ROMA (ITALPRESS) – Una gara super quella del salto in alto maschile andata in scena a Chorzow, in Polonia, nell’ottava tappa della Diamond League 2023. Gianmarco Tamberi vola a 2,34: miglior prestazione dell’anno per il campione olimpico di Tokyo2020, che supera di cinque centimetri il suo primato stagionale e ritrova misure di valore mondiale. L’azurro è secondo, però, battuto soltanto dal 2,36 saltato all’ultima prova dall’altro campione olimpico di Tokyo, ovvero il qatariota Mutaz Essa Barshim. Terza posizione per il tedesco Tobias Potye, anche lui a 2.34 (record personale).
Per il marchigiano, quando manca poco più di un mese ai Mondiali di Budapest (19-27 agosto), è l’ennesima dimostrazione di classe e di carattere, tre settimane dopo il trionfo sulla stessa pedana polacca agli Europei a squadre, con 2,29. Un progresso che lo riporta ai migliori livelli dell’anno scorso, ovvero al 2,34 della finale vincente nel circuito dei diamanti a Zurigo. In una sfida vibrante Gimbo ha superato la quota al secondo tentativo, dopo aver commesso errori anche a 2,20, 2,27 e 2,30, prima di sbagliare a 2,36 di poco.
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Redazione
FUKUOKA (GIAPPONE) (ITALPRESS) – Arriva la prima medaglia per l’Italia ai Mondiali di Fukuoka. In chiusura della terza giornata dei Mondiali delle discipline acquatiche in Giappone, Linda Cerruti e Lucrezia Ruggiero, la nuova coppia del doppio azzurro, conquistano una meritatissima medaglia d’argento. Con la loro Fenice convincono tutte le giurie e ottengono 263.0334 punti, di cui 165.6334 per gli otto elementi (cinque obbligatori, due ibridi e l’acrobatico iniziale) e 97.4000 per l’impressione artistica (coreografia e musica, performance e transizione). Ma soprattutto senza commettere errori. Gioia, soddisfazione e meriti da condividere anche con la riserva Francesca Zunino. “Evviva, non abbiamo sbagliato nulla. Questa sera bistecche”, sorridono all’uscita. Nel preliminare venerdì erano state ottave con 234.2667 punti e prendendo una penalità nell’ultimo pezzo di gambe, che in 48 ore sono riuscite a correggere. Erano state ottave anche agli European Games ad Auschwitz (226.8250) a fine giugno, dove vinsero le austriache Anna Alexandri e Eirini Alexandri, ma questo è un altro programma in cui hanno aggiunto nuove difficoltà. “Siamo contente di quello che abbiamo fatto – dice Ruggiero – e considerando che questo è il nostro esordio mondiale come coppia è un ottimo punto di partenza. Non abbiamo fatto errori e il primo obiettivo l’abbiamo raggiuto”. “Con l’introduzione delle nuove regole è uno sport completamente diverso – continua Cerruti – che non lascia spazio al minimo errore. E’ molto più stressante e anche l’ansia prima della gara è molto diversa. Io stessa, pur non facendo tutte le gare di prima, mi sento quasi più stanca perchè mentalmente è davvero tosta. E’ come se fosse un tuffo che dura tre minuti e mezzo”. Vincono le giapponesi Mashiro Yasunaga e Moe Higa con 273.9500, dieci punti più delle azzurre, e sono di bronzo a sorpresa le spagnole Iris Tio Casas e Alisa Ozhogina Ozhogina con 257.8368. Da applausi anche la performance della squadra azzurra che, per il tecnico, presenta quattro new entry (Isotta Sportelli, Sofia Mastroianni, Lucrezia Ruggiero e Giulia Vernice) che si aggiungono a Linda Cerruti, Marta Iacoacci, Enrica Piccoli e Francesca Zunino. Costumi scintillanti con intarsi dorati. Nuovo esercizio, nuove musiche e coreografie e soprattutto coefficiente di difficoltà molto alto (38.80). Con “The fire” sulle note di No twerk apashe & panther e la corografia di Vlada Chigireva, l’Italia guadagna 251.7359 punti (154.8879 per gli elementi e 96.6500 di impressione artistica) e chiude terza il preliminare, alle spalle della Grecia che non commette errori e la precede di 10 punti pur avendo un coefficiente più basso (36.10) e della Cina che è di un altro pianeta e guida il ranking con 304.3992 (195.6492 e 108.7500). Il team azzurro, invece, un piccolo errore lo commette nel quinto elemento della routine. “Questo è un esercizio nuovo che abbiamo iniziato quest’anno con le coreografe russe che sono venute ad aiutarci – spiega Enrica Piccoli, capitano e portavoce della squadra – Abbiamo cominciato a lavorare sulla base e con le regole dell’anno scorso e via, via che il regolamento veniva aggiornato lo abbiamo modificato e adeguato. Per cui ci sono stati cambi durante tutto l’anno, anche dagli European Games al mondiale, ed anche negli ultimi dieci giorni abbiamo incrementato le difficoltà e cambiato leggermente la copertura della vasca”. “Sicuramente – prosegue – è molto più difficile, credo sia il terzo o quarto più difficile del mondiale. Questo è l’esercizio tecnico per eccellenza. Peccato per quel base mark che ci lascia dietro alla Grecia. Sappiamo che l’errore è stato fatto nell’ultimo pezzo e andremo ad analizzarlo nella prossima riunione”. Sono 22 le coppie al via e le prime dodici approdano alla finale di martedì alle 12.30; ci arrivano anche gli Stati Uniti quarti (248.7274), la Spagna e il Giappone e l’Ucraina ottava (230.0000) dove si rivede Marta Fiedina che non è iscritta nel singolo. L’ultimo posto lo conquista l’Egitto (195.2531) mentre resta escluso il Canada, quattordicesimo, che presenta un tributo musicale all’Italia con gli evergreen “Tu” di Umberto Tozzi e “Felicità” di Albano Carrisi e Romina Power.
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IMOLA (ITALPRESS) – Toprak Razgatlioglu grande protagonista della domenica del Gp d’Italia del Mondiale di superbike. Dopo aver conquistato la Superpole, il pilota turco della Pata Yamaha si aggiudica anche gara-2, battendo la Ducati di Axel Bassani e la Kawasaki del britannico Jonathan Rea. Caduta per il leader della classifica generale, lo spagnolo della Ducati Alvaro Bautista, finito a terra al primo giro al Tamburello. Quarta la Yamaha di Andrea Locatelli davanti alla Ducati di Michael Ruben Rinaldi. Nono Danilo Petrucci, fuori dalla zona punti Lorenzo Baldassarri, Gabriele Ruiu e Roberto Tamburini. A cinque tappe dalla conclusione del campionato, Bautista resta al comando con 70 punti di margine su Razgatlioglu e 183 su Locatelli.
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PONTREMOLI (ITALPRESS) – Proclamato a Pontremoli (Ms) il vincitore del 60° Premio Bancarella Sport. Ha “saltato” a 140 voti l’Atleta del centenario, Sara Simeoni, che con il libro “Una vita in alto”, scritto con Marco Franzelli ed edito da Rai Libri, ha distanziato di quindici lunghezze “Un gioco da ragazzi” di Bruno Conti e Giammarco Menga, edito da Rizzoli. Il campione del mondo dell’82, acclamatissimo dai presenti in piazza, per questa volta ha dovuto lasciare il passo all’”eterna ragazza” di Rivoli Veronese. Molto vicino “Una squadra” del regista e scrittore Domenico Procacci, Fandango Libri che con 122 voti si è posizionato terzo raccontando la storia dei moschettieri della Davis ’76. Il dossier socio-politico sullo sport più seguito d’Italia, “Le nuove guerre del calcio” di Marco Bellinazzo, edito da Feltrinelli, ha ricevuto 108 preferenze. Il quinto posto della classifica è andato a “Giuliano Giuliani, più solo di un portiere”, 66thand2nd editore. Sono stati 105 i voti per la toccante storia scritta da Paolo Tomaselli, su uno dei cosiddetti personaggi “dimenticati” che in realtà per il palmares è tra i più vincenti della storia del Napoli. Infine, se si volesse ironizzare sull’unico pilota neozelandese che abbia guidato una “Rossa di Maranello”, senza mai vincere un GP si potrebbe dire che ancora una volta Chris Amon, nel libro di Emiliano Tozzi ed edito da Minerva, protagonista di se stesso, con il sottotitolo la sfortuna non esiste, si è fermato alla curva “Lesmo” ma questa volta di Pontremoli con 75 voti. La manifestazione, condotta da Paolo Liguori, ha avuto inizio con i saluti alle autorità e agli ospiti presenti, da parte del sindaco di Pontremoli, Jacopo Maria Ferri. Il presidente della Fondazione Città del Libro, Ignazio Landi, ha voluto citare con grande affetto le ragazze dell’Istituto Penale Minorile di Pontremoli, che avevano preparato per i finalisti dei segnalibri creati nelle ore di laboratorio. Sono stati poi chiamati sul palco Paolo Francia, presidente della Commissione di scelta, Giovanni Bruno, fresco vincitore del Premio Bruno Raschi, riconoscimento assegnato ogni anno ad un giornalista che nella sua carriera “abbia innovato e riletto il modo di fare cronaca sportiva”, Massimo Calandri, vincitore del 2° Premio Panathlon ed autore del libro “Non puoi fidarti di gente così. Storia della squadra di Rugby che sfidò l’Apartheid” edito da Mondadori, e l’ospite d’onore Dario Ricci, coautore con Alberto Cova di “Con la testa e con il cuore”, Sperling&Kupfer.
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ROMA (ITALPRESS) – Annachiara Allara (Junior Pentathlon Asti) si conferma protagonista in terra egiziana. La giovane pentatleta astigiana, classe 2009, dopo il terzo gradino del podio centrato in staffetta con Alice Gelormino, ha conquistato un’altra preziosa medaglia di bronzo ai Mondiali Under 17 di pentathlon moderno in corso ad Alessandria D’Egitto. Nella gara individuale femminile, con le prove di scherma, disciplina a ostacoli, nuoto e laser run, la vittoria è andata all’atleta di casa Farida Khalil che ha chiuso con 1338 punti, mentre l’argento è della Germania con Nadja Farmand a 1323. Per la Allara, campionessa italiana U15 e U17, che ha chiuso con 1316 punti finali, si tratta, dunque, della terza medaglia internazionale del 2023, dopo il bronzo in staffetta dei giorni scorsi e il bronzo agli Europei U17 conquistato a giugno a Druskininkai, in Lituania. “Sono felicissima. La scherma è andata meglio del solito, ho fatto un torneo nel pieno delle mie abilità. nella disciplina a ostacoli sono migliorata rispetto all’ultima gara e nel laser run ho dato davvero tutto quello che avevo senza guardare le altre”, ha commentato la giovane azzurra a fine gara. Per quanto riguarda le altre italiane: Alessia Canto (Avia Pervia) ha terminato 21esima con 1229 punti, Alice Gelormino (Area 51) 26esima a 1199 e Ginevra Cassone (Area 51) 31esima a 1162. Le azzurre si sono piazzate quarte a squadre con 3744 punti alle spalle di Egitto (3889), Germania (3848) e Ungheria (3841). Nella finale maschile Alessandro Forciniti (Fiamme Oro) ha chiuso 22esimo con 1353 punti. L’oro è andato al francese Mathis Issaka Idelarge (1445) che ha preceduto sul podio il polacco Bartosz Szmytke (1444) e l’egiziano Tarek Sadek (1443). Oggi, domenica 16 luglio, la rassegna iridata si concluderà, come tradizione, con la staffetta mista, al via alle 13. In gara per l’Italia Francesco Ascione (Junior Pentathlon Asti) e Alessia Canto.
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FUKUOKA (GIAPPONE) (ITALPRESS) – Una sinfonia tedesca. Dopo la dieci chilometri femminile, la Germania si prende anche quella maschile con l’olimpionico Florian Wellbrock che si impone da dominatore tornando sul gradino più alto del podio iridato da Gwangju 2019. Il bronzo mondiale dello scorso anno dietro agli azzurri, tocca in solitario in 1h50’40″3. Una gara condotta sin dall’inizio dal tedesco, che ha giocato con il ritmo, variando velocità e frequenze e schiacciando qualsiasi tipo di velleità avversaria. Dietro si piazza l’ungherese vicecampione olimpico Kristof Rasovszky in 1h50’59″0 che precede al tocco l’altro tedesco, già oro con la staffetta lo scorso anno a Budapest, Oliver Klemet (1h51’00″8). Poi gli azzurri, esclusi da podio e pass olimpico: il campione europeo e vice campione in carica Domenico Acerenza è quarto in 1h51’16″7, mentre l’iridato Gregorio Paltrinieri è quinto staccato di quasi un minuto in 1h51’40″7. Per il ventinovenne fenomeno carpigiano delle Fiamme Oro, fiaccato da problemi di salute che ne hanno minato la preparazione, una prova chiusa con orgoglio. “E’ stata durissima, ho provato a stare con il gruppo di testa, ma sono andati fortissimi sin dall’inizio e poi hanno cambiato ulteriormente passo – sottolinea Supergreg, campione di tutto e ovunque – Oggi non ne avevo, al penultimo giro ero quasi al limite e non riuscivo a rispondere agli strappi. Complimenti ai miei avversari; sono tranquillo perchè ho dato il massimo. La condizione non è perfetta, ho avuto dei problemi di salute durante tutta la stagione. Mi sono tuffato comunque per vincere, ma sapevo di non essere al massimo. Sono ben distante dalla migliore condizione. Ho cercato di disputare una una gara di testa, sono rimasto sempre coperto per gestire le energie e spervaro di raccogliere qualcosa di più nel finale. Mentalmente ci sono, fisicamente no. Da gennaio mi sono fermato sei volte, mi mancano sei settimane di allenamento, non ho avuto continuità di lavoro. Tra due giorni avrò la cinque chilometri, poi la staffetta e la piscina. Valuterò con Fabrizio Antonelli come gestire gli impegni. Dopo la mononucleosi alle olimpiadi non mi fa paura più niente. So quello che valgo e non cederò, una soluzione si trova sempre”. Laconico il commento anche di Acerenza, che riconosce il valore dei primi tre sottolineando comunque la bontà della sua prestazione: “Oggi è stata una gara allucinante, con ritmo alto dall’inizio – ammette il 28enne potentino – Riuscivo a stare lì, ma non ne avevo di più per provare a strappare. Ho fatto tutto quello che potevo e non ho recriminazioni. Purtroppo qualcuno deve arrivare quarto e oggi è toccato a me. La qualificazione olimpica non è un problema, la prenderò più avanti, del resto sapevamo che i criteri di qualificazione erano estremamente restrittivi. Ora si pensa alle prossime gare e poi torneremo a lavorare duramente per migliorare ancora”. A margine della 10 chilometri, la World Aquatics ha premiato Gregorio Paltrinieri migliore atleta di nuoto in acque libere del 2022 sulla base delle preferenze espresse da allenatori, dirigenti, giornalisti, atleti e appassionati sui social media dedicati.
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DIMARO (ITALPRESS) – Rudi Garcia sa già cosa vuole dalla sua esperienza al Napoli. Nel corso della prima conferenza stampa dal ritiro di Dimaro, il tecnico francese ha mandato dei messaggi ben precisi. A partire da Osimhen, passando per il mercato fino ad arrivare agli obiettivi da raggiungere. “Ho sentito Victor, mi ha detto che vuole rimanere confermando ciò che ha ribadito sui social indossando anche la maglia azzurra”, ha garantito l’allenatore. Che è rimasto impressionato dal calore dei tifosi: “E’ tutto bello. E’ una cosa che in Francia non c’è. Mi è mancato il villaggio Napoli. Il calcio dovrebbe essere così. Ho visto famiglie, bambini. Si vede l’amore per il club, la maglia e i suoi giocatori. E’ un momento piacevole. E’ fantastico aver vinto lo scudetto. E’ stato un grande traguardo. Complimenti a tutti quelli che hanno partecipato. In primis Luciano Spalletti”. Il presidente De Laurentiis ha detto che Garcia è al centro del villaggio. Ora bisogna capire cosa c’è al centro del villaggio del francese. “Il presidente – ha proseguito il tecnico azzurro – è molto ambizioso. Se lo siamo tutti dobbiamo avere una grande squadra e meno giocatori che se ne vanno. Kim non ci sarà ma vorrei tenere tutti gli altri. Dobbiamo raddoppiare sulla qualità. Ho preso tanti giovani del settore giovanile. Li vedrò io personalmente, ci sono poi quelli che tornano dai prestiti. Spero di trovare tra questi giocatori almeno uno che possa rimanere”.
Le squadre di Garcia hanno sempre avuto un piano B. Bisogna capire se lo avrà anche il Napoli del futuro. “Un buon allenatore è in funzione della sua rosa. Voglio una squadra e dei giocatori intelligenti. Vediamo le caratteristiche della rosa. Sicuramente cambieremo quando servirà. Ormai i club ci conoscono e quindi dobbiamo avere un piano B e anche C”. Con Kim che va via bisogna trovare un sostituto. Ma al momento non c’è una scadenza ben precisa: “Un allenatore vuole la rosa al completo prima ma è utopia. Ma abbiamo tutto il tempo per il difensore centrale. Nel club ci lavorano da un bel pò”. Oltre ad Osimhen il tecnico ha sentito pure Kvara. Sarà bello poterli allenare insieme. Anche se Garcia non si concentra solo sull’individualità: “Ovviamente ci sono i singoli che si mostrano più degli altri. Per fare dei gol e degli assist la palla deve arrivare. A me piace parlare del collettivo. Spero che questi due facciano la differenza. Io sono sempre attento a non mettere troppi singoli in avanti. Tutti sono importanti e cerco di valorizzarli allo stesso livello”. Garcia trova una squadra che è come un orologio perfetto che deve essere messo in condizione di continuare a funzionare. “Bisogna ricaricarlo. Io mi rifaccio alla Formula 1 che si deve ripartire come un bolide. Ma dipende sempre dai calciatori. Va bene se rimangono quasi tutti. Ripetersi è difficile ma ci proveremo. Non ci sono tante squadre che sanno ripetersi. So che sarà molto difficile ma sono qui davanti a voi e non è un problema. Il Napoli deve sempre giocare la Champions, questo è sicuro. Nelle prime quattro posizioni ci sono i vari posti. Poi c’è la Champions, con i quarti raggiunti e non facile da ripetere. Io gioco sempre per vincere, se ci riesci sei bravissimo altrimenti vedremo”.
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LONDRA (INGHILTERRA) (ITALPRESS) – Marketa Vondrousova è la regina della 136esima edizione dei Championships. La tennista mancina della Repubblica Ceca ha vinto infatti il singolare femminile di Wimbledon, terza prova stagionale del Grande Slam andata in scena sui campi in erba dell’All England Club di Londra. La 24enne nata a Sokolov, numero 42 del ranking internazionale, ha battuto in finale la tunisina Ons Jabeur, numero 6 del mondo e del seeding, col punteggio di 6-4 6-4. Per la Vondrousova, che in carriera ha patito diversi infortuni, è il primo successo in un Major, soltanto il secondo a livello internazionale (non vinceva un titolo Wta dal 2017, quando trionfò a Bienne). La giocatrice della Repubblica Ceca, in precedenza, era giunta all’ultimo atto soltanto in una occasione a livello di Major, ovvero nel 2019 al Roland Garros, quando perse contro Ashleigh Barty. Per la tunisina, invece, era la terza finale a livello di prove del Grande Slam. Ancora zero i trofei Major nella bacheca della Jabeur, sconfitta all’ultimo atto anche nei Championships (da Elena Rybakina) e agli Us Open (da Iga Swiatek) dello scorso anno.
A premiare la campionessa di Wimbledon la principessa del Galles, Kate Middleton, che ha assistito alla finale, al pari di alcune “leggende” del tennis femminile, come Billie Jean King e Martina Navratilova, e di alcune stelle del cinema, come il premio oscar Maggie Smith.
La Vondrousova da lunedì salirà al gradino numero 10 del ranking Wta; mentre la Jabeur resterà numero 6 del mondo.
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CAGLIARI (ITALPRESS) – Per il ritorno in Serie A, suo e del Cagliari, Claudio Ranieri fissa già l’obiettivo. “Ho sempre la voglia di sognare e i sogni aiutano a vivere, ma come primo anno salvezza: sarò un martello pneumatico, dobbiamo partire col piede giusto e non sarà facile”, le parole dell’allenatore romano nella sua prima conferenza stagionale. “La vittoria di Bari l’ho già messa nei ricordi, ora è un’altra storia. Siamo l’ultima arrivata in A, il calendario non è facile e bisogna stare compatti per la salvezza”. Tornato in Sardegna mercoledì sera, da giovedì mattina Ranieri allena la squadra al centro sportivo di Assemini con doppie sedute. “I ragazzi stanno bene, andiamo per gradi. Dispiace per Desogus che è scivolato e ne avrà per dieci giorni”. Venerdì prossimo prima amichevole in casa dell’Olbia, classicissima del precampionato rossoblù, poi da lunedì 24 al 4 agosto ritiro in Valle d’Aosta tra Chàtillon e Saint-Vincent. Dove ci saranno anche altri nuovi acquisti dopo Sulemana e Scuffet: “Vogliamo un difensore esperto, perchè abbiamo dei giovani molto validi, e due attaccanti per avere più frecce al mio arco”.
Il terzo, solo da ufficializzare, è Jankto per il quale in settimana si è discusso a lungo. “Lo conosco dalla Sampdoria, spero sia quello: mi aspetto corsa, assist e gol. Lo stimo tantissimo, poi sulle questioni personali io guardo la persona e il giocatore”, il commento di Ranieri. “Dobbiamo puntare quei giocatori che ci permetteranno di restare in Serie A, come modulo 4-4-2 o altro fa poca differenza. In attacco abbiamo giocatori esperti, in difesa dei giovani: cercheremo di fare un trait d’union. Vogliamo prendere elementi attaccati alla maglia, come lo zoccolo duro dello spogliatoio. Chi mi fa capire che rientra bene nei piani bene, non guardo la carta d’identità o altro”. Sette mesi fa era combattuto se tornare o meno dopo trentuno anni dalla doppia promozione e successiva salvezza, ora non più: “Volevo portare il Cagliari in A, era una lotta particolare. Ora non ho più l’ansia di quando sono arrivato, ci tengo particolarmente alla salvezza. L’immagine che mi tengo di questi sei mesi è il gol di Pavoletti, figlio di tutte le vicissitudini che abbiamo passato”. E sul nuovo stadio: “Spero dopo Amsicora, Sant’Elia e Unipol Domus di vedere anche il Gigi Riva”.
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Triathlon, argento Italia nella Mixed Relay ai Mondiali U23-Junior
ROMA (ITALPRESS) – L’Italia Under 23-Junior con una gara dalle mille emozioni si è laureata ad Amburgo vice campione del mondo nella Mixed Relay riservata alla categoria. Un risultato storico quello conquistato dal team azzurro formato da Alessio Crociani (G.S. Fiamme Azzurre), Myral Greco (G.S. Fiamme Azzurre), Nicolò Strada (C.S. Carabinieri – Valdigne Triathlon) e Costanza Arpinelli (G.S. Fiamme Azzurre – Minerva Roma) che si sono dovuti arrendere dopo un lungo testa a testa durato quattro frazioni solo ai padroni di casa della Germania (Henry Graf, Julia Bròcker, Eric Diener e Tanja Neubert), nuovo team campione del mondo mixed relay di categoria U23-Junior. Sul terzo gradino del podio la Nuova Zelanda con il team Dylan McCullough, Brea Roderick, Saxon Morgan, Hannah Knighton che è stato a lungo agganciato alle prime due posizioni.
L’Italia è stata nelle prime posizioni sin dalle prime bracciate del primo frazionista Alessio Crociani che ha cambiato in testa insieme a Canada e Nuova Zelanda, Myral Greco dopo aver provato la fuga nel ciclismo ha perso qualche posizione cambiando in sesta a pochi secondi dalla lotta per le medaglie. Partito Nicolò Strada è rientrato nel gruppo di testa e ha formato con Nuova Zelanda e Germania la fuga giusta per la medaglia. Costanza Arpinelli ha conteso la medaglia d’oro alla Germania arrendendosi solo nell’ultima parte di corsa finale ed arrivando in seconda posizione al traguardo.
“Questa medaglia ci ripaga dei sacrifici fatti, i ragazzi hanno sempre lavorato bene e con tanto impegno anche se i risultati a volte non arrivavano. Questa medaglia d’argento è il frutto del lavoro dello staff tecnico, di un insieme di persone che lavorano in gruppo, a partire dal Direttore Sportivo e dal Direttore Tecnico, passando per i tecnici, e per finire agli atleti Under 23 che possono ambire all’alto livello e ci aprono la strada verso il futuro e verso le Olimpiadi dopo Parigi 2024” il commento di Andrea Gabba, Coordinatore Sviluppo Italia. “Oggi è un’importante iniezione di fiducia, i giovani stanno crescendo ed il lavoro di squadra alla fine premia. Tutti i ragazzi sono stati bravissimi, hanno dato il massimo e ci hanno portato a questo risultato. Una medaglia mondiale. Siamo un bel gruppo questo Under 23, coeso ed unito, abbiamo anche a casa altri ragazzi che meritano, fanno parte del gruppo e rappresentano anche loto il nostro futuro. Ringrazio infine tutto lo staff, i tecnici, gli uffici e tutti quelli che sono dietro le quinte e che lavorano quotidianamente per il nostro movimento”.
– foto ufficio stampa Fitri –
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