I rossazzurri perdono 4-1 contro gli iblei nell’allenamento condiviso svolto a Ragalna
Redazione
Accordo raggiunto tra il club rossazzurro e l’attaccante
NAPOLI (ITALPRESS) – “Non vediamo l’ora di iniziare, non soltanto io ma anche tutti i giocatori. Ci manca la vera competizione che arriva domani. Siamo contenti di iniziare contro un avversario tosto con tanto entusiasmo, visto hanno vinto lo scorso campionato di Serie B”. E’ un Rudi Garcia carico e impaziente di vedere la sua squadra, il suo Napoli, scendere in campo. Il tecnico francese, al ritorno in Serie A dopo l’esperienza alla Roma, però per il suo match di esordio col Frosinone, domani alle 18.30 allo Stirpe, non potrà contare su uno dei giocatori più talentuosi del suo organico, Kvaratskhelia, alle prese con un affaticamento muscolare: “E’ una questione di prudenza. Ha avuto un trauma, ha saltato un pò di allenamenti e gare per poi giocare 70 minuti nell’ultimo match – ha detto Garcia -. La risonanza dice che è tutto normale ma lui sente un fastidio. Non vogliamo rischiarlo per riaverlo da lunedì o martedì, da quando torneremo ad allenarci”. Il mercato è ancora aperto e dopo l’addio di Kim sono arrivati Natan, centrale brasiliano, e Cajuste centrocampista svedese, adesso nel mirino c’è Gabri Veiga del Celta Vigo: “Se sta per arrivare? Io posso parlare solo dei miei giocatori, Natan e Cajuste. Gli altri non sono nostri, poi questa è la presentazione di Frosinone-Napoli, non del mercato, chiedete a Meluso”. L’obiettivo degli azzurri è naturalmente quello di provare a difendere lo scudetto conquistato l’anno scorso, ma la sfida non sarà semplice, Garcia ne è pienamente consapevole: “Siamo tra i favoriti per vincere il campionato, ma ci sono anche altre squadre che si sono rinforzate. Si parte tutti dalla stessa linea. A parte Kim che abbiamo sostituito con Natan, il resto della squadra dell’anno scorso è qui. Questa è una cosa importante, poi abbiamo portato nuovi calciatori freschi che hanno voglia di dimostrare. Oltre a giocatori con talento ho trovato uomini di qualità, ho capito perchè hanno vinto lo scorso anno. E’ un gruppo facile da gestire, che ama lavorare e stare insieme. Sono contento del lavoro svolto”. La tifoseria partenopea è molto calorosa e lo scorso anno ha accompagnato la squadra al successo: “La pressione è la stessa per me o se fosse rimasto il vecchio allenatore. La sfida è difficile, ma ripeto: ho anche vissuto la stessa cosa a Lille, vincendo dopo oltre 50 anni, con la doppietta con la Coppa di Francia, e sono rimasto. Ho vissuto già una sfida del genere”. Pochi indizi sulla formazione che Garcia manderà in campo: “Il sostituto di Kvara? Possono essere Elmas, Raspadori o anche Lozano, che ha fatto la sua miglior stagione al Psv in quella posizione. La cosa certa è che Raspa giocherà, lì o in un’altra zona di campo”. Infine parlando di cosa chiede a se stesso: “Darò il meglio di me, ma sono sereno, concentrato, per dare ai ragazzi delle chiavi per vincere le partite. Sono motivato, non dico come non mai, ma come sempre – ha concluso Garcia -. Ora iniziamo, arriva la vera sfida”.
– Foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).
MILANO (ITALPRESS) – Ai blocchi di partenza la Radio TV Serie A con RDS che a partire da domani, con il calcio di inizio della trasmissione inaugurale “Saturday Morning” alle 7.00, animerà le giornate di tutti gli appassionati della competizione più seguita nel panorama sportivo italiano. Realizzata in partnership tra Lega Serie A e RDS 100% Grandi Successi, la Radio TV Serie A con RDS sarà onair a partire da sabato in modalità DAB e IP e sarà ricevibile da tutti gli utenti sul digitale terrestre al LCN 899; inoltre, sulle Smart TV connesse a internet, si potrà vedere, sempre sul canale 899, l’estensione del canale Radio-TV, visibile anche sul sito e sulla APP della Lega Serie A e di RDS. Questo grazie alla collaborazione con Persidera, leader nel mercato dei servizi Media nazionali per editori indipendenti, che, tramite la sua piattaforma HyPer-Vision, abiliterà la visione e radiovisione del palinsesto, ideato per un racconto sul mondo del pallone a 360°, abbracciando così le varie anime calcistiche di pubblico e addetti al settore. La Radio TV Serie A con RDS trasmetterà 7 giorni su 7, dalle sette del mattino a mezzanotte, dagli studi RDS di Roma e Milano e da quelli EI Towers di Firenze. Una ricca programmazione con proposte originali in diretta fatte di approfondimenti, news e contenitori di attualità dedicati al massimo Campionato di calcio italiano e ai suoi protagonisti, arricchita con rubriche speciali come quelle in collaborazione con Fantacalcio.it e Calcio e Finanza.
Grazie alla collaborazione con RDSNEXT, prima social radio realizzata da talent della GenZ per la GenZ, la Radio TV Serie A con RDS si fa sempre più social: grande spazio sarà dato, infatti, a noti influencer calcistici seguiti su Instagram e TikTok, coinvolgendo così le nuove generazioni e gli amanti del web.
– foto agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).
ROMA (ITALPRESS) – Molto è stato fatto ma c’è ancora tanto da fare. Andrea Abodi, a quasi un anno dalla sua nomina a ministro per lo Sport e i giovani, si guarda indietro e non nasconde una certa soddisfazione per quanto fatto finora, a partire dalla questione del lavoro sportivo: “Abbiamo reso la riforma più equa e sostenibile, dando dignità a decine di migliaia di lavoratori e sostenibilità al sistema. Ne siamo orgogliosi. La osserveremo e, se necessario, la miglioreremo”, le sue parole al “Corriere dello Sport”. Resiste il dualismo fra Coni da un lato e Sport e Salute dall’altro ma “se si è arrivati a questo nuovo assetto è perchè molte cose non andavano. Il sistema non ha dimostrato capacità di analisi e autocritica. Il Coni continua a fare bene il lavoro di coordinamento delle attività delle federazioni e delle discipline associate, ma nello sport sociale siamo rimasti indietro. Penso allo sport a scuola e al rapporto con la salute. Per questo condivido a pieno lo spirito, il valore e i significati della riforma Giorgetti e ne sottolineo l’utilità, a partire dall’autonomia finanziaria che ha restituito al sistema”. Ma sono ancora tanti i nodi da sciogliere, in primis i ritardi in vista dei Giochi Invernali del 2026. “Siamo arrivati e la Fondazione Milano Cortina era sostanzialmente ferma da un anno – prosegue Abodi – Ci siamo riorganizzati in pochi giorni, partendo dalla nomina del nuovo ad, Varnier, e costituendo una cabina di regia interistituzionale garantendo la copertura finanziaria di tutte le opere collegate ai Giochi, che lasceranno eredità positive. Ci sono dei ritardi, ma insieme ce la faremo”. Il ministro ribadisce anche l’importanza di trovare un equilibrio fra giustizia sportiva e ordinaria: “una riforma è necessaria perchè così non si può andare avanti. I club professionistici sono imprese per legge, ma pur sempre imprese sportive e le regole vanno coniugate. Ne sto parlando con il collega ministro Nordio. Cosa insegna il caso Juve? Che la credibilità e la reputazione dipendono dal rispetto delle regole, dalla certezza della pena, dalla cancellazione delle deroghe, dalla qualità e dalle tempistiche della giustizia sportiva. In questa fattispecie ho avvertito un sostanziale silenzio delle istituzioni sportive nello spiegare cosa stava accadendo”. Ma nei pensieri di Abodi c’è anche “un evidente e preoccupante rallentamento del processo di crescita dei giovani, c’è poca fiducia nei loro confronti e poco coraggio nel lanciarli. Colpa del Decreto crescita? Abbiamo fatto una norma per far rientrare i ‘cervellì italiani e la usiamo per far entrare i giocatori stranieri. E’ arrivato il momento di analizzare i numeri, di confrontarci con la Federazione e, principalmente, con la Lega Serie A per trarre le opportune conclusioni sulla sua efficacia e utilità. Così come interverremo sulla definizione del 5% dei diritti tv da destinare alla valorizzazione dei giovani”. Sulle dimissioni di Mancini e la questione ct “avrei cercato di dare il mio contributo per evitare non solo il fatto, ma anche il modo e i tempi. Ora abbiamo due appuntamenti molto importanti tra tre settimane e un commissario tecnico da mettere, magari già da oggi, alla guida degli Azzurri. Con i comunicati di solito non si risolvono i problemi e in questa fase avverto solo la necessità di aprire un altro capitolo”. Infine, su Euro2032 e gli stadi, “è oggettivamente la scadenza migliore per noi: abbiamo 9 anni di tempo. Però resta il fatto che dobbiamo trovare un senso logico nell’affrontare il problema. Abbiamo appena approvato un decreto per alleggerire ulteriormente l’iter amministrativo della cosiddetta ‘legge stadì, ma ci vuole un patto tra Stato e privati”.
– foto Image –
(ITALPRESS).
CINCINNATI (USA) (ITALPRESS) – Carlos Alcaraz si prende la sua rivincita e batte anche la pioggia. Lo spagnolo numero uno del mondo e del tabellone piega in tre set Tommy Paul e approda ai quarti del “Western & Southern Open”, il Masters 1000 di scena a Mason, sobborgo di Cincinnati (6.600.000 dollari di montepremi). Finisce 7-6(6) 6-7(0) 6-3 a favore dello spagnolo dopo tre ore e dieci minuti di gioco e dopo aver sprecato tre match point nel secondo parziale oltre a una lunga interruzione per pioggia nel terzo. Prossimo ostacolo il qualificato australiano Max Purcell, vittorioso per 6-4 6-2 su Stan Wawrinka. Ai quarti anche Novak Djokovic, testa di serie numero 2, che si sbarazza di Gael Monfils per 6-3 6-2: per un posto in semifinale se la vedrà con Taylor Fritz, nono favorito del seeding, avanti 5-0 quando Dusan Lajovic è stato costretto a gettare la spugna. (ITALPRESS).
Diciassettesima puntata del Face to Face con Davide Marsura
ROMA (ITALPRESS) – “Vincere l’oro? Non sarà facile”, Così Marcell Jacobs in vista dei 100 metri dei Mondiali di atletica di Budapest. Il campione olimpico di Toky2020 ha corso una sola volta quest’estate, in 10″21, e ha parlato al “press day” organizzato dal suo fornitore ufficiale di attrezzature sportive. Jacobs comincerà a gareggiare sabato, durante le eliminatorie dei 100 metri. “Ho avuto molti problemi negli ultimi mesi ma ho lavorato sodo e mi sento bene, in buone condizioni. Io sono sempre il primo a voler correre, per poter dimostrare il mio valore al 100 per 100 ma, purtroppo, gli infortuni fanno parte del gioco. Abbiamo cercato di risolvere la situazione al meglio. Sono qui a Budapest per una sfida molto importante. In particolare, abbiamo lavorato molto sul mio modello di scarpa”, ha detto l’azzurro. “Sono sempre stato concentrato su questo appuntamento con i Mondiali. Quello iridato è l’unico oro dei 100 metri che manca nella mia bacheca. Ovviamente, c’erano molti dubbi e preoccupazioni, ma la cosa più importante è essere qui a Budapest, completamente concentrato”, ha aggiunto Jacobs.
– foto Image –
(ITALPRESS).
ROMA (ITALPRESS) – Da “Golden Boy” i sogni li ha realizzati quasi tutti: Pallone d’oro nel 1969 e tre volte sul tetto d’Europa tra Milan e nazionale. Poi la carriera da dirigente rossonero e azzurro e l’avventura politica con diversi incarichi a livello parlamentare. A 80 anni, che compie domani, Gianni Rivera sogna l’unico ruolo di rilievo che ancora gli manca nel calcio. “Adesso che posso farlo mi piacerebbe diventare allenatore”, rivela in un’intervista all’Italpress. Per iniziare la carriera da tecnico alla sua età però serve un assist, come quello che lui offrì a Prati in finale di Coppa dei Campioni contro l’Ajax. L’ha atteso, ma per ora non è arrivato. “Avevo pensato alla Nazionale. Io mi sono proposto, vediamo se la cosa va o non va. Per ora non ho sentito nessuno. Probabilmente hanno fatto altre scelte, anche se costano di più”, spiega Rivera, nato ad Alessandria. Le dimissioni di Mancini hanno fatto naufragare il progetto di affidare all’ex CT il coordinamento dell’intero settore azzurro: “Non ero d’accordo con quella decisione – ammette –, mi sembrava un’esagerazione. Gli under 20 e 21 sono giocatori già importanti, che possono arrivare presto alla Nazionale A, quindi è bene che ci siano diversi soggetti”.
Rivera non è convinto dello stile di gioco di oggi: “Gli allenatori hanno accettato tutti un sistema che non condivido, quello di iniziare la partita andando indietro e non avanti. L’impostazione dal basso non mi piace perchè inizi l’azione avendo dieci avversari contro, piuttosto che la metà”. La tecnologia in campo invece è promossa a pieni voti: “Con il Var c’è un controllo preciso e specifico dell’ultima azione. E’ chiarissimo a tutti quel che succede, quindi sono favorevole. Se l’avessimo avuto noi, avremmo vinto più campionati”, sostiene Rivera. E su San Siro e il vincolo che ne impedirà la demolizione: “Sono contento – dice il “Golden Boy” –. Ero preoccupato perchè insistevano nel volerlo abbattere. Per fortuna hanno impedito una scemata. Se Inter e Milan andranno via è tutto da stabilire, io penso che continueranno a giocare a San Siro”. Nel 2023 il miglior marcatore azzurro rimane Gigi Riva: “Ci sono meno giocatori che sanno mandare in rete i centravanti. L’attaccante di oggi può avere qualche problema in più di quelli che aveva Gigi. Immobile e Retegui bisogna servirli bene”.
L’Arabia Saudita è la dominatrice del mercato. Cristiano Ronaldo e Neymar hanno detto sì, Rivera non ha dubbi: “Io non avrei accettato. Potevano offrirmi soldi su soldi, ma ero troppo affezionato alla mia maglia. I calciatori ormai vanno dove c’è il denaro. Ma i sauditi non possono portare in Arabia un intero campionato, al massimo qualche giocatore. Non possono fare troppi danni al nostro calcio”. Oggi il mercato è sempre più guidato dai dati: “Non ho capito che sistema vogliono utilizzare, una modalità del genere non può essere perfetta. Potrebbero creare più problemi di quelli che vogliono risolvere. Gli algoritmi non vanno in campo”. Come invece vorrebbe fare Gianni Rivera ad 80 anni con il desiderio di una panchina e una squadra da guidare: “Il sogno, adesso che divento più giovane, è quello”, conclude con ironia il “Golden Boy”.
– foto Image –
(ITALPRESS).
NAPOLI (ITALPRESS) – “Io ho vinto il campionato con il Lille 52 anni dopo (l’ultima vittoria, ndr) e la coppa di Francia lo stesso anno, dopo 55 anni, ed è stato molto bello vincere, però devo dire che la passione a Napoli va oltre: è una religione. Per me il calcio è questo e dovrebbe essere sempre così”. Lo ha detto l’allenatore del team azzurro, Rudi Garcia, protagonista di un’intervista di Dazn Heroes. “I miei giocatori hanno spirito collettivo e sono bravi sul gioco di prima. Stiamo coltivando queste caratteristiche. Il Napoli? C’è sempre possibilità di migliorare. Ho parlato di una squadra un pò più camaleontica. Quando arrivi in un ambiente vincente la cosa che ti aspetti è che ogni volta che provi a migliorare qualcosa dicano: ‘Ma l’anno scorso ha funzionatò. Sì, però se volete che funzioni ancora quest’anno dobbiamo fare un ulteriore step e portare novità. Secondo me, per un gruppo è sempre interessante avere cose nuove, perchè altrimenti ti annoi un pò”, ha proseguito il tecnico francese, ex Roma.
“Raspadori può fare la mezz’ala, l’esterno, il trequartista e anche punta. Dobbiamo anche avere la capacità di giocare a due punte. Victor Osimhen è un trascinatore pazzesco: vuole vincere e trascina la squadra. Un pò come Cristiano Ronaldo: quando vince è contentissimo, chiama la squadra, vuole fare la foto ricordo. Mi piace, fa parte dei migliori al mondo come centravanti. E’ bello vedere che un giocatore che potrebbe giocare solo la fase offensiva difende come un matto, pressa, torna indietro, aiuta la squadra. Una delle qualità di questo gruppo è questa. Non fanno solo un gioco offensivo di qualità, ma lavorano. Questo ci serve, altrimenti non puoi vincere”, ha detto ancora Garcia.
“Kvaratskhelia può migliorare ancora tanto, quando dribbla è bello da vedere. Di Lorenzo è un uomo di grande qualità, perchè pensa agli altri. Per questo è già un capitano. Poi è un leader perchè motiva la squadra, è un esempio. E poi è un bel giocatore. Normalmente faccio sempre così: arrivato in un club, mi do il periodo del ritiro, tre settimane su sei, per dire chi sarà il capitano della mia squadra, perchè lo voglio scegliere io il capitano; però ho bisogno di tempo per fare i colloqui individuali con tutti, vederli in campo, vederli anche vivere fuori campo con il gruppo. Invece non ho avuto nessun dubbio sul fatto che il mio capitano sarebbe stato Giovanni di Lorenzo, perchè poteva essere solo lui”, ha continuato il francese.
“Obiettivi? Il Napoli l’anno prossimo deve giocare in Champions League, questa è la base. Per la Champions serve una rosa forte. Quando giochi l’Europa League ti puoi concentrare al 100 per 100 sul campionato perchè il girone normalmente lo superi e quando arrivano gli ottavi e i quarti di finali comincia a diventare serio. Invece quando giochi la Champions è quasi al contrario: i giocatori sono quasi fissati sulla Champions e devi ricordare loro che il loro pane quotidiano è il campionato. Quello che ti porta alla Champions l’anno dopo è il campionato. Quindi dobbiamo essere bravi a giocare le due competizioni, per questo ti serve una rosa”, ha precisato Garcia.
– foto Image –
(ITALPRESS).