ROMA (ITALPRESS) – Nell’ultima giornata delle gare di tuffi ai Mondiali di Fukuoka arriva un’altra medaglia per l’Italia. A conquistarla sono stati la ventenne Chiara Pellacani, romana, tesserata M.R. Sport Fratelli Marconi e Fiamme Gialle, e il 16enne Matteo Santoro, anche lui romano e tesserato M.R. Sport Fratelli Marconi, che hanno conquistato il bronzo nel sincro misto dai tre metri. Gli azzurri si sono piazzati al terzo posto della finale odierna con 294.12. Oro per la Cina (Lin e Zhu) con 326.10, argento per l’Australia (Keeney e Bedggood) con 307.38.
Per l’Italia dei tuffi è il secondo podio a Fukuoka, dopo il bronzo conquistato da Elena Bertocchi e Chiara Pellacani nel sincro trampolino. In tutte le discipline di questa kermesse iridata, fin qui, per il team azzurro sette medaglie: un oro, 3 argenti e 3 bronzi.
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MILANO (ITALPRESS) – L’attesa è finita, da domani si sale in pedana. Nella sede di Palazzo Marino, a Milano, sono stati presentati i Mondiali di scherma, in programma dal 22 al 30 luglio all’Allianz MiCo Milano: presenti Emmanuel Katsiadakis, presidente della Federazione Internazionale,, Paolo Azzi, nimero uno della Federazione Italiana Scherma, Martina Riva, assessore allo Sport, Turismo e Politiche Giovanili Comune di Milano, Lara Magoni, sottosegretario alla Presidenza Sport e Giovani Regione Lombardia, Claudia Colla, capo della Rappresentanza della Commissione europea a Milano, Marco Fichera, a capo del Comitato Organizzatore Milano 2023, e Federico Vismara, spadista azzurro vice-campione europeo individuale. Un evento attesissimo per la città, pronta ad accogliere oltre 2000 persone tra atleti, membri degli staff e addetti ai lavori: 116 i Paesi rappresentati per un evento che sarà cruciale per la qualificazione ai Giochi Olimpici di Parigi 2024. Da domani prenderanno il via le gare di qualificazione fino ad arrivare a domenica 30 luglio. “Adesso ci siamo, da domani parla la pedana, abbiamo quella giusta tensione, quell’emozione che ci deve essere – ha dichiarato Azzi a margine dell’evento – C’è l’impegno di onorare il Mondiale in Italia, poi se ci mettiamo l’importanza ai fini della qualifica olimpica capite bene quanto sia alto il valore della manifestazione”. “Sono molto felice di avervi qui per i Mondiali, “E’ un evento molto importante e sarà l’ultimo prima dei Giochi di Parigi – ha aggiunto Katsiadakis – Ringrazio la Federazione Italiana e Azzi, ma anche il Comitato organizzatore e Marco Fichera, hanno svolto un lavoro eccellente. Siamo davvero contenti, faccio i miei auguri anche a tutti i partecipanti”. Tanti gli eventi che si svolgeranno in città, con Casa Italia che rappresenterà il fulcro del mondiale meneghino. Sarà una rassegna iridata fondamentale per gli atleti azzurri, come ribadito dallo spadista Federico Vismara: “Non vediamo l’ora, sono di Milano, l’emozione sarà maggiore. Spero che ci porterà tanto pubblico. Questo è un evento importante perchè è in Italia, poi è la mia città, è un onore per pochi, capita a pochi nella propria carriera, cercherò di sfruttarla nel migliore dei modi”. Sarà una sfida anche per Milano e l’accoglienza, ma soprattutto per lo sport cittadino, come ribadito dal presidente del Coni Lombardia Marco Riva: “E’ un periodo particolarmente proficuo, ci sono stati tanti appuntamenti. Vuol dire che c’è voglia di sport. Ci sono numeri in aumento per quanto riguarda la scherma, cosa di meglio di un Mondiale per trasmettere al meglio i valori di questo sport”.
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PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – Brutta disavventura per il portiere della Nazionale e del Paris Saint Germain, Gianluigi Donnarumma, e la sua compagna Alessia Elefante. Come racconta il sito specializzato “Actu 17”, così come riportato dal sito on line de ‘L’Equipe’, la coppia è stata vittima durante la notte di un’aggressione e di un furto con scasso nella loro abitazione nell’8° arrondissement della capitale francese. Entrambi sono stati legati, mentre i malviventi hanno sequestrato un bottino del valore di circa 500.000 euro prima di fuggire. Il 24enne ex estremo difensore del Milan e la sua compagna sono poi riusciti a rifugiarsi in un hotel di lusso situato poco distante dalla loro abitazione intorno alle 3.20. Il personale dello stabile ha allertato le forze dell’ordine e preso in carico la coppia, che, ancora in stato di choc, è stata portata in ospedale per ricevere le cure del caso.
“Entrambi sono rimasti scioccati da quello che è successo, ma nonostante tutto quello che è accaduto stanno bene – ha scritto in un post su Instagram il Team Raiola, che assiste l’estremo difensore -. Entrambi stanno assistendo la polizia nelle loro indagini. Gigi, la sua compagna e il Team Raiola non rilasceranno ulteriori commenti fino a quando la polizia non avrà completato le indagini. Vi chiediamo di rispettare la privacy di Gigi e della sua compagna”.
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PALERMO (ITALPRESS) – L’impresa dei quarti di finale dei 34esimi Palermo Ladies Open, torneo Wta 250 con 259.303 dollari di montepremi in corso sui campi in terra rossa del Country Time Club del capoluogo siciliano, porta la firma indelebile di Jasmine Paolini, che elimina la testa di serie numero 1 del torneo e 11esima al mondo, Daria Kasatkina, al culmine di una partita capolavoro. L’azzurra, allenata da Renzo Furlan, ha duellato da pari a pari con una delle top del circuito riuscendo spesso a comandare il gioco. Come nel 2020 (sempre a Palermo), anche questa volta la Paolini si è imposta in 3 set tiratissimi nell’esaltazione generale del pubblico che ha riempito le tribune del centrale del Country Time Club. Subito avanti 4-0 nel primo set, l’azzurra ha subito la rimonta della Kasatkina (3-4) per poi chiudere 6-4. Nel secondo set la russa non ha perso la calma e ha ripreso a macinare gioco, vincendo il parziale 6-4 e portandosi nel terzo set sul 3-1, 0-40. Il blackout della testa di serie numero 1 è coinciso con il crescendo rossiniano di Jasmine che ha infilato 5 giochi di fila e (dopo avere annullato 2 palle break) chiudendo al primo match point in 2 ore e 26 minuti.
Paolini affronterà domani in semifinale nel primo match in programma sul centrale (ore 20) la spagnola Sara Sorribes Tormo che, nei quarti ha avuto la meglio (6-1 7-6) sulla francese Clara Burel. C’è un solo precedente lontano nel tempo tra la 27enne di Castelnuovo di Garfagnana e la tennista iberica: nel 2015 in un ITF a Brescia a prevalere fu la Sorribes Tormo. “E’ sempre speciale giocare qui – ha detto una felice Jasmine Paolini a fine match -. Daria è una giocatrice molto consistente, è difficilissimo giocare con lei. Sono, veramente, contenta per com’è andata la partita, ho giocato un buon tennis. Con lei ogni volta è una lotta, sono felice. Battere la numero 11 del mondo non è male”.
Domani la Paolini sarà chiamata agli straordinari: dopo la semifinale del singolare giocherà quella del doppio (in Campo 6) in coppia con Sara Errani contro Camilla Rosatello e Angelica Moratelli. L’altra semifinale del singolare (nel secondo match in programma dalle 20 sul Centrale) sarà, invece, tra l’egiziana Mayar Sherif (che ha battuto 6-4 6-1 Camila Osorio) e Qinwen Zheng. La cinese, numero 2 del tabellone, ha completato ieri notte il quadro delle prime quattro del torneo grazie alla vittoria in 2 set (per 6-4 6-2) contro la statunitense, testa di serie numero 7, Emma Navarro.
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MONTE CARLO (MONACO) (ITALPRESS) – Terza vittoria in Diamond League per Larissa Iapichino. La toscana, doppia figlia d’arte, tesserata Fiamme Gialle, dopo i successi di quest’anno di Firenze e di Stoccolma, si è ripetuta nella tappa del Principato di Monaco. L’azzurra si è imposta nel Meeting Herculis all’ultimo salto con uno strepitoso 6.95. Con tre vittorie nella competizione dei Diamanti nella stessa stagione la Iapichino emula, quindi, Gianmarco Tamberi. L’azzurra, che è imbattuta in Diamond League (tre uscite e tre vittorie), ha vinto la gara del salto in lungo femminile precedendo la statunitense Tara Davis- Woodhall, seconda, che ha saltato 6.88, e la serba Ivana Vuleta, terza con la misura di 6.86.
Una vittoria molto importante quella odierna, a poche settimane dalla rassegna iridata al via il 19 agosto, giornata delle qualificazioni del lungo, alla vigilia della finale. “E’ un momento bellissimo e cerco di godermelo al massimo, pur consapevole che potrebbe non durare per sempre e che ci saranno alti e bassi ma fa tutto parte del percorso”, ha detto la Iapichino.
“Spero di continuare a vivermi l’atletica così, con tranquillità: da una parte mi sto abituando a calcare queste pedane, dall’altra mi sento una bambina che ancora non riesce a credere di aver vinto tre tappe consecutive in Diamond League. Oggi, senza mio papà-coach Gianni rimasto a casa, ho costruito la gara passo dopo passo ed è stata un’esperienza nuova. Manca un mesetto ai Mondiali, non ci sono favorite nella mia specialità e voglio arrivarci nel miglior modo possibile”, ha aggiunto l’azzurra.
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ROMA (ITALPRESS) – Un colpo di reni per andarsi a prendere la vittoria, beffando Kasper Asgreen al photofinish. Matej Mohoric mette il timbro sulla 19esima tappa del Tour de France, prima di lasciare scivolare via le lacrime in un pianto liberatorio. “Abbiamo vissuto momenti difficilissimi in squadra – il riferimento dell’uomo Bahrain Victorious alla tragica scomparsa di Gino Mader il mese scorso al Giro di Svizzera – Quando fai il corridore sei come dentro una lavatrice, fai le stesse cose giorno dopo giorno fra sacrifici e allenamenti. Anche oggi ho sofferto, mi bruciavano le gambe, ma questa vittoria è una grandissima ricompensa per quello che ho fatto, per la squadra, per quello che abbiamo vissuto”.
In una giornata senza sussulti in classifica generale, i 173 chilometri che da Moirans-en-Montagne portavano a Poligny sono abbastanza movimentati, con un primo gruppetto di corridori – fra cui Alaphilippe, Campanaerts e Trentin – che mette in scena quella che sembra essere la fuga di giornata. Sembra, perchè il plotone dietro si spezza in due, i battistrada vengono ripresi e davanti si viene a formare un maxi-gruppo con ben 36 elementi dai quali però si staccano Campanaerts e Clarke, a caccia di gloria. I due riescono ad accumulare una cinquantina di secondi sugli altri fuggitivi (fra cui Trentin e Bettiol) mentre Vingegaard si gode una giornata di ordinaria amministrazione (il gruppo maglia gialla arriverà a quasi 14 minuti). A una trentina di chilometri, però, Clarke crolla mentre da dietro arrivano Asgreen, O’Connor e Mohoric che agguantano e poi staccano lo sfortunato Campanaerts, che ormai non ne ha più e per il secondo giorno di fila vede i suoi sogni andare in frantumi. I tre battistrada non si fanno riprendere più, a circa 500 metri dal traguardo O’Connor prova ad anticipare i rivali ma sono gli altri due a giocarsi la vittoria ruota a ruota, con Mohoric che per un soffio nega ad Asgreen il secondo successo in due giorni e porta a casa la sua terza vittoria in carriera alla Grand Boucle.
E ora occhi puntati su domani, sui 133 chilometri che collegano Belfort e Le Markstein Fellering: percorso durissimo fra Ballon d’Alsace (11,5 km al 5,2%), Col de la Croix des Moinats (5,2 km al 7%), Col de Grosse Pierre (3,2 km all’8%) e Col de la Schlucht (4,3 km al 5,4%) prima della doppia ascesa di prima categoria, il Petit Ballon (9,3 km all’8,1%) e il Col du Platzerwasel (7,1 km all’8,4%): visti il vantaggio e la forma di Vingegaard, riflettori puntati su Pogacar e gli altri nella corsa agli altri due gradini del podio.
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Leclerc il più veloce nelle libere in Ungheria, Red Bull indietro
BUDAPEST (UNGHERIA) (ITALPRESS) – La Ferrari di Charles Leclerc chiude davanti a tutti la seconda sessione di prove libere del Gran Premio di Ungheria sul tracciato di Nepliget, a Budapest. Il pilota della rossa è stato il più veloce, in 1’17″686, precedendo la McLaren di Lando Norris (+0″015) e la Renault di
Pierre Gasly (+0″232). Fuori dalla top ten le due Red Bull: Max Verstappen ha chiuso undicesimo, per alcuni problemi alla batteria della RB19, Sergio Perez diciottesimo. Proprio Perez, nella prima sessione del mattino, disputata sul bagnato, era finito a muro, causando bandiera rossa. Fuori pista e altra interruzione anche per la Ferrari di Sainz. Davanti a tutti aveva chiuso George Russell con la Mercedes (1’38″795) precedendo la McLaren di Piastri, dietro di tre decimi, e l’Aston Martin di Stroll, mentre Leclerc aveva terminato settimo. Domani mattina, a Budapest, la terza sessione di libere scatterà alle 12.30. Alle 16 le qualifiche.
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ROMA (ITALPRESS) – Può l’età biologica vincere su quella anagrafica? E’ questo il grande tema che anima il XXXVII Congresso Nazionale della Federazione Medico Sportiva Italiana, dal titolo “Età biologica, età anagrafica 2.0. Una longevità in salute”, che si sta svolgendo a Roma, presso il Centro Congressi dell’Hotel “Rome Cavalieri”. Un quesito che, anche nella seconda giornata di dibattito, ha animato gli esperti con sessioni ed appuntamenti sull’apporto della medicina alla vita sociale, ma soprattutto sul potere dell’attività fisica per ridurre i fattori di rischio aumentando così l’aspettativa di vita in salute ma anche i costi per il Sistema Sanitario Nazionale con il preciso obiettivo di trasformare tutti i soggetti sedentari (circa 16 milioni) in soggetti attivi e portare così un beneficio atteso compreso tra i 5,9 e i 12,5 miliardi di euro. Nel centro congressi della Capitale si sono alternati alcuni dei maggiori esperti esperti come il professor Sergio Pecorelli, ex presidente del consiglio di amministrazione dell’Agenzia italiana del farmaco, in una sessione dal titolo “L’invecchiamento in salute inizia con l’inizio della vita”, o come Giuseppe Novelli, professore ordinario del Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione dell’Università di Roma “Tor Vergata” in un incontro dal titolo “Geni della salute ed esercizio fisico: un binomio per una sana longevità” sugli aspetti benefici dell’attività sportiva per avere una vita sana ma soprattutto lunga. Un congresso che sta rispettando le aspettative iniziali con un’ottima risposta di pubblico – circa 3.000 presenti in entrambe le giornate – e un dibattito sempre più vivo su quello che la medicina può fare non solo dal punto di vista scientifico, ma anche da quello socioeconomico diventando una risorsa per migliorare il futuro del Paese coniugando così salute, economia e sistema sociale.
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ROMA (ITALPRESS) – Marcell Jacobs non sarà in pista fino ai Mondiali di Budapest. Per la precisione, fino al 19 agosto, giornata delle batterie dei 100 metri, specialità in cui ha trionfato alle Olimpiadi di Tokyo. A svelarlo è lo stesso 28enne sprinter delle Fiamme Oro, che dunque si presenterà in Ungheria con una sola uscita stagionale all’aperto, quella non esaltante del 9 giugno in Diamond League a Parigi. “Come sto? Meglio, vorrei dire bene. Lunedì riprenderò ad allenarmi a pieno regime e sarò più preciso, ma le sensazioni sono buone – ha detto a ‘La Gazzetta dello Sport’ Jacobs, che assieme a coach Paolo Camossi ha trascorso quattro settimane a Monaco di Baviera per affidarsi alle cure del dottor Hans Wilhelm Muller-Wohlfahrt – Il fastidio tra gluteo e quadricipite che mi bloccava la schiena era figlio di una piccola compressione vertebrale che portava a un’infiammazione un pò subdola del nervo sciatico, di non facile individuazione. Se ho risolto il problema? Anche grazie a tecniche di allungamento e di mobilizzazione. Dalla terza settimana, poi, ho preso a frequentare lo stadio a fianco dell’Olimpico, quello di riscaldamento degli Europei dell’estate scorsa”. Adesso il bi-olimpionico è decisamente fiducioso: “Non ho più dolori, ma pensieri positivi. In generale le gambe vanno e i piedi girano. Da lunedì, poi, ricalzerò le chiodate. Se mi basterà un mese scarso per essere al top? Un paio di settimane in più avrebbero fatto comodo, ma di solito entro in forma in fretta. Una gara pre Mondiali? Accelerare i tempi non avrebbe senso. Se devo rischiare, meglio farlo quando conta. Mi rifarò dopo”. Jacobs non teme i tre turni in 24 ore: “Non ho paura di farmi male. E per adattarmi e carburare, saranno meglio di una gara secca. Proprio agli ultimi Europei sono arrivato dopo un lungo stop: ho chiuso con l’oro al collo”. Assente agli Assoluti di Molfetta e pronto a tornare in staffetta a Budapest, Jacobs non si fida degli scarsi risultati fin qui ottenuti dai suoi rivali: “Verranno fuori quando conterà. Il più pericoloso sarà sempre Kerley: ma il 4° posto nei 200, il ko nei 100 di domenica a Chorzow (il primo nella specialità dopo 13 mesi e 11 gare, ndr) e il ‘nò a Montecarlo e Londra dicono che non sia al top”. Da qui ai Mondiali, Jacobs non correrà ma ripartirà per la Germania “tra il 2 e il 5 o 6 agosto: tornerò a Monaco per un ultimo check up completo”.
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FUKUOKA (GIAPPONE) (ITALPRESS) – Arriva il primo oro per la spedizione italiana ai Mondiali di nuoto di Fukuoka. Al Seaside Momochi beach è la 4×1500 di fondo, con la debuttante Barbara Pozzobon e tre quarti di squadra campione d’Europa e bronzo mondiale uscente – Ginevra Taddeucci, Domenico Acerenza e Gregorio Paltrinieri – a salire sul gradino più alto del podio. Gli azzurri trionfano con l’arrivo solitario di SuperGreg che tocca in 1h10’31″2 prima di risalire sul pontone e abbracciare i compagni di squadra. L’ultimo a cedere è stato l’ungherese David Bethlem (1h10’35″2), che non tiene il passo del capitano azzurro che ora si concederà un paio di giorni di riposo prima di settarsi in modalità piscina per 800 e 1500. Terza l’Australia in 1h11’26″7, che al tocco lascia fuori dal podio la Germania campione uscente da cinque edizioni. Questo è un oro mai vinto dall’Italia che aveva conquistato una medaglia simile per la somma dei tempi individuali a Sharm el Sheikh nel 2002, quando ancora si disputava il mondiale di specialità, con Luca Baldini, Stefano Rubaudo (oggi coordinatore tecnico dello squadrone azzurro) e Viola Valli. “Siamo contentissimi, è la prima volta che conquistiamo l’oro ai Mondiali – esulta Paltrinieri – Abbiamo vinto tutto e tutti nel corso degli anni, ma questa medaglia ci mancava e ci tenevamo moltissimo. In gara abbiamo fatto strategia a bomba – rivela il fuoriclasse carpigiano – Ieri abbiamo studiato gli avversari, i percorsi, i ritmi, i tempi. Siamo stati tutti bravi. Le ragazze a mantenere posizione e seguire rotte e scie giuste. Poi Acerenza mi ha dato il cambio giusto. Avevo chiesto a Mimmo di farmi partire primo, in testa, non dietro nè all’ Ungheria nè alla Germania. Ci è riuscito e io ho tenuto botta”. “Il mondiale non era iniziato nel modo giusto, senza medaglie e pass olimpico, ma la condizione è cresciuta nel tempo – aggiunge SuperGreg – Sappiamo quanto siamo forti. Dobbiamo provare ad esprimerlo sempre, malgrado le difficoltà, anche se obiettivamente il progetto fondo sta andando benissimo. Questa medaglia ne è la dimostrazione. Abbiamo sognato tante volte di vincere l’oro ai mondiali come squadra e finalmente ci siamo riusciti”.
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