ROMA (ITALPRESS) – Marcell Jacobs va le valigie, destinazione Florida, per rilanciarsi. Una settimana dopo l’annuncio della separazione dalla storico coach Paolo Camossi, il campione olimpico dei 100 metri fa sapere che “il mio nuovo allenatore è Rana Reider. Avevo detto che la decisione sarebbe stata rapida, anche perchè i mesi che mi separano da Parigi 2024 non sono molti e voglio sfruttarli al massimo per ritrovare la piena forma fisica. Mi allenerò principalmente in Florida, a Jacksonville, con atleti di livello mondiale come Andre De Grasse, Trayvon Bromell, Abdul Hakim Sani Brown e Marvin Bracy. Ho un grande obiettivo: tornare a far sventolare la bandiera italiana il più in alto possibile alle Olimpiadi di Parigi”. Jacobs, dopo una stagione fra più ombre che luci – dove però spicca l’argento mondiale conquistato con la 4X100 – ringrazia Fidal, Coni e Fiamme Oro “per avermi dato piena fiducia anche in questa occasione. Cambiare a volte è necessario. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato con me in questi anni contribuendo al raggiungimento di risultati eccezionali, in particolare Coach Camossi”. “A Roma mi sono trovato benissimo, sostenuto dal calore straordinario dei romani – chiosa Jacobs – Adesso, mi impegnerò al massimo, come sempre, per tornare a dare agli italiani le emozioni che hanno vissuto a Tokyo 2020”.
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TORINO (ITALPRESS) – “Conoscendo i nostri limiti, dobbiamo fare in modo che diventino i nostri punti di forza. E’ chiaro che dobbiamo avere un equilibrio interno che ci permetta di passare sopra la sconfitta di Sassuolo. Abbiamo pressioni e senso di responsabilità perchè siamo la Juventus. Su questo la squadra dovrà fare un suo percorso”. Lo ha detto in conferenza stampa Massimiliano Allegri, alla vigilia della sfida contro il Lecce, anticipo del primo turno infrasettimanale della Serie A. In merito alla formazione, poi, il tecnico bianconero ha spiegato: “Gatti? Non ho ancora deciso. Lui deve rimanere tranquillo e sereno, nella sua carriera che è appena iniziata capiteranno altri errori. Continuerà a migliorare. Szczesny è il portiere titolare e sicuramente domani giocherà. Abbiamo un problemino con Kean che ieri si è fermato, per un dolore alla tibia che si è riacutizzato. Per il resto stanno tutti bene”. “Il Lecce è una squadra solida e gioca bene. Noi dobbiamo continuare a lavorare, rimanere in equilibrio, Vincere domani ma non sarà facile perchè il Lecce è imbattuto”, ha sottolineato ancora Allegri. “Noi dobbiamo essere bravi a lottare per i primi quattro posti. Rimanere a giocare la Champions sarebbe determinante”, ha concluso il mister livornese.
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GENOVA (ITALPRESS) – Riprende lo storico legame di partnership tra il Genoa Scuola Calcio e Barabino & Partners, la più importante società di comunicazione italiana nel settore della consulenza in comunicazione d’impresa nata a Genova nel 1985. Il club rossoblù ha siglato un accordo con Barabino & Partners per la sponsorizzazione in esclusiva del proprio settore pre-agonistico, denominato Scuola Calcio. Nel dettaglio, l’accordo firmato dal Club Ceo del Genoa Andres Blazquez e dal fondatore e ad di B&P, Luca Barabino, ha una durata biennale (stagioni sportive 2023/2024 e 2024/2025) con diritto di opzione per la stagione sportiva 2025/2026. L’accordo prevede l’assegnazione a Barabino & Partners della qualifica di “Front Jersey Sponsor” della Cantera rossoblù. Più in particolare, a partire dall’attuale stagione sportiva, le maglie degli oltre 150 giovani calciatori delle leve Under 8, Under 9, Under 10, Under 11 e Under 12, unitamente a tecnici e dirigenti, riporteranno il marchio di Barabino & Partners. Nell’ambito dell’accordo di sponsorizzazione il Genoa – nella componente riguardante le leve del Settore Giovanile – torna a calcare il terreno di gioco e utilizzare le strutture dell’impianto “La Cantera Stadium B&P”, messo a disposizione da Barabino & Partners in virtù del contratto che la stessa ha in essere con il gestore per le suddette due stagioni sportive. Va segnalata la rilevante novità relativa al fatto che il Genoa CFC torni a usufruire dell’impianto comunemente definito “La Sciorba”, che quest’anno – grazie a investimenti significativi fatti dal concessionario – si presenta dopo oltre 30 anni dalla nascita interamente trasformato in terreno sintetico di ultima generazione. “La Cantera Stadium B&P” è il secondo impianto cittadino per dimensioni e caratteristiche, con una capienza di circa 4.500 spettatori “a regime”, 7 spogliatoi, sale riunioni di match analysis, sala stampa, uffici, magazzini, area ristoro. “Ringraziamo Luca Barabino, B&P, il management, per la sponsorizzazione e per aver agevolato l’opportunità di rientrare in quella che è stata una nostra base per due lustri – dichiara Alberto Zangrillo, presidente del Genoa – Con il retaggio comune delle esperienze acquisite, guardiamo al futuro con fiducia”. “Salutiamo con gioia il ritorno di un’azienda che dà prestigio al made in Italy, è una realtà distintiva della città, radicata sul territorio e storicamente vicina al club e alla tifoseria. Questa operazione rappresenta un tassello importante nei piani di sviluppo del settore giovanile e della Scuola Calcio” aggiunge Blazquez. “Per noi – sottolinea Barabino – è il naturale ritorno a una vocazione e relazione con la città, il territorio e a dei colori a cui si legano condivisione e passione. Quella tra Barabino & Partners e la Scuola Calcio del Genoa è una storia di impegno, valori e senso di appartenenza che ricomincia. Siamo estremamente felici di riprendere la partnership con il Genoa dopo le bellissime nove stagioni consecutive al fianco de La Cantera rossoblù dal 2008 al 2017, anni nei quali molti giovani cresciuti nella Scuola Calcio hanno debuttato in prima squadra calcando i campi professionistici della Serie A e della Serie B. Desidero ringraziare 777 Partners, da Blazquez a Zangrillo, dal dg Flavio Ricciardella all’Academy Director Michele Sbravati e tutta la dirigenza per averci fortemente e nuovamente voluto – aggiunge Barabino – e grazie anche alla più ampia comunità genoana che ha sempre guardato con affetto e vicinanza alla Cantera”.
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ROMA (ITALPRESS) – “La vita, e quindi anche quella di chi lavora nello sport, è fatta di sogni e di realtà: la realtà è che noi vogliamo ritrovare lo Scudetto per mettere la seconda stella sulla nostra maglia maglia, allo stesso tempo le competizioni europee sono da guardare con grande ottimismo. L’Europa è un sogno che l’anno scorso si è quasi avverato. Da parte nostra c’è comunque l’obbligo di dare il massimo per tutti gli obiettivi”. Lo ha detto l’amministratore delegato dell’Inter Beppe Marotta a Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1.
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📌 Dopo le analisi e le riflessioni, ora è il tempo di ripartire. Nel calcio passare da eroi a colpevoli il passo è sempre molto breve. Lo so bene Luca Tabbiani. Il tecnico rossazzurro, alla vigilia del match contro il Foggia, ha ribadito come la partita di Monopoli abbia dato più spunti negativi che positivi. Onesto e trasparente, come lo è stato sin dal giorno della sua presentazione. Una serata non brillantissima degli etnei nella quale sono mancati ritmo, intensità, pressione alta e attacco costante: cioè le caratteristiche del Catania targato Tabbiani. Non è un caso, infatti, che nelle ore successive alla sfida con la squadra pugliese, l’allenatore genovese abbia affrontato l’argomento con la squadra, chiedendo di mantenere alto di livello di attenzione, di non sbagliare l’approccio alla partita e di non perdere la lucidità nella lettura del match.
👍 POST MONOPOLI
Aver imparato la lezione. Questa è la cosa più importante. La storia qualcosa dovrà pur insegnare, ricadere negli stessi errori non sarebbe una mossa da grande squadra. Il nodo, questa sera contro il Foggia, sarà la capacità di Curado e compagni di rimbalzare, sul piano psicofisico, dopo il match di Monopoli. La partenza di campionato della squadra rossazzurra non è stata come ci si aspettava. Proprio per questo il confronto con i rossoneri di mister Cudini mescola sensazioni speciali e soprattutto la volontà di cercare un risultato che sappia di svolta. Non si può tirare una riga dopo 3 giornate, ci vuole equilibrio. L’unico modo per migliorare è affrontare una gara alla volta. Si sta lavorando. Presto si vedrà la crescita un gruppo di indubbia qualità. Ma occorre pazienza, perché non si può pensare di avere tutto e subito. La verità è che i risultati positivi nascondono qualche errore e danno consapevolezza, mentre quelli negativi fanno vedere gli errori.
⚽️ TURNOVER
Questa sera con ogni probabilità il tecnico rossazzurro farà qualche cambio di formazione rispetto a giovedì. Una scelta per evitare che si appesantiscano i muscoli e, forse, per evitare che si abbassi il livello di concentrazione: giocando ogni tre giorni, il rischio è dietro l’angolo. Tabbiani dovrà essere bravo a trovare l’equilibrio tra quel che raccontano i dati fisici a disposizione del suo staff e le esigenze tecniche che richiede la singola partita. In questo senso, la gara di oggi è particolarmente significativa: è la terza in una settimana, di solito è sempre quella più temuta dagli allenatori. Il rimbalzo post Monopoli, come scritto, va ammorbidito e accompagnato. Il Foggia è allora un primo test in questa direzione. Tifosi e società sperano che siano tanti quelli da superare, perché l’ambizione è quella di andare avanti il più possibile con l’obiettivo promozione ben chiaro in testa.
🏟️ “ARENA” SEMPRE PIENA
Il Massimino aprirà le porte al Catania per la terza volta in stagione. Come nelle due precedenti occasioni alzerà il volume e tornerà ad accendersi per sostenere al massimo i rossazzurri. In questo i tifosi etnei si stanno confermando da primato, record abbonamenti a parte, e proprio per questo vogliono essere ripagati con una spettacolo all’altezza. Il loro sogno di una notte di piena estate, perché qui l’autunno non è ancora cominciato, è ancora vivo. Stasera farà caldo, caldissimo al Massimino che ribollirà di passione, entusiasmo e ci si augura anche di gioia.
Gli azzurri, di mister Emiliano Del Duca, hanno battuto in finale la Spagna per 5-4 laureandosi per la terza volta nella loro storia campioni d’Europa. A segno: Alla, Genovali e Marco Giordani, quest’ultimo autore di una tripletta e premiato come miglior giocatore della competizione.
REGGIO EMILIA (ITALPRESS) – La Juventus cade in casa del Sassuolo, i neroverdi vincono 4-2 al termine di una partita incredibile. In gol Pinamonti, Berardi, Laurentiè e Chiesa, decisive anche le autoreti di Vina e Gatti. Prima sconfitta per gli uomini di Allegri, impegnati nel turno infrasettimanale contro il Lecce. Gli emiliani, invece, affronteranno l’Inter a San Siro.
Alessio Dionisi ha schierato sin dal primo minuto un ritrovato Berardi, con Bajrami e Laurentiè a supporto di Pinamonti. Massimiliano Allegri si è invece affidato al 3-5-2 con Chiesa e Vlahovic in attacco e Rabiot in cabina di regia: il francese ha lanciato due segnali nel giro di pochi minuti, prima con un colpo di testa terminato a lato, poi con una conclusione dal limite a fil di palo. La svolta è arrivata al 12′ quando Laurientè, dal vertice sinistro dell’area di rigore, ha fatto partire un tiro secco e improvviso che ha sorpreso Szczesny: intervento goffo da parte del polacco e gara immediatamente in salita per i bianconeri. Il pareggio su autogol di Vina, arrivato per anticipare McKennie su un cross tagliato di Chiesa, è sembrato quasi casuale e non ha di certo spento l’entusiasmo in casa neroverde: al 41′ ci ha pensato Berardi, con una conclusione di prima intenzione su assist di Henrique, a riportare in vantaggio i suoi. La Juventus non è riuscita a ribaltare l’inerzia nemmeno nella ripresa col doppio cambio – Fagioli e Iling-Junior al posto di Miretti e Kostic -, a sfiorare la rete è stato il Sassuolo con Laurentiè: l’esterno francese non è riuscito a sfruttare l’assist chirurgico da parte di uno scatenato Berardi. La scossa è arrivata al 33′ quando Chiesa, imbeccato da Fagioli, ha segnato il gol del pareggio grazie anche alla deviazione di Erlic. Sono bastati quattro giri di lancette al Sassuolo per ritornare però di nuovo avanti, al 37′ Laurientè ha sganciato un tiro dal limite controllato male da Szczesny, sulla respinta Pinamonti è riuscito a superare l’estremo difensore bianconero per la terza volta. Il forcing finale degli ospiti è stato vanificato da un autogol clamoroso di Gatti: su un rinvio dal fondo dello stesso Szczesny (fuori dalla porta) il centrale ha provato un improbabile retropassaggio terminato direttamente in porta.
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BOLOGNA (ITALPRESS) – Finisce in parità e senza reti al Dall’Ara, un risultato che fa scivolare ancor di più i campioni d’Italia, imbottigliati in una classifica sicuramente deludente dopo le prime 5 giornate di campionato. Una partita a larghi tratti bloccata dall’ottima disciplina tattica dei padroni di casa, ma anche dal poco coraggio degli uomini di Thiago Motta. Napoli che fallisce il ritorno alla vittoria con una prestazione tutto sommato positiva, ma macchiata dall’errore dagli undici metri di Osimhen nel secondo tempo.
Dopo pochi minuti Napoli subito pericoloso con il palo di Osimhen ben imbeccato da Raspadori, mentre il Bologna perde Posch per infortunio muscolare, al suo posto De Silvestri. Gli uomini di Garcia pressano alti, quelli di Motta lasciano il pallino del gioco ai partenopei. Le due squadre sono ben messe in campo, spazi non ce ne sono da una parta e dall’altra e la gara appare letteralmente bloccata. Kvarastskhelia ci prova con un rasoterra ma Skorupski blocca senza problemi. Nel recupero del primo tempo ci prova anche Raspadori, dopo un contropiede gestito da Osimhen, ma la sua conclusione termina alta.
Garcia nell’intervallo manda in campo Mario Rui al posto di Olivera. Il Bologna inizia la ripresa in maniera più propositiva ma è ancora il Napoli a rendersi pericoloso con una palla gol che confeziona Kvaratskhelia, bravo ancora Skorupski a opporsi. A metà ripresa Motta deve fare a meno anche di Lucumi per infortunio, tra i felsinei fa il suo esordio Saelemaekers. Tra gli azzurri staffetta Raspadori-Politano. Al 25′ Ayroldi concede un rigore al Napoli per un fallo di mano di Calafiori appena entrato in campo: dal dischetto Osimhen fallisce il penalty mandando a lato. Il Bologna riprende coraggio e sfiora il vantaggio pochi istanti dopo con Zirkzee, ottimo riflesso di Meret. Nel finale Osimhen, sostituito da Simeone, mostra in maniera plateale il proprio disappunto sulla scelta di Garcia, per il tecnico francese altra tegola il problema muscolare ad Anguissa in pieno recupero. Finisce senza ulteriori sussulti e con i campioni in carica ora a -7 dalla capolista Inter.
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UDINE (ITALPRESS) – La Fiorentina si impone per 2-0 contro l’Udinese al Friuli: per i viola sono decisive le reti di Martinez Quarta, al 32′, e di Bonaventura al 92′. Successo che proietta la squadra di Italiano momentaneamente al quinto posto; l’Udinese fa la partita, ma non trova mai la rete, anche a causa di un super Terracciano. Peggior partenza realizzativa della storia dell’Udinese dopo cinque giornate: i bianconeri hanno realizzato appena un gol in campionato. Sottil riconferma il tandem offensivo Lucca-Thauvin e lancia del primo minuto il giovane Kristensen, al debutto in Serie A; dall’altra parte, Italiano deve fare i conti con l’assenza di Nico Gonzalez, sostituito da Brekalo. Parte meglio l’Udinese, obbligata a vincere dopo i tre pareggi consecutivi e lo zero alla voce vittorie in campionato: basta un minuto ai bianconeri per costruire la prima palla gol, grazie a Thauvin che impegna Terracciano col piatto sinistro. Il portiere viola è costretto a sventare anche il tiro dalla distanza di Samardzic al 3′. Due minuti dopo la Fiorentina perde Dodo per un problema muscolare.
La più grande occasione per l’Udinese arriva al 21′: Kamara dalla sinistra serve Thauvin tutto solo davanti a Terracciano che, però, compie un autentico miracolo. Gli uomini di Sottil non concretizzano e la Fiorentina passa di fatto alla prima vera occasione creata: al 32′ Bonaventura calibra un lancio chirurgico per l’inserimento di Martinez Quarta che fredda Silvestri con un destro all’angolino. Nel primo tempo l’Udinese crea diverse palle gol invitanti, ma gli attaccanti non riescono a sbloccarsi.
Nella ripresa la Fiorentina cerca di limitare il dispendio di energie, affidandosi maggiormente al giro palla. Al 65′ Lucca si divora clamorosamente il gol del pari: Ebosele scappa in campo aperto e, a tu per tu con Terracciano, preferisce servire l’assist per l’attaccante italiano che spedisce fuori a porta vuota. L’ingresso di Lovric aumenta ulteriormente la pericolosità dei bianconeri, ma Terracciano è letteralmente insuperabile: le due occasioni dello sloveno al 72′ e al 79′ vengono entrambe neutralizzate dal portiere classe 1990. Nel recupero Bonaventura chiude la pratica e conferma il momento di crisi dell’Udinese. Una vittoria d’oro per la Fiorentina, considerando anche le fatiche fisiche del giovedì europeo e il turnover: ancora zero vittorie in campionato, invece, per l’Udinese, ferma a quota tre punti. Non ha troppe colpe Sottil: la squadra crea palle gol e gioca con grinta, ma gli attaccanti sprecano troppo.
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