FIRENZE (ITALPRESS) – La Fiorentina batte per 3-2 l’Atalanta ritrovando la vittoria in campionato al termine di una sfida in cui le due squadre si sono sempre rincorse, fino alla decisiva rete di Kouame. Il successo gigliato è meritato soprattutto per la bontà delle scelte di Vincenzo Italiano che non solo viene premiato da Martinez Quarta, di nuovo titolare al fianco di Milenkovic e in versione goleador, ma soprattutto per l’inserimento dell’ex di Genoa ed Anderlecht nella parte decisiva dell’incontro. Gli ospiti partiti bene, nonostante il momentaneo pareggio di Lookman, si sono sciolti nella ripresa, forse maggiormente penalizzati dall’alta umidità che si respirava al Franchi.
L’Atalanta fa inizialmente la partita con i viola forse ancora sotto shock dopo le quattro reti subite prima della sosta per mano dell’Inter. Non è un caso che la prima mezz’ora sia un monologo ospite coronato dalla rete al 20′ firmata da Koopmeiners, che di sinistro sorprende Terracciano, quest’ultimo ingannato anche da una deviazione di Parisi. I viola ci mettono un pò a reagire allo svantaggio ma alla prima occasione vera pareggiano con Bonaventura, col capitano di giornata ottimamente pescato al centro dell’area. Servono poi i riflessi di Carnesecchi a evitare il raddoppio dei padroni di casa tre minuti più tardi su conclusione di Quarta che si rifà però in chiusura di tempo, di testa, su cross di Duncan. Il 2-2 per l’Atalanta lo segna ad inizio ripresa Lookman che si presenta da solo in area e batte Terracciano. Nella girandola dei cambi a partire dall’ora di gioco è vincente la scelta del tecnico viola che inserisce Kouame che realizza il 3-2 approfittando di un retropassaggio errato di un altro subentrato, Adopo, con quest’ultimo che inganna tutti i compagni ma non il calciatore viola. E dopo sette minuti di recupero il Franchi può tornare a festeggiare.
– foto Image –
(ITALPRESS).
Redazione
MONZA (ITALPRESS) – Monza e Lecce si prendono un punto a testa nel match delle ore 15 della quarta giornata di Serie A: allo U Power Stadium la partita termina 1-1 con Colpani che risponde all’iniziale vantaggio siglato da Krstovic su rigore. Meglio i brianzoli nel complesso, vicini nel finale alla rete del vantaggio, Lecce stanco dopo un primo tempo molto dispendioso, ma di buona qualità. Espulsi nella ripresa prima Baschirotto, poi Caldirola. Inizio shock per il Monza che paga a caro prezzo l’errore proprio di Caldirola al 2′: il difensore di Palladino, nel tentativo di rinviare il pallone, non si accorge dell’arrivo repentino di Almqvist e lo atterra in area. Dal dischetto si presenta l’uomo del momento in casa Lecce, Nikola Krstovic, freddo nello spiazzare Sorrentino – chiamato a sostituire in extremis Di Gregorio per un colpo preso durante il riscaldamento – e portare gli ospiti in vantaggio. Dopo una ventina di minuti di rodaggio i biancorossi riescono a palleggiare in maniera più rapida e a coinvolgere maggiormente i due trequartisti. Se il Lecce, da un lato, si gode Krstovic, il Monza, dall’altro, si coccola Andrea Colpani, sempre più centrale nel progetto di Palladino. Proprio l’ex Atalanta al 24′ finalizza il bel triangolo tra Colombo e Caprari, firmando la rete del pari. I padroni di casa sfiorano nuovamente il gol con tre azioni pericolose nel giro di cinque minuti, la più ghiotta con Colombo che al 30′, a tu per tu con Falcone, spedisce la sfera a lato. Il Lecce, invece, prova a ripartire sfruttando l’estro e la velocità di Banda e Almqvist. Tegola per il Monza che perde Caprari al 26′ per un infortunio alla caviglia. Nella ripresa ecco l’episodio chiave che rompe l’equilibrio tra le due squadre: al 55′ Baschirotto viene espulso per un intervento veemente su Colombo, lasciando i salentini in dieci uomini. Da lì in poi è il Monza a fare la partita e Dany Mota al 66′ ha addirittura una doppia chance per segnare, ma spreca: il portoghese, con ampio spazio in area di rigore, prima calcia trovando la brillante risposta di Falcone, poi spedisce a lato sulla ribattuta. Al 69′ il Var nega il vantaggio al Monza, annullando la rete di Andrea Carboni per fuorigioco di rientro. All’85’ viene ristabilita la parità numerica, per via del doppio giallo a Caldirola: secondo tempo spezzettato e con tanti cartellini. Nel recupero Gagliardini costringe Falcone a un’altra super parata. Il Lecce tira un sospiro di sollievo e resta ancora imbattuto.
– foto Image –
(ITALPRESS).
MARINA BAY (SINGAPORE) (ITALPRESS) – Lo spagnolo della Ferrari, Carlos Sainz, ha vinto il Gran Premio di Singapore al termine di una vera e propria battaglia con Lando Norris (McLaren) e le due Mercedes di George Russell (poi finito fuori pista all’ultimo giro) e Lewis Hamilton. Quarto posto per Charles Leclerc (Ferrari), quinto il campione del mondo Max Verstappen. Sesto si piazza Pierre Gasly (Alpine) davanti all’altra McLaren di Oscar Piastri, ottavo Sergio Perez (Red Bull), nono Liam Lawson (AlphaTauri), decimo Kevin Magnussen. Per la Ferrari è il primo successo stagionale.
“E’ una sensazione incredibile, un weekend incredibile – ha detto Sainz -. Ringrazio ogni membro della scuderia Ferrari perché abbiamo vinto questa gara alla perfezione. Tutta l’Italia sarà orgogliosa per questo primo posto. La vittoria è il frutto dopo aver gestito i nostri limiti, parlo del degrado delle gomme, avevamo previsto un giro target per montare le gomme, invece la safety car è arrivato prima. Il giro più lungo con le Hard per tenere dietro George, avevo margini ristretti ma ce l’abbiamo fatta a restare primi. Negli ultimi giri ero sempre sotto pressione ma ho gestito bene”. “Cosa provo? La sensazione più bella, sono al settimo cielo”.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).
BOLOGNA (ITALPRESS) – Missione compiuta: Matteo Arnaldi vince il primo match della sfida tra Italia e Svezia e gli azzurri staccano il biglietto per le Finals di Coppa Davis in programma a fine novembre a Malaga. Il 22enne sanremese, numero 47 del ranking Atp, ha battuto in due set, in un’ora e 21 minuti, con il punteggio di 6-4 6-3, il figlio d’arte Leo Borg, numero 334 del ranking. I due hanno infiammato la Unipol Arena e acceso i tifosi emiliani e non che hanno affollato gli spalti, in una sfida combattuta punto a punto. Ma alla fine ha avuto la meglio Arnaldi: “E’ stata una bella settimana, una grande esperienza, sono contento di aver portato il punto alla squadra – esulta il giovane tennista ligure – Parto sempre un pò a rilento, è una mia caratteristica, ma ho imparato ad accettarla. Dedico questa vittoria a tutti gli italiani”.
L’Italtennis, a prescindere di come proseguirà la sfida con la Svezia, ha la certezza del secondo posto nel Gruppo A, e a Malaga nei quarti affronterà o l’Olanda, prima nel Gruppo D, oppure una tra Gran Bretagna e Australia. Il sorteggio è in programma martedì 19 settembre a Londra.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).
MADRID (SPAGNA) (ITALPRESS) – La leggenda ormai è stata scritta, questa volta nero su bianco. La Jumbo-Visma entra prepotentemente nell’Olimpo delle due ruote: mancava soltanto l’ufficialità sul traguardo di Madrid, Sepp Kuss è il vincitore della Vuelta a España 2023. Si chiude dunque una stagione magica per i calabroni, con la tripletta sul podio della Corsa Roja e la vittoria dei tre Grandi Giri, un’impresa d’altri tempi che sigilla il dominio della compagine olandese. Tra i due capitani – Vingegaard e Roglic -, rispettivamente secondo e terzo – è stato il terzo a godere, quello statunitense arrivato da Durango che fino ad ora non aveva mai trionfato in una grande corsa a tappe: questa volta niente ruolo di gregario, lo statunitense riporta la bandiera a stelle e strisce sul gradino più alto del podio a dieci anni esatti dal successo di Chris Horner (2013). In quel caso ci fu battaglia con il nostro Vincenzo Nibali in seconda posizione, questa volta non c’è stata praticamente storia: al di là di qualche fiammata targata Remco Evenepoel la Jumbo ha dominato. Ancora una volta.
Sorrisi distesi e andatura cicloturistica nei primi chilometri della ventunesima tappa, la Madrid (Ippodromo de la Zarzuela) – Madrid (Paisaje de la Luz) di 101,5 chilometri: solite foto di rito tra compagni di squadra e brindisi, con Van Baarle che ha mostrato in mondovisione un messaggio di vicinanza per Van Hooydonck, coinvolto in un incidente automobilistico nei giorni scorsi. La gara si è accesa come al solito all’inizio del circuito cittadino percorso nove volte, per un totale di 54 chilometri: diversi gli attacchi ripresi, ma nel finale soltanto in sei – tra cui Evenepoel (Soudal Quick-Step), Kamna e Denz (Bora-Hansgrohe), Rui Costa (Intermarchè-Circus-Wanty), Ganna (Ineos) e Groves (Alpecin-Deceuninck) -, sono riusciti a creare uno strappo con il gruppo maglia rossa. Nella volata ci ha provato ancora Ganna – anticipato nella 19esima tappa da Dainese -, ma l’azzurro è stato nuovamente battuto allo sprint dallo stesso Groves, che si è aggiudicato la maglia verde. La classifica di miglior scalatore è stata vinta invece da Evenepoel mentre Ayuso si è aggiudicato la maglia bianca di miglior giovane. Il primato, invece, è tutto di Sepp Kuss: “E’ incredibile. Penso che oggi sia stata la tappa in cui ho sofferto di più in tutta la carriera, sono contento che sia finita. Sentivo la sensazione che sarebbe stata una tappa veloce quando ho visto tutti i corridori che si preparavano ad attaccare. Ho sofferto più oggi di quanto ho fatto sull’Angliru. No, non sono diverso ora che ho vinto La Vuelta, per niente. Continuerò ad essere me stesso”, ha ribadito il vincitore. Di sicuro la vita ciclistica è cambiata: da gregario di lusso lo statunitense è diventato il terzo capitano di una squadra che non ha nessuna intenzione di fermarsi.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).
CAGLIARI (ITALPRESS) – Un punto a testa e ancora nessuna vittoria dopo quattro giornate. Finisce 0-0 Cagliari-Udinese, niente reti nel primo lunch match stagionale di A: terzo pareggio per la squadra di Sottil, a quota 3 punti in classifica, secondo 0-0 per gli uomini di Ranieri dopo quello maturato in casa del Torino. I due tecnici hanno scelto un modulo speculare, quel 3-5-2 che ha contribuito alla classica partita a scacchi. Il primo tempo è stato scandito da un buon ritmo, la prima occasione è stata sprecata da Thauvin, lanciato nello spazio dall’intuizione di Lucca. Al 12′ Deiola è andato a un passo dal vantaggio sul cross pennellato di Zappa, il colpo di testa però è terminato di poco sul fondo. Dopo il cooling break i ritmi sono calati anche per via del caldo asfissiante, nell’ultimo quarto d’ora i padroni di casa hanno sfiorato nuovamente la rete col palo di Luvumbo e la zuccata di Dossena arrivata sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Il copione non è cambiato nemmeno nella ripresa, con la squadra di Sottil ad attendere e i sardi a cercare di forzare la retroguardia avversaria: le due opportunità migliori sono capitate ancora a Deiola, ma il centrocampista non ha trovato lo specchio della porta nè di testa nè col diagonale da dentro l’area ospite.
I bianconeri hanno fatto fatica a costruire la manovra, ma al 33′ Lucca ha avuto sui piedi la palla del possibile 1-0: gran controllo del centravanti, Radunovic però è uscito coi tempi giusti evitando il peggio. A circa dieci minuti dal termine del tempo regolamentare si è rivisto anche Pereyra, entrato in campo al posto dello stesso Thauvin. Nemmeno i 6 minuti di recupero hanno cambiato la storia del match, nel finale Wieteska è stato espulso per doppia ammonizione.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).
ROMA (ITALPRESS) – La Polonia si prende la sua vendetta e scalza l’Italia dal trono d’Europa. In un PalaEur con 11.300 spettatori (record d’incasso), sotto gli occhi del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, gli azzurri non riescono a bissare il trionfo di due anni fa a Katowice e cedono lo scettro continentale alla squadra guidata da Nikola Grbic. Per la Polonia è il secondo Europeo dopo quello vinto nel 2009, ma è anche la rivincita sugli azzurri di Fefè De Giorgi a 12 mesi dalla finale mondiale persa sempre a Katowice. Le lacrime davanti al proprio pubblico stavolta sono azzurre: 3-0 il finale di Roma, con parziali di 25-20, 25-21, 25-23 a favore dei polacchi.
In questo 2023 le due nazionali si erano già affrontate due volte, la prima a giugno a Rotterdam nella Volleyball Nations League – successo della Polonia che poi andrà a conquistare anche il titolo -, e poi lo scorso 20 agosto al Memorial Wagner di Cracovia, con gli azzurri capaci di imporsi 3-1. Oggi il terzo atto della sfida, il più importante, che però non premia un’Italia autrice di un percorso da favola, dal girone (tutte vittorie da tre punti prima di quella al tie-break sulla Germania), fino alla fase a eliminazione diretta, superando Macedonia (3-0) e Olanda (3-2) e poi spazzando via (3-0) la Francia oro olimpico in carica. Mancava l’ultimo passo ma a fare lo sgambetto agli azzurri è stata una Polonia quasi in missione, arrivata in finale lasciando le briciole agli avversari, comprese Serbia e Slovenia (battute entrambe 3-1) fra quarti e semifinali, e vogliosa di tornare sul tetto d’Europa dopo un’attesa lunga 14 anni. All’Italia resta l’argento ma anche la consapevolezza che fra un anno, a Parigi, ci sono tutte le condizioni per sfatare una volta per tutte quel maledetto tabù a cinque cerchi. “Queste sconfitte serviranno a rafforzare un gruppo che comunque è sempre compatto, coeso – il messaggio di Daniele Lavia – Ora cerchiamo di resettare e pensiamo al pre-olimpico. Siamo bravi a guardare il lato positivo dopo le sconfitte, oggi brucia ma dobbiamo avere la voglia di alzare il livello di gioco e strappare questo pass per i Giochi”.
– foto Image –
MILANO (ITALPRESS) – L’Inter domina nel derby contro il Milan, i nerazzurri vincono 5-1 grazie alle reti di Mkhitaryan (doppietta), Calhanoglu, Thuram e Frattesi, inutile la rete di Leao. Quinto derby consecutivo vinto dagli uomini di Simone Inzaghi in tutte le competizioni, ora Lautaro e compagni sono a quota 12 punti in classifica, a punteggio pieno. Le due squadre saranno ora impegnate in Champions League, rispettivamente contro Real Sociedad e Tottenham. Il tecnico piacentino si è affidato alle solite certezze, col duo Lautaro-Thuram in attacco. Pioli invece ha risposto con il tridente – Giroud al centro dell’attacco – e Krunic in cabina di regia scortato da Loftus-Cheek e Reijnders. Come al solito i nerazzurri hanno aggredito alto i rossoneri, al 5′ Mkhitaryan ha sbloccato il derby: ottimo lavoro sulla linea di fondo di Thuram, l’armeno dall’altezza del dischetto ha ribadito in rete il diagonale rasoterra di Dimarco. Il gol dopo pochi minuti ha gelato gli uomini di Pioli, la reazione c’è stata soltanto alla mezz’ora con un diagonale pericoloso di Theo Hernandez. Al 38′, su un’azione di contropiede, Thuram si è inventato un gol incredibile, una conclusione a giro di potenza dal vertice sinistro dell’area di rigore. Nella ripresa la staffetta Pulisic-Chukuwueze ha dato i suoi frutti, Rafa Leao al 12′ ha accorciato le distanze su imbucata di Giroud: l’azione ha indispettito Inzaghi, l’allenatore ha effettuato un triplo cambio dando la scossa giusta ai suoi. Al 24′ Mkhitaryan ha spaccato in due la partita, il rigore di Calhanoglu – dopo un fallo di Theo su Lautaro – ha chiuso definitivamente i giochi. Il pokerissimo lo ha firmato Davide Frattesi al 93′, reduce già dalla doppietta in nazionale contro l’Ucraina. Derby da record anche per gli spettatori, ben 75.571 per un incasso lordo di 6.274.951 euro, il secondo più alto in Serie A.
– foto Image –
(ITALPRESS).
MARINA BAY (SINGAPORE) (ITALPRESS) – Lo spagnolo della Ferrari Carlos Sainz, con il tempo di 1’30″984, ha conquistato la pole position nel Gran Premio di Singapore. Secondo il britannico George Russell della Mercedes a 72 millesimi. Seconda fila col terzo tempo per l’altro ferrarista, Charles Leclerc, staccato di 79 millesimi dal compagno. Quarto posto per Lando Norris (McLaren, +0″501), quinto Lewis Hamilton (Mercedes, +0″501), sesto Kevin Magnussen (Haas, +0″591), settimo Fernando Alonso (Aston Martin, +0″631), ottavo Esteban Ocon (Alpine, +0″689), nono Nico Hulkenberg (Haas, +0″824) e decimo Liam Lawson (AlphaTauri, +1″284). Clamorosa eliminazione in Q2 delle due RedBull del campione del mondo e leader della classifica piloti, l’olandese Max Verstappen, e del messicano Sergio Perez, che domani saranno dunque costretti a una grande rimonta per ambire al podio.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).
TORINO (ITALPRESS) – In attesa di vedere cosa faranno le dirette concorrenti alle zone alte della classifica, la Juventus si è portata in testa al campionato di Serie A. Nel pomeriggio, gli uomini di Massimiliano Allegri hanno superato all’Allianz Stadium di Torino la Lazio per 3-1. Terza vittoria consecutiva in casa contro i biancocelesti per la Vecchia Signora tra campionato e Coppa Italia dopo le due della passata stagione. Lazio che invece ha incassato la terza sconfitta in quattro turni non riuscendo a dare continuità dopo la vittoria prima della sosta arrivata in casa del Napoli. Juventus in vantaggio al 10′ con la terza rete stagionale di Vlahovic. Imbeccato da un traversone dalla destra di Locatelli, l’attaccante serbo ha battuto di prima intenzione trafiggendo Provedel sul primo palo. Dopo aver rischiato in un paio di occasioni di subire il pareggio, rea di aver abbassato il ritmo e aver dato maggiore spazio alla Lazio, la Juventus ha trovato il raddoppio al 26′ quando anche Chiesa è arrivato a quota tre gol stagionali: il numero sette bianconero ha finalizzato di sinistro un’azione corale iniziata con una grande apertura da Locatelli per McKennie e continuata dallo stesso americano e da Miretti con complicità anche di un tocco di Rabiot. Padroni di casa ancora vicini al gol in avvio di ripresa quando Provedel è riuscito a negare per due volte in due minuti la rete a Rabiot. Al 19′ la gara si è riaperta con una grande conclusione di Luis Alberto: lo spagnolo, servito da Kamada che aveva vinto un contrasto con Cambiaso, si è reso protagonista di un perfetto destro a giro che non ha lasciato scampo a Szczesny. Sono bastati però tre minuti a riportare la Juve sopra di due reti ed è stato ancora Vlahovic a mettere la seconda firma sul tabellino e di fatto a chiudere la sfida: il serbo ha “domato” un campanile di McKennie e con un gran destro ha infilato il portiere biancoceleste nell’angolo più lontano.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).