ROMA (ITALPRESS) – Subito una medaglia per la squadra azzurra nella prima giornata di finali dei Mondiali di Pentathlon Moderno, in corso a Bath, in Inghilterra. A conquistarla Maria Beatrice Mercuri (Fiamme Oro) e Aurora Tognetti (Carabinieri), argento nella staffetta femminile, che ha dato il via alla competizione. La gara, con le prove di equitazione, scherma, nuoto e laser run, ha visto trionfare la coppia egiziana formata da Amira Kandil e Malak Ismail (con 1315 punti). Le azzurre hanno chiuso con 1309 punti, mentre il bronzo è andato alle messicane Mayan Oliver e Mariana Arceo, a quota 1290.
“La gara non è iniziata benissimo, ma Beatrice è riuscita a rimediare ai miei errori nella scherma, e per fortuna siamo state davanti da subito. L’equitazione non è stata semplice, nuoto abbiamo fatto il nostro, e nel laser run siamo riuscite a mantenere la seconda piazza”, ha raccontato a caldo Aurora Tognetti. “Questo risultato mi rende molto felice, perchè rappresentare l’Italia al Mondiale è un privilegio – ha detto invece Beatrice Mercuri -. Le staffette mi hanno sempre affascinato molto, perchè devi creare il perfetto binomio con la tua compagna di squadra, non serve eccellere, a volte basta semplicemente compensarsi. Come oggi, dove non sono arrivata io è arrivata Aurora e viceversa, e abbiamo creato un binomio perfetto”.
Per entrambe si tratta della prima medaglia iridata da senior.
Nel pomeriggio, sempre allo Sports Training Village dell’Università di Bath, si è svolta anche la staffetta maschile. La coppia azzurra formata dai due atleti dell’Aeronautica Militare Federico Alessandro e Stefano Frezza ha terminato la prova al settimo posto (con 1403). Oro anche in questo caso all’Egitto, con Moutaz Mohamed e Ahmed Hamed (1467), argento per gli ungheresi Gergely Regos e Balazs Szep (1463) e bronzo alla coppia coreana formata da Changwan Seo e Jihun Lee (1462).
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MANCHESTER (INGHILTERRA) (ITALPRESS) – Pep Guardiola, allenatore del Manchester City, si è sottoposto a un intervento chirurgico. A renderlo noto è lo stesso club inglese, attraverso un comunicato, nel quale specifica che il tecnico spagnolo soffre da tempo di forti dolori alla schiena e per questo è volato a Barcellona per un’operazione d’urgenza, eseguita dalla dottoressa Mireia Illueca. L’intervento ha avuto esito positivo e Guardiola adesso inizierà il percorso di riabilitazione a Barcellona. In sua assenza, il vice allenatore, Juan Manuel Lillo, supervisionerà gli allenamenti della prima squadra, che guiderà anche in campo fino al ritorno del tecnico, previsto dopo la prossima sosta per le Nazionali. “Tutto il Manchester City augura a Pep una pronta guarigione e non vede l’ora di rivederlo presto a Manchester”, conclude la nota. Intanto sui social spopola anche un video in cui Guardiola, multato per aver posteggiato in una zona vietata la sua auto, scherza con il vigile urbano. “Vuoi una foto? Devi pagare per il selfie”, ha detto Pep ridendo.
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ROMA (ITALPRESS) – Lo staff tecnico della Nazionale Italiana di rugby guidato da Kieran Crowley ha ufficializzato la lista degli atleti convocati per la Rugby World Cup 2023 in calendario in Francia a partire dall’8 settembre 2023. Per la decima edizione della rassegna iridata, la seconda a disputarsi al di là delle Alpi dopo l’edizione del 2007 vinta dal Sudafrica, che si presenta da Campione in carica dopo il successo giapponese nel 2019, il Ct neozelandese dell’Italia opta per una rosa composta da diciannove avanti e quattordici tra mediani e trequarti. La Benetton Rugby, con sedici atleti selezionati, è la squadra maggiormente rappresentata, mentre sono ben ventiquattro gli azzurri alla loro prima edizione della Rugby World Cup in carriera: con una rosa dall’età media di 26 anni e mezzo, il giocatore anagraficamente più esperto è il pilone/tallonatore dei Leoni, Federico Zani, mentre l’estremo delle Zebre Parma Lorenzo Pani, 21 anni compiuti lo scorso quattro luglio, poche settimane prima di debuttare in Nazionale contro la Scozia nel primo test-match delle Summer Nations Series, è l’atleta più giovane del gruppo azzurro che non presenta esordienti assoluti tra le proprie fila. Veterano assoluto dell’Italrugby l’apertura/estremo del Perpignan Tommaso Allan, che sabato scorso a San Benedetto ha raggiunto Diego Dominguez a quota 74 caps ed è l’unico a prendere parte alla terza Rugby World Cup in carriera. L’Italia disputerà la prima partita allo stadio “Geoffroy Guichard” di Saint-Etienne, lo stesso dove la Nazionale di Pierre Berbizier arrivo a sfiorare i quarti di finale del 2007, arrendendosi di misura alla Scozia (18-16) nei minuti finali. Esordio con la Namibia sabato 9 settembre alle ore 13. La seconda partita dell’Italia è in programma mercoledì 20 settembre a Nizza presso lo Stade de Nice contro l’Uruguay. Il terzo e quarto incontro del Girone A sono in calendario all’Olympique Stadium di Lione contro Nuova Zelanda e Francia, rispettivamente venerdì 29 settembre e venerdì 7 ottobre. Dopo aver completato la preparazione sabato 26 agosto a Treviso affrontando il Giappone nell’ultimo test-match, l’Italia si radunerà il 31 agosto a Roma e volerà in Francia domenica 3 settembre, raggiungendo il quartier generale di Bourgoin-Jallieu. “Non è stato semplice arrivare alla scelta dei 33 convocati e tutti i giocatori che hanno partecipato alla preparazione hanno lavorato nel migliore dei modi. Riteniamo che questa sia la migliore Italia possibile – ha dichiarato Crowley – Nella selezione finale ha avuto un peso specifico rilevante la capacità di alcuni atleti di ricoprire più di un ruolo, permettendoci di ampliare le scelte a nostra disposizione. Abbiamo ancora un test-match contro il Giappone per presentarci in Francia nelle migliori condizioni possibili”. Questo l’elenco dei giocatori convocati per la Rugby World Cup 2023:
Piloni
Pietro Ceccarelli (Perpignan), Simone Ferrari (Benetton), Danilo Fischetti (zebre parma), Ivan Nemer (benetton), Marco Riccioni (saracens), Federico Sani (benetton) .
Tallonatori
Luca Bigi (Zebre Parma), Epalahame Faiva (svincolato), Giacomo Nicotera (Benetton).
Seconde Linee
Niccolò Cannone (Benetton), Dino Lamb (Harlequins), Federico Ruzza (Benetton), David Sisi (Zebre Parma).
Terze Linee
Lorenzo Cannone (Benetton), Toa Halafihi (Benetton), Michele Lamaro (Benetton), Sebastian Negri (Benetton), Giovanni Pettinelli (Benetton), Manuel Zuliani (Benetton).
Mediani di Mischia
Alessandro Fusco (Zebre Parma), Alessandro Garbisi (Benetton),
Martin Page-Relo (Lione), Stephen Varney (Gloucester).
Mediani di Apertura
Tommaso Allan (Perpignan), Giacomo Da Re (Benetton), Paolo Garbisi (Montpellier).
Centri
Juan Ignacio Brex (Benetton), Luca Morisi (svincolato).
Ali/Estremi
Pierre Bruno (Zebre Parma), Ange Capuozzo (Stade Toulousain),
Montanna Ioane (Lione), Paolo Odogwu (Benetton), Lorenzo Pani (Zebre Parma).
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ROMA (ITALPRESS) – Ai microfoni della prima puntata del nuovo format della Lega Serie A, “Radio Serie A con Rds”, l’amministratore delegato dell’Inter, Beppe Marotta, è un fiume in piena. In primis ha parlato del possibile acquisto di Benjamin Pavard: “Siamo messi bene. Non deve essere inteso come una illusione per i nostri tifosi”. Poi di Romelu Lukaku: “Ha lasciato tanta delusione. Sarà in Italia in un’altra squadra? Penso di no”. A ruota ha giudicato positivamente l’operato sul mercato di tutte le società del massimo campionato, nonostante le “sirene arabe”. “I club di Serie A hanno lavorato tutti bene. Il fenomeno arabo è arrivato improvvisamente. Di sicuro lo spettacolo e la qualità sono scesi: in questa estate hanno portato via circa 20 giocatori di livello. Ma dobbiamo considerare che è venuta meno la nostra competitività economica”, ha precisato Marotta, che è anche consigliere della Lega Nazionale Professionisti Serie A.
“Nel mercato devi sempre cercare di fare un giusto mix fra giovani e meno giovani. Siamo soddisfatti del nostro mercato ma dobbiamo poi sempre confrontarci sul campo con i nostri avversari. Partiamo alla pari con le altre squadre della vetta della Serie A”, ha aggiunto l’ad dell’Inter.
“Correa? Ha chiesto più spazio. Con lui sta dialogando Ausilio. Vedremo in questi giorni cosa vorrà fare il giocatore. Sanchez ha mandato segnali per un possibile ritorno e questo è di certo un fatto positivo. Onana? Lo abbiamo preso a parametro zero, grazie a una intuizione di Ausilio, e lo abbiamo venduto per circa 50 milioni. Queste sono le operazioni che rendono forti e solide le società”, ha detto ancora Marotta.
“Berardi resta al Sassuolo? Concordo con Carnevali: lui è indispensabile nel gioco del suo club ed è un pò tardi per sostituirlo”, ha poi spiegato l’ad dell’Inter, a proposito del possibile acquisto da parte della Juve dell’asso neroverde.
Infine, un giudizio su Sensi, un parere sul tecnico dell’Inter e un messaggio ai tifosi nerazzurri. “Sensi può darci molto. Ha grandi mezzi ma dobbiamo preservarlo perchè è reduce da problemi fisici. Con Simone Inzaghi ci sono sintonia e condivisione della strategia. I tifosi dell’Inter hanno una grande passione. Devono avere fiducia nel lavoro che stiamo facendo”, ha concluso Marotta.
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ROMA (ITALPRESS) – L’Italia ha brillato come protagonista indiscussa ai campionati mondiali di Beach Taekwondo e nella fresca ed emozionante prima edizione dei World Taekwondo Demonstration Team Championships, specialità che in futuro la World Taekwondo è intenzionata ad inserire nel programma olimpico. Il “Ciao Team”, orgoglio del taekwondo freestyle italiano, ha dominato le competizioni con una performance straordinaria. Si sono aggiudicati il titolo di campioni del mondo con i team dimostrativi di freestyle, oltre a trionfare nelle competizioni individuali, di coppia e trio del Beach Taekwondo. Il ricco bottino azzurro si compone di 7 ori, 3 argenti e 2 bronzi, un risultato senza precedenti che testimonia l’eccellenza italiana in questo ambito sportivo. Questi Mondiali rappresentano una celebrazione internazionale del Taekwondo. In particolare, i World Taekwondo Demonstration Team Championships emergono come la novità più entusiasmante nel panorama mondiale del taekwondo. Questa competizione è un tributo alle capacità atletiche dei partecipanti, esaltando tecniche acrobatiche, coreografie spettacolari, precisione nell’esecuzione e pura creatività.
La performance dell’Italia a Chuncheon, in Corea, ha risuonato forte e chiaro. Con una squadra di alto profilo, riconosciuta e stimata sia a livello nazionale che internazionale, gli atleti italiani hanno mostrato al mondo il loro talento, determinazione e passione, lasciando un segno indelebile nella storia di queste prestigiose competizioni. Queste le parole di Angelo Cito, Presidente della Federazione Italiana di Taekwondo: “Il successo del “Ciao Team” non è solo una vittoria per l’Italia, ma anche un’ispirazione per tutti gli appassionati di taekwondo nel mondo, dimostrando che con dedizione, allenamento e spirito di squadra si possono raggiungere vette inimmaginabili. Mi complimento con il direttore tecnico Elena Blundo e tutto il suo staff per questo straordinario risultato, la sfida nata grazie alla THF Italia, la fondazione umanitaria di Taekwondo, ha segnato la via verso uno sport sempre più innovativo, spettacolare e condiviso”.
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ROMA (ITALPRESS) – Dopo quasi 4 ore di autentica lotta, il vecchio leone Novak Djokovic, nella prima parte della gara pure ferito per via di un “colpo di sole”, ha avuto la meglio sulla giovane gazzella Carlos Alcaraz, che ha pagato un pò di inesperienza, distraendosi quando era avanti di un set e un break. Tutto questo, e molto altro, è successo nella finale del “Western & Southern Open”, settimo torneo Atp Masters 1000 della stagione, dotato di un montepremi complessivo pari a 6.600.000 dollari, disputato sui campi in cemento di Mason, un sobborgo di Cincinnati, in Ohio (combined con un Wta 1000). Il serbo, 36enne, numero due del mondo e del seeding, si è imposto sullo spagnolo, numero uno del ranking Atp e primo favorito del tabellone, col punteggio di 5-7 7-6 (7) 7-6 (4), prendendosi una bella rivincita dopo la finale persa un mese fa a Wimbledon, al quinto set, proprio contro il 20enne, nuova stella del tennis iberico e internazionale.
Il match è durato esattamente 3 ore e 50′: è stata la partita più lunga nella storia del torneo ma anche la finale al meglio dei tre set più lunga nella storia dei Masters 1000. Un match altalenante, iniziato con Djokovic avanti di un break, 4-2 al primo set, prima di subire il classico “colpo di sole”. A ruota Alcaraz ha strappato due volte il servizio all’avversario, chiudendo la prima frazione sul 7-5 in suo favore. Poi il serbo ha chiesto un lungo toilet break ed è tornato in campo dopo circa 7 minuti ma è apparso non nelle migliori condizioni, affaticato per il caldo di Cincinnati e per il fatto di giocare per la prima volta di pomeriggio, dopo tanti incontri di fila disputati negli orari serali. Lo spagnolo ne ha approfittato e si è portato avanti di un break. Djokovic ha chiesto quindi l’intervento del medico e del fisioterapista. Quando tutto sembrava ormai finito, col serbo in chiara difficoltà, Alcaraz ha perso la battuta sul 4-3 in suo favore, rimettendo in gioco il “vecchio leone”.
Si è arrivati quindi al tie break e Djokovic, dopo aver annullato un match ball ad Alcaraz sul 6-5 per lo spagnolo, si è imposto per 9-7. La partita ha quindi cambiato volto: il break nella terza frazione l’ha fatto il serbo. Qui sembrava cosa fatta per Djokovic e invece l’iberico ha annullato 4 match ball all’avversario: due sul 5-3 e altrettanti sul 5-4 in favore del serbo. Così si è giunti al tie break decisivo, giusta conclusione di una sfida epica, definita da Djokovic “una delle finali più belle e intense della mia carriera”. Anche questa volta a vincere il tie break, e quindi l’incontro, è stato il più esperto tennista serbo, il quale, nell’esultare per il successo, si è strappato la maglietta, in stile Hulk. Per Djokovic è il 95esimo titolo della carriera, il 39esimo in un Masters 1000, il terzo a Cincinnati e il quarto del 2023.
Lacrime e qualche problema alla mano destra per Alcaraz a fine match. Per lo spagnolo è la prima finale persa a livello di Masters 1000, dopo i successi ottenuti nelle prime quattro giocate nella sua breve ma intensa carriera.
Nella nuova classifica Atp i due restano rispettivamente al primo e al secondo posto con lo spagnolo adesso avanti di una manciata di punti. Appuntamento ora agli Us Open, dove Alcaraz deve difendere il titolo vinto lo scorso anno.
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UDINE (ITALPRESS) – La Juventus inizia il suo campionato con una convincente vittoria per 3-0 su un campo difficile come quello dell’Udinese, con i padroni di casa apparsi ancora in fase di rodaggio. Per la formazione di Allegri decisivi Chiesa, Vlahovic (su rigore) e Rabiot, tutti a segno nel primo tempo. Sottil sceglie il suo classico 3-5-2 con in avanti la coppia Thauvin-Beto, solo panchina per Samardzic (entrato nella ripresa); dall’altra parte la Juve si schiera a specchio con Weah largo a sinistra e Cambiaso a destra, in attacco Chiesa e Vlahovic. Nemmeno il tempo di iniziare e gli ospiti sbloccano la sfida proprio con una giocata dei suoi due attaccanti: Vlahovic recupera palla approfittando di un errore di Zarraga, arriva al limite e scarica su Chiesa che con un destro potente e preciso infila Silvestri. Nemmeno il tempo di sistemarsi e la Juventus sfiora il raddoppio con Cambiaso ma il portiere dei friulani è attendo e para con i piedi. Ma la seconda rete è nell’aria e arriva al 20′ con un calcio di rigore, tocco col braccio in area di Ebusele su cross di Alex Sandro, trasformato da Vlahovic. La squadra di Allegri amministra la gara rischiando poco o nulla, se non al secondo di recupero del primo tempo quando Szczesny è costretto a deviare in angolo un conclusione insidiosa di Thauvin. Prima dell’intervallo, però, la Juventus praticamente archivia la pratica: cross di Cambiaso, Rabiot si inserisce alle spalle di Bijol e buca per la terza volta Silvestri. Nella ripresa i ritmi si abbassano ed è l’Udinese che prova in tutti i modi a rientrare in partita con i tentativi di Thauvin e Samardzic dalla lunga distanza, ma entrambe le occasioni non si trasformano in reti. Al 71′ ghiotta chance per Beto, che si libera della marcatura di Danilo e calcia da centro area sparando alto. Nel finale nulla da segnalare, oltre l’ennesimo tentativo dei padroni di casa di segnare quantomeno una rete con Perez e Lucca, ma Szczezny dice ancora di no.
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Le parole dell’esterno difensivo rossazzurro dopo l’allenamento condiviso con il Ragusa
Le parole del tecnico rossazzurro al termine dell’allenamento congiunto con il Ragusa