ROMA (ITALPRESS) – Grandiosa prova di Donato Telesca ai Campionati del Mondo di Para Powerlifting in corso a Dubai: l’azzurro infatti conquista due medaglie d’argento nella categoria fino a 72 kg, sia nel best lift con la sua miglior prova a 202 kg, sia nel totale con un trittico di alzate positive per 600 kg complessivi. Numeri che consentono a Telesca di mettere la firma sul nuovo record italiano e di scrivere ulteriormente il suo nome nella storia azzurra di questa disciplina perchè è diventato il primo atleta italiano a conquistare delle medaglie in un Mondiale Senior. Una misura, i 202 kg, che inserisce Donato nel ranking olimpico nella categoria 72 kg (lui è già al 5° posto nella categoria 80 kg) in seconda posizione. Al primo posto il malese Gustin, che oggi ha ulteriormente ritoccato il record del mondo, con 231 kg; al secondo c’è appunto Donato Telesca con 202, appaiato con l’inglese Swan che però ha già dichiarato che a Parigi gareggerà nella categoria inferiore. L’oro è andato quindi al malese Bonnie Bunyau Gustin con 231 kg e un totale di 661, argento a Telesca con 202 e un totale di 600 (197, 201, 202), bronzo all’uzbeco Bekzod Jamilov con 200. Il prossimo appuntamento con il Team Italia Fipe sarà domenica con la gara di Andrea Quarto nella categoria fino a 97 kg (ore 17.25). “Siamo arrivati qui consapevoli di avere la responsabilità di essere terzi nella start list, dovevamo confermare le aspettative. – ha detto il Dt Sandro Boraschi – Il nostro focus in questi giorni è stato quello di mantenere Donato concentrato sull’obiettivo e lui è stato fantastico, è riuscito a isolarsi e si è lasciato guidare. La gara è stata molto dispendiosa tatticamente per noi tecnici, perchè c’erano 4/5 atleti a giocarsi le medaglie. In questo la grande soddisfazione è stata quella di essere gli avversari da battere, perchè gli altri hanno dovuto inseguirci per tutta la gara. A parte il fuoriclasse malese, tutti gli altri hanno cercato di tenere testa a Donato. E’ un grande motivo di orgoglio”. Felice anche Telesca: “Sono davvero tanto soddisfatto della gara e di essere il primo italiano ad avere conquistato una medaglia mondiale nella pesistica paralimpica. Era fondamentale inserirsi nel ranking olimpico: per questo una volta fatta la prima alzata a 197 kg mi sono rilassato e ho iniziato a giocare, a divertirmi e i risultati sono arrivati”.
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Redazione
Lega Serie B in campo nella lotta contro la violenza sulle donne
ROMA (ITALPRESS) – La Lega Serie B renderà permanente il suo impegno nella lotta contro la violenza sulle donne. In seguito ai tantissimi episodi che quotidianamente affollano le cronache, ma anche dopo il buon riscontro dell’opinione pubblica che ha apprezzato le iniziative di informazione e sensibilizzazione realizzate nelle scorse stagioni, e che hanno trovato nel loro cammino partner prestigiosi e istituzionali, il presidente Mauro Balata ha deciso di ampliare le diverse azioni per tutto l’arco del campionato, in modo da dare il massimo contributo alla lotta verso un reato odioso e purtroppo difficile da arginare. Dalla 2^ giornata di campionato dunque il via alle iniziative, che vedranno un continuo aggiornamento e incremento nel corso dell’anno anche sui campi della Serie BKT. “Proseguiamo e anzi intensifichiamo il lavoro iniziato nelle scorse stagioni su un fronte, quello della violenza verso le donne, che colpisce fortemente le nostre coscienze – sottolinea Balata -. Come ho spesso ripetuto siamo di fronte a un’emergenza sociale e il nostro sport, che accomuna milioni di tifosi, deve essere testimone e motore del cambiamento della nostra società”. A fianco della Lega B, come sempre, il Servizio analisi criminale, ufficio interforze del Dipartimento della Pubblica sicurezza, diretto da Stefano Delfini, che cura l’analisi di questo grave fenomeno criminale: “Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza e le Forze di polizia sono in prima linea per prevenire e contrastare la violenza di genere curando la formazione multidisciplinare degli operatori – ha evidenziato Delfini – ma anche collaborando a iniziative di informazione e sensibilizzazione sul tema come l’importante campagna contro la violenza sulle donne messa in campo dalla Lega Serie B”. Pallone rosso, testimonial, video messaggi, led, campagne social, cerimoniali pre gara erano state solo alcune delle azioni realizzate dalla Lega B e portate avanti dai club associati durante lo scorso campionato.
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VIENNA (AUSTRIA) (ITALPRESS) – La Fiorentina viene sconfitta per 1-0 dal Rapid Vienna nella gara di andata dei play-off di Conference League disputatasi all’Allianz Stadion. Deludente la prova degli ospiti, con la squadra allenata da Barisic che ha dimostrato una migliore condizione fisica e capitalizzato al massimo il gol di Grull, segnato su calcio di rigore nella parte finale del primo tempo. L’impatto in gara dei viola è positivo con un paio di cross di Dodò da destra che non vengono sfruttatI da Nzola, e con un colpo di testa di Nico Gonzalez su angolo di Biraghi che trova pronto alla parata Hedl. Ma man mano che passano i minuti i gigliati perdono terreno, anche e soprattutto per la prova deludente della coppia Arthur-Mandragora con quest’ultimo che fra l’altro è il colpevole della netta trattenuta in area su Hofmann che porta l’arbitro Pajac ad assegnare un rigore al Rapid Vienna: dal dischetto non sbaglia Grull. Costante la difficoltà nei rinvii di piede di Terracciano mentre è sconfortante la prova di larga parte della squadra titolare mandata in campo da Vincenzo Italiano in cui si salva il solo Nico Gonzalez, che però da solo poco può fare. Ci si attende una reazione degli ospiti nella ripresa ma la Fiorentina, pur dominando nel possesso palla di fatto, mai si fa vedere dalle parte di Hedl che di fatto è inoperoso. Inefficaci gli ingressi in campo prima di Sottil e poi di Infantino con gli austriaci che controllano e provano a ripartire ma con un atteggiamento molto guardingo. Nei dieci minuti finali dentro anche Beltran al posto di un sottotono Nzola. Fiorentina vicina al gol solo al 90′ quando proprio Beltran e poi Infantino sprecano davanti alla porta del Rapid. Al ritorno – in programma giovedì prossimo al “Franchi” – per il passaggio del turno a Biraghi e compagni servirà una vittoria con almeno due gol di scarto.
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Mancini paperone d’Arabia: farà il c.t. a 30 milioni l’anno fino al Mondiale
Roberto (sempre più) d’Arabia. Da Riad arriva insistente la voce che per Mancini sia quasi fatta. Potrebbe essere questione di giorni, poi il nuovo c.t. sarà annunciato con il suo staff. Si parla di un ricco contratto da 25-30 milioni all’anno fino al Mondiale nordamericano del 2026 che non è però il primo obiettivo: a gennaio c’è subito la Coppa d’Asia in Qatar, vinta tre volte dai sauditi, ma l’ultima risale al 1996, preistoria.
VECCHIO NUOVO STAFF
Con Mancini lavorerà il vecchio staff azzurro, compreso il tattico Andrea Gagliardi che ha comunicato alla Figc la prevedibile intenzione di non restare: andrà con Mancini assieme, pare, a Lele Oriali, ex team manager. Tra Riad e Roma si stanno definendo i tasselli dei mosaici di Arabia Saudita e Italia. Non tutto è ancora al suo posto: Luciano Spalletti si presenterà con i suoi collaboratori storici, com’è normale che sia, e quindi per Alberto Bollini non ci sarà spazio nel nuovo staff. Collocare il c.t. campione d’Europa Under 19 non sarà facile: vedremo cosa potrà proporgli la Figc.
RIUNIONE ORGANIZZATIVA
Sulla storia Mancini-Arabia Saudita esistono versioni molto diverse. Per i media di Riad, l’ex c.t. azzurro sarebbe in trattativa da giugno e avrebbe già firmato da tempo. I collaboratori non ancora. L’interessato nega questa ricostruzione. Nei prossimi giorni Mancini dovrebbe avere una riunione organizzativa con il suo staff per fare il punto della situazione, seguirà l’incontro con i dirigenti sauditi forse in Italia. Non è la federazione saudita a trattare direttamente: in questi casi entrano in gioco i plenipotenziari della famiglia reale. Salari moltiplicati per tutti, non soltanto per il Mancio. Lo staff dovrebbe comprendere Salsano, Lombardo, Nuciari, Battara, Gagliardi, Scanavino e forse Oriali che non proseguirà il rapporto con la Figc. Visto che a Spalletti basta Buffon, seguirà Mancini al quale s’è legato in questi anni. In teoria Mancini dovrebbe trovare un accordo per una risoluzione consensuale del contratto con la Figc, ma è chiaro che andrebbe lo stesso ad allenare in Arabia, come altrove, a prescindere da eventuali strascichi in tribunale.
VITA IN ARABIA
Lo staff del Mancio affronterà presto questioni non secondarie. Oltre alla stesura dei contratti, presumibilmente curati dall’avvocato Fortini, la moglie di Mancini che ha fatto da intermediario con Gravina, c’è il tema della vita quotidiana in Arabia Saudita: bisogna risiedere lì almeno 183 giorni all’anno per non pagare le tasse in Italia. Vivere a Riad o Gedda può non essere semplice per chi è abituato al mondo occidentale, oltre al caldo insopportabile per parecchi mesi all’anno. Mancini e i suoi dovrebbero vivere in un centro dotato di tutte le comodità. Gli allenamenti solo la sera per sfuggire al sole e alle temperature caldissime.
IMPEGNI ARABIA
Per l’Arabia sarebbe importante cominciare il prima possibile con Mancini. La nazionale è impegnata in una doppia amichevole in campo neutro, a Newcastle, Inghilterra, l’8 settembre con la Costa Rica e il 12 con la Corea del Sud. A novembre partono le qualificazioni asiatiche al Mondiale 2026, secondo turno. L’Arabia è nel gruppo con Giordania, Tagikistan e una tra Cambogia e Pakistan (in arrivo dal primo turno). Passano le prime due di ogni gruppo, ma la strada è ancora lunga con altre due fasi a gironi. Dal 12 gennaio al 10 febbraio comincia la Coppa d’Asia (in Qatar). L’Arabia è nel gruppo con Thailandia, Kirghizistan e Oman.
CASO BOLLINI
Diplomazie e staff federali sono al lavoro anche in Italia. Non solo Gagliardi ha comunicato il suo addio. Anche Andrea Barzagli, che avrebbe dovuto curare la fase difensiva con Mancini, ha tolto il disturbo: ha capito che per lui non ci sarebbe stato spazio. Spalletti porterà con sé il vice Domenichini, l’assistente tecnico Baldini e il preparatore atletico Sinatti. Al gruppo potrebbe aggiungersi un altro assistente storico, Pane, e un preparatore dei portieri. Buffon farà da capodelegazione e team manager. Niente da fare per Bollini, il c.t. che ha vinto l’Euro U19 e che doveva essere vice di Mancini. Bollini non ha ancora firmato il contratto, ma Gravina aveva chiesto attenzione speciale per lui. Una situazione da risolvere per poi passare al tema urgente convocazioni. Per il momento c’è soltanto l’elenco allargato di selezionabili. Con tutti, ma proprio tutti, quelli che potrebbero entrare nella prima lista che sarà comunicata il primo settembre. Il giorno dopo, la prima conferenza di Spalletti.
VALENCIA (SPAGNA) (ITALPRESS) – Sofia Raffaeli argento al cerchio e alla palla ai Mondiali di ginnastica ritmica a Valencia. Nel primo attrezzo, l’azzurra è stata preceduta dalla tedesca Darja Varfolomeev, oro. Bronzo, invece, per l’ungherese Fanni Pigniczki. Per la tedesca il punteggio finale che le ha consentito di vincere l’oro è stato di 35.750. Poco meno, 35.250 per l’azzurra Raffaeli, mentre più staccata l’ungherese con 34.050.
Nel secondo attrezzo, a distanza di pochi minuti dal primo, l’azzurra ha chiuso con 35.200 dietro alla tedesca Darja Varfolomeev (35.800), bronzo alla bulgara Stiliana Nikolova (35.150). Si tratta del 51esimo podio mondiale per la Federginnastica.
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FIRENZE (ITALPRESS) – “Dobbiamo ripartire da zero, archiviare quello che è successo lo scorso anno e pensare che ci sarà da battagliare. Ci attende una sfida importante, che si gioca in 180 minuti, forse anche di più, contro una squadra che nel turno precedente è riuscita a vincere fuori casa per 5-0 e che ha fatto molte più partite di noi. Quindi, sotto l’aspetto fisico, sono forse più avanti di noi, però ce la giocheremo, come abbiamo fatto l’anno scorso contro il Twente. Quello è stato un play-off difficile ma sono convinto che lo sarà anche quello di domani”. Lo ha detto il tecnico della Fiorentina, Vincenzo Italiano, alla vigilia della sfida fra il Rapid Vienna e il team viola in programma domani sera all’Allianz Stadion di Vienna, valida come andata dei play-off di Conference League. “Abbiamo visto lo stadio, domani sarà gremito, siamo abituati a queste bolgie e questi campi caldi che spingono dal primo all’ultimo minuto quindi da questo punto di vista, visto quanto passata l’anno scorso, non ci faremo intimorire”, ha aggiunto Italiano.
“In campo dovremmo far vedere le nostre qualità, abbiamo studiato gli avversari in questi quindici giorni, i loro pregi ed i nostri difetti, e cercheremo di fare del nostro meglio”, ha detto ancora il tecnico del team viola, che ha anche paragonato il neo acquisto Lucas Beltran all’ex giocatore gigliato Ciccio Baiano. “E’ arrivato con grande entusiasmo, si vede che ha sposato questo nuovo progetto, è sempre sorridente. E’ ancora un pò timido, deve prendere confidenza coi compagni e con il nostro modo di interpretare il calcio ma le sue caratteristiche sono quelle di un calciatore che nei 20, 25 metri finali può far male”, ha concluso Italiano.
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MILANO (ITALPRESS) – Una pagina di storia è stata scritta nella prima giornata della serie B 2023-24. Come non accadeva da tempo – con l’eccezione del Piacenza negli anni Novanta – tre squadre sono scese in campo dal primo minuto con soli giocatori italiani: si tratta di Cosenza, Sudtirol e Feralpisalò, con le ultime due che avevano tutti italiani anche per quanto riguarda i calciatori a disposizione in panchina. E infatti, mentre nella sfida di Cosenza, in corso d’opera, è entrato in campo il trequartista polacco Praszelik, nelle sfide di Parma e Bolzano le due formazioni sono rimaste per tutta la durata della partita composte da calciatori italiani, anche dopo gli ingressi delle cinque riserve. Casi rari che nella 92esima edizione della Serie B, possono diventare una consuetudine.
Ma non è tutto. La Feralipisalò ha stupito tutti mandando in campo il primo 2007 della storia del calcio professionistico, Briajan Gjyla, attaccante di cui si dice un gran bene, e che al minuto 85′ della sfida con il Parma ha preso il posto del veterano Bruno Martella. Gjyla è nato ad Iseo, comune in Provincia di Brescia, da genitori albanesi e ha la doppia nazionalità. La fucina dei giovani della Feralpisalò non si ferma qui. Nella distinta della sfida d’esordio in Serie BKT sono risultati in lista ben 13 Under 25 su 23 atleti, di cui otto in campo al termine dei 90 minuti più recupero. Quattro di questi sono partiti titolari, il portiere Pizzignacco (classe 2001), il terzino destro Bergonzi (2001), l’italo-rumeno Hergheligiu classe (1999) e l’esterno d’attacco Compagnon (2001). Più i subentrati. Il già citato Gjyla, l’attaccante Felici del 2001, il terzino destro classe 2000 Gabriele Ferrarini e il terzino sinistro classe 2003 figlio d’arte Mattia Tonetto. Nella prima giornata dalla nuova Serie BKT hanno esordito due ragazzi italiani del 2005, il centrocampista Raphael Kofler del Sùdtirol e la punta dello Spezia Francesco Esposito. Ma anche quattro ragazzi del 2004, Crespi e Cimino del Cosenza, Favasuli e Raimondo della Ternana. E ben sette ragazzi del 2003: Zuccon e Fontanarosa entrambi del Cosenza, Di Stefano della Ternana (che è andato anche in gol), Veroli del Catanzaro, Vergara e Pieragnolo della Reggiana e Ghilardi della Sampdoria. Complessivamente nella prima giornata della Serie BKT 2023-2024 hanno esordito 46 Under 25, di cui 31 italiani. Le squadra che ne hanno schierati di più in assoluto sono, ovviamente le citate Feralpisalò e Sùdtirol con 5, seguite da Cosenza e Reggiana con 4, Ternana con 3, Ascoli, Cremonese, Cittadella, Spezia con 2 e Sampdoria con 1. Questo nuovo approccio dei club di Serie BKT non è casuale, ma è specchio di un nuovo regolamento voluto fortemente dal management della Lega. Infatti, da quest’anno è in vigore un regolamento che premia anche economicamente le società che valorizzano i giovani. Da quest’anno vengono distribuiti contributi solo ai club che manderanno in campo giovani italiani Under 21 e Under 23. La Serie BKT 2023/2024 ha cambiato le regole sul minutaggio per valorizzare e incentivare l’utilizzo dei giovani italiani. Fino alla scorsa stagione, circa il 30% dell’intera cifra che veniva distribuita ai club, ovvero circa 45-50 milioni di euro, considerava una distribuzione dettata anche dall’utilizzo di Under italiani e in minor parte di quelli stranieri. Dal primo luglio non è più così: vengono infatti elargiti contributi solo a chi utilizza calciatori italiani, con una differenza tra gli Under 21 (aumenterà la cifra) e Under 23 (in diminuzione in futuro). Dal 2024-2025 poi i contributi per quest’ultimi scompariranno in modo da premiare sempre più l’utilizzo di giovani, abbassandone l’età per far sì che la Serie BKT diventi un vero e proprio serbatoio non solo per i club di Serie A, ma anche per la Nazionale.
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MARANELLO (MODENA) (ITALPRESS) – “Abbiamo ricaricato le batterie e siamo pronti ad affrontare la seconda parte della stagione. Vogliamo ripartire da quanto di positivo si è visto in Belgio, ovvero un ottimo lavoro di preparazione e una buona esecuzione in gara sia a livello di strategie che di passo, di gestione gomme e di pitstop: fattori che, messi tutti insieme, ci hanno permesso di raccogliere un podio meritato con Charles”. E’ questo l’auspicio di Frederic Vasseur, team principal della Ferrari, in vista dell’appuntamento di Zandvoort che segna il ritorno in pista della Formula Uno dopo la sosta estiva. “Saremo come sempre focalizzati su noi stessi ben sapendo che su una pista corta come Zandvoort i valori alle spalle della Red Bull saranno ancora più ravvicinati rispetto a Spa-Francorchamps – aggiunge – La qualifica in Olanda è particolarmente importante e le prime dieci posizioni della griglia di partenza probabilmente si decideranno sul filo dei millesimi. Faremo il massimo per curare ogni dettaglio e mettere Charles e Carlos in condizione di sfruttare al massimo la loro SF-23. Ci attende un weekend molto intenso”. In Olanda farà il proprio debutto stagionale alla guida della SF-23 Robert Shwartzman: il reserve driver della scuderia salirà sulla vettura di Carlos Sainz nella prima sessione del venerdì come previsto dal regolamento, che vuole che in almeno una occasione ciascuno dei piloti titolari ceda il posto a un giovane. Shwartzman lo scorso anno salì sulla F1-75 in occasione delle prove libere ad Austin (Gran Premio degli Stati Uniti) e a Yas Marina (Gp di Abu Dhabi).
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Gravina “Mancini? Ci sono rimasto male. Spalletti l’uomo giusto”
ROMA (ITALPRESS) – “Sono amareggiato. Ci sono rimasto male. Non porto rancore, ma i tempi di questo divorzio mi lasciano perplesso”. Gabriele Gravina, intervistato dal “Corriere della Sera”, parla per la prima volta del divorzio improvviso da Roberto Mancini, che lo scorso 13 agosto ha rassegnato le dimissioni da ct. “Roberto non mi ha mai detto che voleva andarsene. E’ stato un fulmine a ciel sereno. Ho sentito parlare di dimissioni per la prima volta dalla moglie, Silvia Fortini, che è il suo avvocato, il giorno prima che arrivasse negli uffici della Federcalcio una pec formale. Considerati i rapporti personali avrei apprezzato di più se Mancini mi avesse espresso la sua volontà guardandomi negli occhi”. Gravina è deluso: “Continuo a chiedermi perchè Mancini abbia detto certe cose. E mi chiedo se le ha dette per davvero, perchè sa benissimo che la realtà è il contrario esatto di quanto ha dichiarato. Tutti e tre, io, Roberto e Silvia, sappiamo cosa è successo veramente”. La fiducia, assicura il presidente Figc, “era totale e l’ho dimostrata con i comportamenti. A Palermo, dopo la sconfitta con la Macedonia che ci è costata il Mondiale in Qatar, sono andato in conferenza con lui. Ho messo la mia faccia per difendere la sua. Se non avessi avuto fiducia lo avrei messo sotto contratto sino al 2026? E lo avrei promosso coordinatore dell’Under 21 e Under 20?”. Anche la questione dello staff rivoluzionato non lo convince: “Solo Evani, che non ha accettato un altro ruolo, era uscito. E abbiamo rafforzato il gruppo con Barzagli e Gagliardi indicati da lui”. Quelle dell’ormai ex ct azzurro “sono state dichiarazioni sconfortanti, inappropriate e offensive nei miei confronti. Non rinnego il rapporto di amicizia con Roberto, che ha sempre dimostrato stile. Spero riveda la sua posizione. Anzi, vado oltre e vi dico: chiamatelo perchè non posso credere che si sia espresso così. Le motivazioni di Mancini sono deboli e superficiali. E se andasse in Arabia sarà lui a spiegare le ragioni della sua scelta”. Ma Mancini è ormai il passato, la Figc ha deciso di puntare su Spalletti “perchè ha vinto lo scudetto facendo emozionare Napoli e tutti quelli che amano il calcio, è una guida forte e sicura, ha esperienza e un gioco brillante. Ma soprattutto perchè, già alla prima telefonata, ha mostrato un entusiasmo contagioso. E’ un tecnico all’avanguardia, che lavora sempre per migliorarsi. L’uomo giusto al posto giusto. Il primo nome a cui ho pensato. Una scelta romantica e ponderata, perfetto per ciò che abbiamo in testa: portare avanti il rinnovamento puntando sui giovani. La clausola? I nostri avvocati mi hanno rassicurato: potevamo parlare con lui, il resto è una questione tra Luciano e il suo vecchio club”. E a questo proposito, Gravina rivela: “Con De Laurentiis ci siamo sentiti. Ma non mi aspettavo niente di diverso da quanto è successo. Altre cose, invece, non mi aspettavo. Che De Laurentiis parlasse del contratto di Mancini. Un contratto che non conosce. Mi è sembrata una invasione di campo. Certe dichiarazioni mi sono sembrate inopportune come quando ha detto che se volevamo Spalletti avremmo dovuto pagare…Luciano stesso mi ha subito detto che la clausola è un problema tra lui e il Napoli. E la Figc non ha mai pensato di subentrare”.
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BUDAPEST (UNGHERIA) (ITALPRESS) – Gianmarco Tamberi è medaglia d’oro al termine della finale del salto in alto maschile dei Mondiali di atletica, in corso a Budapest. Il 31enne marchigiano, delle Fiamme Oro, campione olimpico a Tokyo2020, ha sbagliato una volta a 2.25, misura superata al secondo tentativo. Poi ha passato alla prima prova i 2.29, i 2.33 e i 2.36 (miglior salto dell’anno). La stessa misura è stata poi superata al secondo tentativo dallo statunitense JuVaughn Harrison. Tre errori a 2.36 per l’amico di Tamberi, ovvero Mutaz Essa Barshim (Qatar), che ha condiviso l’oro di Tokyo con l’azzurro. Per lui medaglia di bronzo. Tamberi ed Harrison si sono poi giocati il primo e il secondo posto del podio a 2.38. Tre errori per lo statunitense. Quindi oro per Tamberi, che ha commesso due errori. L’italiano ha vinto in virtù del miglior salto a 2.36. Poi l’azzurro ha provato vanamente la misura di 2.40. A ruota è partita la festa per il marchigiano. E’ campione di tutto: per lui titolo olimpico, oro europeo e ora quello iridato. Bello il tuffo nella riviera dei 3000 siepi, fatto assieme al marocchino Soufiane El Bakkali, per celebrare le rispettive medaglie d’oro (nell’alto dell’azzurro e nelle siepi dell’africano). E’ la terza medaglia per gli italiani a Budapest, dopo l’argento di Fabbri nel getto del peso e il bronzo di Palmisano nei 20 km di marcia.
“E’ pazzesco. E’ una cosa unica. Mi sento ripagato di tutti i sacrifici fatti. La sensazione di stasera non la posso descrivere. Battere tutti questi campioni è una cosa pazzesca. Avevo fatto un grande riscaldamento e sapevo che dovevo restare concentrato per non ‘distruggermi’ da solo”, ha detto l’azzurra a fine gara. “Ha funzionato la mia tattica e il mio modo di approcciare la gara. Dopo dodici anni il cambio di coach è avvenuto perchè le cose non funzionavano più. Ma sono qui anche per tutto quello che mi ha insegnato mio padre. Poi, devo ringraziare il mio nuovo team per come mi ha accompagnato in questo percorso verso questa medaglia che mi mancava tanto. “Non ci parliamo da tempo io e mio papà ma questa medaglia è anche sua e per lui”, ha concluso Gimbo Tamberi.
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