TIRASPOL (MOLDAVIA) (ITALPRESS) – La Roma batte 2-1 lo Sheriff in Moldavia e conquista i primi tre punti del girone G di Europa League. Un autogol di Kiki su un tiro di Paredes e il secondo sigillo stagionale di Lukaku valgono la vittoria nel gruppo con Slavia Praga (3 punti all’esordio dopo il successo in trasferta sul Servette). Timida, poco decisa nei contrasti e con poca fluidità di possesso, la Roma sembra una lontana parente di quella che ha travolto l’Empoli nello scorso turno di campionato. A questo si aggiunge anche una nota stonata dall’infermeria. Al 28′ si ferma infatti Renato Sanches che chiede il cambio e viene sostituito da Paredes. I ritmi non cambiano e la prima occasione da gol ce l’ha lo Sheriff. Al 35′ Talal effettua un cross in area, Mbekeli anticipa Karsdorp e col destro colpisce il palo. La risposta è affidata ad El Shaarawy: l’italoegiziano scatta in profondità e tenta senza successo il diagonale col destro. La Roma però va negli spogliatoi in vantaggio di un gol grazie ad un regalo dello Sheriff. Al quarto minuto di recupero una punizione dalla lunga distanza di Paredes è deviata prima da Talal e poi da Kiki. E’ di quest’ultimo il tocco decisivo che spiazza Koval, anche se la Uefa assegna il gol al centrocampista argentino.
Al 57′ lo Sheriff pareggia. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo e di una mischia in area, è Tovar ad uscire vincitore e a calciare in rete col destro. Mourinho ricorre ad un triplo cambio: fuori Aouar, Zalewski ed El Shaarawy; dentro Bove, Spinazzola e Dybala. E’ l’argentino che avvia l’azione del 2-1 al 65′, ma gran parte del merito è di Cristante che col tacco libera al tiro Lukaku: al resto pensa il belga con un dribbling in area e il mancino vincente. Nel finale all’89’ il solito Cristante sfiora il 3-1, mentre lo Sheriff (che chiude in 10 per rosso a Fernandes) protesta per un’uscita di Svilar su Talal in area. Per l’arbitro e il var non c’è rigore. E la Roma si gode i tre punti in vista del prossimo impegno contro il Servette del 5 ottobre.
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GENK (BELGIO) (ITALPRESS) – La Fiorentina inaugura la propria Conference League con un pareggio per 2-2 contro il Genk alla Cegeka Arena. Tutti e quattro i gol arrivano da palla inattiva: in gol Ranieri due volte per i viola, Zeqiri e Mckenzie per il Genk. Tanti rimpianti per una Fiorentina distratta sui calci piazzati e sprecona in zona gol. Sette cambi di formazione nella Fiorentina rispetto alla partita contro l’Atalanta: assente Bonaventura per infortunio, mentre Beltran vince il ballottaggio in attacco con Nzola. Primo tempo vivace e con ben tre gol alla Cegeka Arena: il Genk come la Fiorentina predilige giocare un calcio offensivo e improntato sul pressing alto. Il match si sblocca subito al 7′, grazie al colpo di testa di Ranieri su angolo di Biraghi: Vandevoordt è impreciso nella presa e non riesce a negare al difensore viola la gioia del primo gol con la Fiorentina. La partita sembra in discesa per la squadra di Italiano, ma basta una palla inattiva per rimettere il risultato in parità: al 12′ da calcio piazzato El Khannous pennella in area avversaria e Zeqiri in mischia insacca. Il gol ridà fiducia al Genk che alza i ritmi e, ogni volta che recupera palla, prova subito a innescare la velocità sulla corsia di destra di El Khannous e Fadera. I belgi, però, faticano terribilmente a difendere su palla inattiva e gli ospiti ne approfittano al 23′ ancora con Ranieri, bravo a deviare in rete dopo la sponda area di Milenkovic. Il Genk reagisce e sfiora il pari al 34′ con Mckenzie che di testa manda alto, dopo l’uscita insicura di Christensen. Dopo l’intervallo Italiano inserisce Kouame per Gonzalez, dolorante nel finale di tempo; anche Vrancken attinge alla panchina inserendo Bonsu Baah per un deludente Fadera. Nel secondo tempo i ritmi si abbassano e il gioco viene molto spezzettato, a causa dei tanti falli commessi da entrambe le squadre. La partita è meno fluida e più sporca: la Fiorentina prova a palleggiare nel tentativo di addormentare il gioco, anche grazie all’ingresso di Lopez in mezzo al campo. Al 74′ Ranieri supera Heynen in area di rigore e serve a rimorchio Milenkovic che spara alto, fallendo una golosa palla gol per il 3-1; quattro minuti Nzola a porta vuota manda incredibilmente alto. La partita sembra indirizzata per la Fiorentina, ma al 85′ arriva il quarto gol della serata su palla inattiva: Mckenzie, su corner di El Khannous, brucia Duncan e di testa buca Christensen. Il Genk colpisce addirittura un palo interno con Arokodare al 95′. Un pareggio che rappresenta una vera e propria beffa per la Fiorentina, che più volte nella ripresa ha fallito il colpo del ko.
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ROMA (ITALPRESS) – Un evento unico al mondo, capace di riunire i migliori skater del pianeta a Ostia dall’1 all’8 ottobre trasformandola nella “Caput Mundi” dello skateboarding. “Sembrava impossibile immaginare che un giorno sarebbe accaduto tutto questo”, le parole del presidente del Coni, Giovanni Malagò, durante l’evento di presentazione dei Mondiali di skateboard park che si è tenuta in piazza del Campidoglio, con una rampa posizionata proprio sotto il Marco Aurelio in un immaginario ponte tra passato e presente. “Qui c’è qualcosa che va oltre l’evento promuovendo le discipline e offrendo un’opportunità che vada oltre quei giorni. Dobbiamo considerare il mare di Roma come un posto su cui investire, lo dobbiamo alle tante persone perbene che vivono in quel territorio. Queste discipline hanno un fascino particolare e contribuiscono a migliorare la vita delle persone. Molti non hanno nella vittoria la spinta principale, ma la voglia di dimostrare a se stessi che nello skate, come nella vita, si cade e ci si rialza”, ha invece sottolineato Andrea Abodi, ministro per lo Sport e i giovani. I Mondiali di skateboarding park, che si terranno nel rinnovato Skatepark di Ostia, saranno validi come tappa di qualificazione olimpica verso Parigi ma saranno anche il preludio a un 2024, per Roma, da vivere tutto d’un fiato con entrambi i Mondiali di skateboarding street e park, nell’ambito dei World Skate Games Italia, assegnati proprio al nostro Paese. “Fare manifestazioni di questa portata richiede investimenti economici. Vogliamo fare in modo che Roma diventi una delle principali città nel mondo per lo skate. I grandi eventi danno fiato a territori abbandonati, non è un caso se a Ostia sono arrivati tanti eventi. Vogliamo dare una risposta a bimbi e bimbe che hanno bisogno di essere ascoltati, stare insieme e divertirsi”, ha sottolineato Alessandro Onorato, assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale. Proprio la struttura dove si terrà la tappa di Ostia, di proprietà di Roma Capitale, è stata di recente completamente ristrutturata secondo i più evoluti standard agonistici e criteri omologativi e trasformata in un tempio dello skateboarding, tra i più belli e spettacolari del mondo, diventando un punto di riferimento per i giovani del territorio. “Credo che stiamo facendo una cosa bella, Roma deve essere una vetrina e i ragazzi daranno tutto. Siamo felici – ha concluso Sabatino Aracu, presidente World Skate e Fisr – Siamo stati i numeri uno sui social, noi non siamo il calcio ma piacciamo ai giovani”.
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SUZUKA (GIAPPONE) (ITALPRESS) – “Abbiamo avuto una serata di festeggiamenti, perchè tutta la squadra se la meritava, ma poi abbiamo subito iniziato a pensare a questa gara: Suzuka è uno dei miei circuiti preferiti, anche se non credo che per noi questo sarà un weekend in discesa”. Carlos Sainz ha già voltato pagina dopo la vittoria di Singapore e mette le mani avanti in vista del Gran Premio del Giappone, su una pista che “presenta curve da alta velocità e si gira con un carico aerodinamico medio-basso, che spesso ha messo in evidenza alcuni limiti della SF-23 – ha detto -, inoltre qui c’è spesso il vento, che non è amico della nostra monoposto, che si è rivelata molto sensibile nei comportamenti al suo variare. Nelle ultime gare abbiamo però imparato parecchie cose su come massimizzare il potenziale del pacchetto a nostra disposizione e sono fiducioso che riusciremo a farlo anche qui. A quel punto guarderemo la classifica e sapremo qual è il nostro livello di competitività”.
Dal canto suo Charles Leclerc punta a emulare lo spagnolo: “Il fatto di essere riusciti a conquistare questa vittoria a Singapore mi motiva e mi spinge ancora di più a far bene, perchè voglio salire sul gradino più alto del podio quanto prima anche io”. Per quanto riguarda il Giappone, però, “dopo le libere avremo probabilmente un quadro più chiaro perchè a Singapore noi siamo andati bene ma c’è stata anche una controprestazione di chi sta dominando la stagione, mentre i soliti avversari si sono confermati come al solito molto vicini. Il nostro approccio al weekend non cambierà: lavoreremo anche sui dettagli con l’obiettivo rimane conquistare il massimo di punti possibile”.
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ISTANBUL (TURCHIA) (ITALPRESS) – Adesso è ufficiale: Vincenzo Montella è il nuovo commissario tecnico della Turchia. L’allenatore italiano, classe 1974, ha firmato un contratto triennale con la Federazione turca che lo ha scelto per sostituire il tedesco Stefan Kuntz. L’ex attaccante di Sampdoria e Roma avrà il compito di guidare Calhanoglu e compagni nelle qualificazioni agli Europei del 2024 e poi ai Mondiali del 2026. Montella è stato scelto in seguito al divorzio con Kuntz, licenziato dopo il pari contro l’Armenia nelle qualificazioni a Euro2024 e la sconfitta per 4-2 contro il Giappone in amichevole. La Turchia è comunque in testa al girone D assieme alla Croazia (che però ha una gara in meno) con 10 punti, ma Armenia e Galles sono a tre lunghezze e due delle ultime tre partite i turchi le giocheranno in trasferta, proprio con Croazia e Galles. Montella conosce il calcio turco e ha fatto molto bene nelle due stagioni sulla panchina dell’Adana Demirspor (38 vittorie, 17 pareggi e 21 sconfitte in 76 gare, media punti di 1.72). In carriera il tecnico campano ha allenato Roma, Catania, Fiorentina, Sampdoria, Milan, Siviglia e appunto Adana Demirspor.
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BRAGA (PORTOGALLO) (ITALPRESS) – Debutto da tre punti per il Napoli in Champions. I campioni d’Italia in carica passano per 2-1 a Braga grazie a una rete di capitan Di Lorenzo in chiusura di primo tempo e a una goffa autorete nel finale, arrivata subito dopo il momentaneo pareggio avversario. I lusitani partono forte e al 2′ vanno vicini al vantaggio con Horta, che si gira in area e tira trovando il salvataggio decisivo in scivolata di un difensore che sporca la conclusione in angolo. Due minuti dopo, un’amnesia difensiva di Fonte smarca di fatto Osimhen che però sciupa tutto davanti a Matheus colpendolo in pieno. Il portiere si ripete all’11’, quando nello spazio di pochi secondi effettua due grandi parate sui colpi di testa di Osimhen prima e Di Lorenzo poi. Poco dopo, Garcia è già costretto al primo cambio a causa dell’infortunio accorso a Rrahmani, sostituito da Ostigard. Al 21′ è Osimhen a riprovarci, ma la sua incornata su traversone dalla destra di Politano finisce a lato di poco. L’attaccante nigeriano è sfortunato al 25′, quando centra in pieno la traversa dal limite con un gran destro. Gli ospiti trovano il meritato vantaggio in avvio di recupero. Kvaratskhelia mette dentro dalla sinistra, Osimhen appoggia di testa all’indietro e Di Lorenzo infila Matheus con un bel sinistro al volo. E’ l’1-0 con cui le due squadre vanno negli spogliatoi. I campani si rendono subito pericolosi al 4′ della ripresa, quando Matheus deve mettere i pugni per respingere un colpo di testa di Anguissa. Gli uomini di Garcia si mangiano il possibile raddoppio al 28′ con Zielinski, che sciupa un assist al bacio di Di Lorenzo concludendo a lato con il mancino da ottima posizione. La sfida sembra indirizzata, ma al 39′ arriva la doccia fredda per i partenopei quando Zalazar crossa dalla destra per Bruma che insacca di testa per l’1-1 anticipando Juan Jesus. La reazione degli azzurri è quasi immediata e al 43′ trovano il 2-1 che vale la vittoria. Zielinski crossa forte in area dalla sinistra trovando la deviazione di Niakatè che infila imparabilmente il proprio portiere. Nel finale, il Braga sfiora il pareggio a pochi istanti dal fischio finale colpendo un palo con Pizzi, ma Di Lorenzo e compagni possono tirare un sospiro di sollievo. Il risultato non cambierà più. Grazie a questa vittoria, il Napoli sale così in vetta al suo girone insieme al Real Madrid. Le due squadre si affronteranno nella prossima giornata, martedì 3 ottobre, al Maradona.
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SAN SEBASTIAN (ITALPRESS) – L’Inter inaugura la propria Champions League con un pareggio a San Sebastian contro la Real Sociedad. Alla Reale Arena il match termina 1-1: alla rete in avvio di Mendez, risponde Lautaro a tre minuti dalla fine. Un punto d’oro per i nerazzurri dopo una partita quasi sempre in sofferenza e caratterizzata da tanti errori tecnici. Nell’Inter è assente Calhanoglu per un affaticamento muscolare: spazio allora ad Asllani dal primo minuto, oltre che a Carlos Augusto e Arnautovic, rispettivamente al posto di Dimarco e Thuram. La partenza della Real Sociedad è arrembante, forte dell’entusiasmo del pubblico, in festa per il ritorno in Champions dopo dieci anni. Gli spagnoli al 3′ colpiscono il palo con Barrenetxea, per poi trovare la rete del vantaggio appena un minuto più tardi. E’ Brais Mendez al 4′ a far esplodere la gioia della Reale Arena e a complicare il piano partita nerazzurro: Bastoni incespica e perde palla sulla trequarti, permettendo a Mendez di segnare a tu per tu con Sommer. I baschi sfiorano il raddoppio al 41′ con il colpo di testa di Le Normand, di poco a lato. L’Inter soffre per tutto il primo tempo, gioca male e non crea particolari sussulti alla porta difesa da Remiro. Dall’altra parte la Real Sociedad pressa molto alto e mette costantemente in apprensione la retroguardia nerazzurra, grazie agli uno contro uno di Barrenetxea e Kubo. Al rientro dagli spogliatoi, Oyarzabal al 48′ da due passi colpisce di testa, ma trova il miracolo di Sommer. Inzaghi cambia al 55′ inserendo Thuram, Frattesi e Dimarco nel tentativo di dare una scossa al match. Al 65′ Oliver vede un fallo di reazione di Barella su Mendez ed estrae il rosso: il Var si accorge della svista dell’arbitro inglese e lo richiama, facendolo ritornare sui suoi passi. Al 69′ Merino, su sviluppo di corner, colpisce la traversa, l’Inter risponde con la rete di Thuram, annullata, però, per fuorigioco. Nel finale la Real Sociedad cala inevitabilmente e l’Inter prova ad approfittarne, grazie alla spinta, soprattutto sulla fascia sinistra, degli esterni. Alla prima reale occasione gli ospiti pareggiano con Lautaro, bravo a deviare in rete un cross basso di Frattesi. L’Inter chiude in crescita, sospinta dalla grinta di Thuram e Frattesi. La partita alla fine termina in pareggio, ma gli uomini di Inzaghi si tengono stretto un punto molto prezioso, considerando l’andamento della partita e il valore dell’avversario.
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ROMA (ITALPRESS) – Lo sport entra tra i valori tutelati dalla Costituzione. E’ infatti arrivato dall’Aula della Camera il via libera definitivo alla revisione costituzionale. La modifica dell’articolo 33 della Carta ha ottenuto 312 voti a favore e nessun contrario nè astenuto. Il nuovo comma ora recita: “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”. La modifica, secondo quanto previsto per le leggi costituzionali, ha avuto un doppio via libera sia dalla Camera che dal Senato.
“Da un lato sarà necessario promuovere questa riforma e dall’altro dovremo saperla interpretare e attuare, oltre che nobilitare. Non basta una norma in Costituzione anche se è un passo molto importante, ma sarà fondamentale farla vivere nelle scelte di carattere politico e di governo, nazionale e sul territorio”, ha detto il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, a margine dell’evento nel quale ha ricevuto gli atleti che hanno partecipato ai Global Games 2023, parlando dell’introduzione dello sport in Costituzione. Il ministro, poi, ha sottolineato come questo sia “un grande gioco di squadra che lo sport insegna ogni giorno: così riconosceremo il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”.
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MILANO (ITALPRESS) – “Sul campo è stato un viaggio leggero, ho fatto una cosa che ho sempre reputato un gioco, un modo per mettere in mostra la mia arte. A volte anche sbagliando e sopravvalutandomi, ma mi sono sempre ritenuto un artista, per ciò che mettevo in campo, nel rapporto con gli altri, nello spogliatoio”. Inizia così la lunga intervista ai microfoni di Radio Serie A con Rds di Gianluigi Buffon, ex portiere di Parma, Juventus e PSG, oltre che dell’Italia campione del mondo nel 2006, oggi capo delegazione della Nazionale azzurra. “Quando ho deciso di smettere col calcio giocato? Il momento esatto è stato a Cagliari nelle finali playoff, stavo aspettando con trepidazione queste partite di spareggio per andare in Serie A. Sono arrivato in una condizione psico-fisica eccezionale. Il fatto che sul finire del primo tempo abbia avuto questo fastidio muscolare al polpaccio ha fatto sì che senza indugi, mentre uscivo dal campo, decidessi che quella sarebbe stata la mia ultima partita”, ha raccontato l’ex numero uno. Cinque mondiali da calciatore, Buffon è tornato anche sulla delusione per la mancata qualificazione a Russia 2018 ripercorrendo i giorni folli prima di Italia-Svezia.
“Avrei potuto coronare un sogno non da poco, sarei stato l’unico giocatore a fare il sesto mondiale, ma è stata una delusione anche per l’Italia intera e per il movimento. Non si arriva a giorni folli dal nulla – ha ribadito Buffon – ci arrivi perchè è un percorso malsano che poi ti fa arrivare a quell’epilogo. Molti hanno additato Ventura come maggior responsabile, ma alla fine quando un allenatore o una squadra non arrivano a determinati risultati è anche perchè gli errori sono stati commessi anche da chi non è in prima linea. Quando si creano quelle situazioni non credo ci sia un solo responsabile, ma tanti”. L’ex portiere, ritiratosi al termine della scorsa stagione con la maglia del Parma – squadra con cui ha esordito in Serie A -, ha ripercorso anche alcune scelte fatte durante la propria carriera: “L’anno di Calciopoli, un pochino di dubbi li ho avuti, sul fatto di rimane oppure no alla Juve. Nel momento in cui mi sono trovato in sede mi è stato chiesto ‘Gigi dove vuoi andare?’, mi sono sentito come se in quel momento stessi buttando la possibilità di dare un segnale. La mia risposta è stata ‘L’eventualità che io possa rimanere non l’avete presa in considerazione?’. Meno male che Blanc e Secco erano seduti” se la ride Buffon aggiungendo che si disse subito pronto a una decurtazione dello stipendio, stupendo ancor di più i due ex dirigenti bianconeri.
Considerato il proprio passato alla Juventus, Buffon ha anche analizzato la situazione legata a Leonardo Bonucci, suo ex compagno di squadra passato all’Union Berlino: “Ci sono alcuni momenti in cui si entra in dinamiche strane, poi non si riesce a vedere la via d’uscita e lo spiraglio. Quando Leo avrà l’opportunità insieme ai dirigenti di rivedersi magari in un altro luogo, in altro contesto che non sia quello calcistico riusciranno a trovare un modo per riconciliarsi come la storia di entrambi merita”. Il nuovo capo delegazione degli azzurri è però concentrato sul proprio futuro e sull’impatto che Luciano Spalletti ha avuto all’interno di Coverciano: “Si può tornare a sognare con l’Italia? Il sogno è gratuito. Si può incominciare a sognare con delle buone motivazioni, secondo me la nazionale ha avuto la fortuna di trovare un allenatore libero nel suo miglior momento – spiega ai microfoni di Radio Serie A con Rds -. Le squadre di Spalletti sono state squadre apprezzate da tutti per il gioco. Per me è stato una rivelazione. Come allenatore non avevo nessun dubbio, mi ha colpito tanto il grado di professionalità, ha delle letture anche psicologiche nelle quali coglie ogni piccola sfumatura”.
Buffon parla anche di un ruolo, quello di capodelegazione della Nazionale che lo “incuriosiva molto, mi piaceva tanto. Ho pensato che potesse essere il vestito adatto per me, poi il fatto di ritornare in un ambiente che conosco bene, qualificante e qualificato, con il desiderio di rivalsa per un altro mondiale nel quale siamo stati assenti, è stato uno stimolo in più, quello che mi ha incentivato”, ha concluso Buffon.
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NIZZA (FRANCIA) (ITALPRESS) – Seconda vittoria per l’Italrugby ai Mondiali 2023 e terzo posto assicurato nel Gruppo A che vale la qualificazione alla rassegna iridata del 2027 in Australia. Sul terreno dell’Allianz Riviera di Nizza, il XV del ct Crowley, a segno all’esordio contro la Namibia, ha superato in rimonta l’Uruguay per 36-17 (7-17) con un computo di 5 mete ad una. Gli azzurri vanno in meta con Pani al 7′ (trasforma Allan), Etcheverry sbaglia un piazzato al 2′ e al 22′ ma i sudamericani si ritrovano con la doppia superiorità numerica per il giallo inflitto a Niccolò Cannone (35′) e Fischetti (27′). L’Uruguay ne approfitta e, dopo una meta tecnica al 27′, va oltre la linea bianca con Freitas al 37′: trasforma Etcheverry, che nel recupero sigla un drop per il 17-7 sudamericano. Nella ripresa, giallo a Vilaseca al 43′ e l’Italia ribalta lo score: mete di Lamaro (46′) e Ioane (53′), entrambe trasformate da Allan per il 21-17 azzurro. Il dado è tratto, anche Lorenzo Cannone contribuisce al festival con la terza meta (56′), Brex fa pokerissimo al 61′ con Allan che si conferma ‘cecchinò implacabile. Al 70’ una punizione di Paolo Garbisi porta il punteggio conclusivo sul 38-17 per un parziale tutto tricolore, nella seconda frazione, di 31-0. Prossimo impegno per l’Italia, la sfida alla Nuova Zelanda in programma venerdì 29 settembre (ore 21) a Lione.
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