di Federico Lo Giudice
Imbarazzante, intangibile e ancora una volta sconfitto. Il Catania naufraga anche contro il Sorrento rimediando il 17° ko stagionale e l’ennesima brutta figura. Dopo una stagione in mare aperto, affrontata con tanti timori, poca personalità e coraggio, a Potenza contro la squadra campana ci si aspettativa che i rossazzurri tirassero le reti per portare a casa il massimo possibile, che voleva dire vincere per centrare la salvezza e potersi così concentrare al meglio sui play off. Si trattava insomma di governare e affrontare questa trasferta nella maniera giusta, moltiplicando le forze, di dare l’ultimo colpo sull’acceleratore per dimostrare di avere i numeri per amministrare le difficoltà.
E invece il Catania, assente nel primo tempo, crolla nella ripresa concedendo tre marcature ai propri avversari per poi trovare nel finale un pizzico di orgoglio grazie alla doppietta di Cianci, al quarto centro in maglia rossazzurra. Un disastro, l’ennesimo di una stagione che ha evidenziato un Catania ricco di conflittualità e povero di idee.
Dopo tanti mesi, questa squadra continua ad offrire partite sciape. A novanta minuti dalla fine della regular season manca ancora un senso profondo del piano d’insieme. Agganciare l’analisi della stagione del Catania ai risultati ci avvita, ci chiude in un nonsense: da inadeguato contro la Turris a meraviglioso nella finale di Coppa Italia col Padova, a nuovamente inadeguato e deludente con Virtus Francavilla e Sorrento. Competitività della rosa, che resta realmente sproporzionata fra costo e resa.
Ma c’è una corruzione più insidiosa anche dei risultati, e si chiama “obsolescenza programmata”. É una strategia che ci fa spendere troppo per elettrodomestici che durano poco, per vestiti che durano una sola stagione. Ecco, la strategia societaria di quest’anno è stata su questa falsa riga. Purtroppo.
Per l’ultima della regular season contro il Benevento, probabilmente la dirigenza chiamerà nuovamente la tifoseria a una prova d’amore. Il loro sostegno, la loro presenza sarà determinante, come sempre. Se ci sarà un nuovo appello vedremo. Ma sarebbe il caso di ricordare a chi sta gestendo il club rossazzurro, che il Catania è una fede. Il Catania da sempre identifica le caratteristiche di una città, che nella sua storia ha sempre dovuto combattere in trincea a difesa di se stesso. La fortuna di chi ha la proprietà della squadra di calcio rossazzurra è che il Catania non sarà mai solo. Non lo sarà neanche quando sarebbe più facile voltargli le spalle. Non lo è stato nemmeno quando il tracollo sembrava ormai inevitabile. Perché l’amore per il rosso e l’azzurro non ha barriere, né confini geografici.
IL TABELLINO DELLA GARA
SORRENTO-CATANIA 3-2 (0-0)
MARCATORI: 49’ Loreto, 71’ Cuccurullo, 84’ Ravasio, 86’ e 89’ Cianci;
SORRENTO (4-3-3): Del Sorbo; Di Somma, Blondett, Fusco, Loreto; Riccardi (68’ La Monica), De Francesco, Cuccurullo (78’ Vitiello); Vitale (78’ Bonavolontà), Ravasio, Kolaj (75’ Scala). A disposizione: D’Aniello, Albertazzi, Martignago, Badje, Colombini, Morichelli, Sorrentino, Palella. Allenatore: Maiuri
CATANIA (3-5-2): Albertoni; Monaco (70’ Chiarella), Kontek, Celli; Castellini, Zammarini (76’ Ndoj), Quaini (46’ Cianci), Welbeck, Cicerelli (53’ Chiricò); Di Carmine, Marsura. A disposizione: Donato, Curado, Haveri, Costantino, Patalano, Forti. Allenatore: Zeoli
ARBITRO: Leonardo Mastrodomenico (Matera)
AMMONITI: 49’ Maiuri; 64’ Celli; 92’ Ndoj, 92’ Scala
ESPULSI: 71’ per doppia ammonizione il tecnico Maiuri; 94’ Marsura
ANGOLI: 4 -4
RECUPERO: 1’ pt; 5’ st.