppio che consegna al Milan altri tre punti e alla Lazio, che si vede anche annullare un gol a Pedro per fuorigioco di Immobile, un’altra sconfitta che rende questo inizio di stagione ancora più in salita per i biancocelesti.
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Tabbiani: “Accetto le critiche. Tramuteremo i fischi in applausi”
Le parole del tecnico del Catania alla vigilia del match contro la Casertana
LECCE (ITALPRESS) – Prestazione e risultato per il Napoli di Rudi Garcia, che batte per 4-0 il Lecce e sale momentaneamente al terzo posto della classifica, scavalcando proprio i salentini e restando vicino all’Inter capolista. Il Napoli impiega solo quindici minuti a sbloccare il risultato, grazie alla rete che arriva sugli sviluppi del calcio piazzato battuto ottimamente da Zielinski e sfruttato dallo stacco di testa di Ostigard, che chiude sul primo palo e confeziona l’1-0. Lecce che però non si scompone, continuando a cercare Strefezza e Krstovic. E’ proprio il numero 9 dei giallorossi a dare il primo segnale di reazione dei suoi, con lo slalom di Almqvist e il suo servizio proprio per Krstovic che scarica la conclusione sulla quale Meret deve intervenire in tuffo, fronteggiando anche una pericolosa deviazione. A centravanti risponde centravanti, con Simeone che a cinque minuti dall’intervallo va vicinissimo al gol del raddoppio, chiudendo lo scambio sulla trequarti con Zielinski e calciando forte con il destro mancando per centimetri il palo scoperto alla destra di Falcone. Nel secondo tempo il Napoli comincia come in avvio di gara, con Osimhen – entrato dopo l’intervallo per Simeone – che concretizza il raddoppio schiacciando di testa sul secondo palo sul cross dalla sinistra di Kvaratskhelia. Il Lecce risponde subito ma il gol di Strefezza viene annullato dal direttore di gara per un fallo di mano precedente di Krstovic. La squadra di Garcia mantiene così il doppio vantaggio e al 67′ prova anche a chiuderla con il neo entrato Raspadori, che dal limite dell’area prova a sorprendere Falcone con il tracciante indirizzato sul secondo palo, ma il portiere del Lecce è attento. Partita che resta dunque viva fino alle sue battute finali, in cui però è il Napoli chiudere i conti, prima con Gaetano, che a tu per tu con Falcone è lucidissimo nel siglare la rete che vale il 3-0, e poi col rigore al 95′ conquistato dallo stesso Gaetano e realizzato da Politano. Secondo successo consecutivo per il Napoli e un nuovo stop per il Lecce dopo la sconfitta esterna subita contro la Juventus.
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ROMA (ITALPRESS) – “Tre mesi fa c’era quasi un dramma a pensare che io potessi andare via, a Budapest ho detto a tutti che sarei rimasto. Dopo tre giorni, contro lo Spezia, l’ho detto anche ai tifosi. In estate ho avuto la più importante offerta che un allenatore abbia mai avuto nella storia del calcio e l’ho rifiutata per la parola data a tutti. Tre mesi dopo sembra che io sia un problema e questo non lo accetto. Non sono un problema”. Sono queste le parole di Josè Mourinho, allenatore della Roma, durante la conferenza stampa che precede la sfida dell’Olimpico con il Frosinone sulle critiche ricevute per l’avvio di stagione deludente. “Non ho paura dei fischi, se mi vogliono trovare mi trovano a Trigoria, la mia vita è qua. Io e i miei giocatori domani saremo li in campo a prenderci la responsabilità di quello che succederà, l’unica cosa che pensiamo è di vincere domani”, sottolinea lo Special One. “Se mi offrissero il rinnovo ora lo firmerei? Non mi piace parlare di situazioni ipotetiche. Non è successo quindi non posso rispondere. Io la mia parola la mantengo, sarò qui fino al 30 giugno 2024 per giocatori, tifosi e società. Solo una persona può dirmi che è finita ed è Friedkin. Se non mi caccia io rimango qui, sia in scadenza che con 10 anni di contratto”. Sulla partita dell’Olimpico contro il Frosinone dell’ex Di Francesco: “Vogliamo e dobbiamo vincere, senza cercare alcun tipo di alibi. Dobbiamo avere il coraggio di entrare in campo, ci sarà reazione di romanismo da parte del pubblico che può essere l’appoggio del pubblico o di scontento, dobbiamo avere rispetto per questa manifestazione e avere il coraggio di giocare contro una buona squadra che sta psicologicamente bene. Siamo consapevoli che sarà una partita difficile perchè sappiamo che avremo pressione extra. Abbiamo avuto due giorni per recuperare, non c’è niente di più da fare che avere coraggio. Dobbiamo giocarla al massimo”, termina Mourinho.
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TORINO (ITALPRESS) – “Di solito le partite contro loro sono sempre combattute, i nerazzurri sono in un ottimo stato di forma. Dovremo fare grande attenzione e avere un ritmo alto”. Così Massimiliano Allegri, tecnico della Juventus, in conferenza stampa in vista della sfida contro l’Atalanta, in programma domani alle 18 al Gewiss Stadium. La corsa per lo scudetto è ovviamente apertissima e l’allenatore del Milan, Stefano Pioli, ha indicato la Juventus come favorita dal momento che i bianconeri non hanno impegni nelle competizioni europee: “Guardare la classifica è poco importante, anche se rimanere nelle prime quattro aumenta autostima e fa lavorare in maniera più tranquilla. Il nostro obiettivo è stare tra le prime quattro, col desiderio di fare grandi cose. Stiamo crescendo. Parlare di queste cose non serve a nulla, non è un’equazione matematica che chi non gioca le coppe è favorita in campionato. Lo dimostrano i numeri delle scorse annate”. I bianconeri sono reduci dalla vittoria di misura con il Lecce, che ha ristabilito il morale del gruppo dopo il ko col Sassuolo: “Vlahovic domani non ci sarà perchè ha il solito problema alla schiena e ieri si è fermato. Rientrerà Kean – da titolare – e non ci sarà Milik che dopo l’allenamento post gara ha sentito il polpaccio un pò strano e abbiamo deciso di attenderlo, così martedì sarà con la squadra. Avremo Mancini della Next Gen che sarà convocato”. Poi sulle parole di Giuntoli, protagonista oggi di un’intervista nella quale ha avuto solo belle parole per il suo tecnico: “Credo che abbia centrato in pieno tutte le cose. Ci sono delle partite che giochi bene e altre meno bene, ci sono gli avversari. Vincere le partite non è facile, soprattutto nel calcio italiano. Col Lecce abbiamo giocato una partita intelligente. Io punta di diamante? Ringrazio il direttore, ma le punte di diamante sono i giocatori”. Nelle ultime due gara allo Stadium si è sentito qualche fischio. “Sono situazioni che devono essere vissute come stimolo. L’anno prossimo se la Juventus giocherà in Champions è un risultato per tutti, bisogna essere concentrati su questo. Sia chi è dentro la Continassa ma anche i tifosi stessi che possono darci una grossa mano”. Infine, sul fatto che il match con i nerazzurri possa essere un test di maturità per i suoi, il tecnico bianconero dice: “Abbiamo già avuto uno scontro diretto con la Lazio e domani un altro con l’Atalanta, che è una squadra fisica e aggressiva e bisognerà farsi trovare pronti. Non è che domani finisce il campionato però”.
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MOTEGI (GIAPPONE) (ITALPRESS) – Jorge Martin (Ducati Prima Pramac) ha vinto la Sprint Race del Gran Premio del Giappone di MotoGP con il tempo di 21’00″734. Seconda posizione per Brad Binder (Ktm, +1″390), terzo il campione del mondo Pecco Bagnaia (Ducati, +5″279) protagonista di un bel duello con l’australiano Jack Miller (Ktm) che ha chiuso quarto. Quinto il francese Johann Zarco (Ducati Prima Pramac), sesto Marco Bezzecchi (Ducati Mooney VR46), mentre la Honda di Marc Marquez è finita settima. Ottavo posto per Fabio Di Giannantonio (Ducati), nono Maverick Vinales con l’Aprilia, decimo Raul Fernandez (Aprilia).
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LIONE (FRANCIA) (ITALPRESS) – Prima sconfitta per l’Italrugby ai Mondiali di Francia 2023. Sul prato del Groupama Stadium di Lione, gli azzurri del ct Crowley si sono arresi per 96-17 alla Nuova Zelanda nella terza giornata del Girone A della Rugby World Cup. Lamaro e compagni, vincenti all’esordio sulla Namibia e a segno contro l’Uruguay, nulla hanno potuto contro gli All Blacks, che dunque restano un tabù per gli azzurri (17esimo ko in altrettante gare). I ‘tuttinerì chiudono il primo tempo sul 49-3 in proprio favore grazie alle sette mete, trasformate da Mòunga, di Jordan, Smith (tripletta), Telea e Savea (doppietta); per i tricolori un piazzato di Allan al 10′ per il momentaneo 7-3. Nella ripresa l’unica marcatura dell’Italia al 49’ con Capuozzo (trasformazione di Allan), poi ancora Nuova Zelanda con le mete di Retallick, Papalii e Coles, quest’ultima non trasformata da Mòunga, e di McKenzie, Jordan, Coles e Lienert-Brown, sempre trasformate da McKenzie. Allo scadere, seconda meta azzurra (trasformata da Garbisi) con Ioane. Venerdì 6 ottobre (ore 21.00, diretta Sky e Rai 2), l’ultimo match della rassegna iridta contro i padroni di casa della Francia. La Nazionale, già certa del terzo posto in classifica, si è qualificata alla prossima edizione dei Mondiali, che si terranno nel 2027 in Australia.
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ROMA (ITALPRESS) – Momenti di gloria per Massimiliano Allegri. Dopo aver battuto il Lecce con la sua Juventus martedì sera e aver raggiunto la terza posizione in classifica dietro Milan e Inter, oggi uno dei suoi cavalli, Lyricus, ha trionfato all’Ippodromo Capannelle nel Premio Fastigio.
Guidato magistralmente al successo da Dario Di Tocco, rigorosamente in giubba amaranto, il 4 anni pupillo del tecnico bianconero, acquistato in Francia, ha trionfato su La Cortigiana al secondo posto, Godsave al terzo e Altalene al quarto.
– Foto Domenico Savi / Ufficio stampa Ippodromo Capannelle –
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GENOVA (ITALPRESS) – La Roma affonda al Ferraris. Il Genoa batte 4-1 i giallorossi e lascia Josè Mourinho a cinque punti e al sedicesimo posto in classifica, con i rossoblù che salgono a quota sette. L’1-1 momentaneo di Cristante illude la Roma, ma le reti di Gudmundsson, Retegui, Thorsby e Messias fanno esultare il popolo genoano. Dopo 5′ la squadra di Gilardino passa in vantaggio. L’ex Strootman innesca Gudmundsson che entra in area e batte Rui Patricio col mancino. Al 10′ il tecnico rossoblù perde Badelj, costretto ad uscire e a lasciare il posto a Thorsby. Anche la Roma perde un giocatore nel primo tempo ed è Diego Llorente. Ma prima di arretrare per necessità nella linea dei difensori, Bryan Cristante si toglie la soddisfazione di realizzare l’1-1 con un inserimento dei suoi: Spinazzola rientra sul destro e crossa in area, l’azzurro sceglie alla perfezione i tempi e di testa batte Martinez. Al 30′ Gilardino perde anche Strootman (dentro Kutlu), ma al 45′ può esultare per il 2-1. L’azione del gol è splendida ed è frutto dell’ennesima giocata da applausi di Gudmundsson.
L’islandese sguscia via sulla sinistra e serve Thorsby in area. L’ex Samp fa da sponda per Retegui che controlla e realizza il suo terzo gol in campionato. All’intervallo Mourinho toglie Mancini (ammonito) e mette dentro Belotti. L’allenatore portoghese prova ad aggiungere peso al suo attacco, ma è il rifornimento a mancare. Dybala (nove gol in carriera al Genoa) non è ispirato, Pellegrini non è al meglio e si vede. Lukaku lotta su ogni pallone e si vede annullare una rete per fuorigioco, ma nel complesso è servito poco e male. Al Genoa invece basta un calcio d’angolo per far male alla Roma. Dragusin di testa fa l’assist, Thorsby da due passi deposita in rete. La Roma chiude con quattro attaccanti (in campo anche Azmoun), ma a far festa è ancora il Genoa. La firma del poker definitivo è dell’ex Milan, Messias, che segna al debutto su cross basso dalla sinistra di Frendrup. Festa rossoblù, notte fonda giallorossa.
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