Oggi l’Atalanta celebra 117 anni di storia, un traguardo importante che il Ceo Luca Percassi ha voluto sottolineare in un’intervista a Radio TV Serie A con RDS. “È una giornata di grande gioia e riflessione”, ha dichiarato Percassi, aggiungendo che questo anniversario assume un significato particolare in un anno in cui il club ha ottenuto il risultato sportivo più importante della sua storia. Il riferimento è alla storica vittoria in Europa League, un successo che ha segnato l’apice del percorso della Dea negli ultimi anni.
Inoltre, i festeggiamenti coincidono con la quasi conclusione dei lavori al Gewiss Stadium, un progetto che Percassi definisce “un sogno che si è concretizzato”. Lo stadio, acquistato in occasione del 110° anniversario del club, rappresenta un investimento da 100 milioni di euro ed è diventato il simbolo del legame tra l’Atalanta e il tessuto imprenditoriale della città di Bergamo. “È uno stadio a km 0”, spiega Percassi, sottolineando la capacità del territorio di demolire e ricostruire con determinazione e spirito imprenditoriale.
Negli ultimi anni, l’Atalanta si è affermata come una certezza nel calcio italiano e internazionale, e le aspettative dei tifosi sono cresciute di pari passo con i risultati. Percassi, però, invita a mantenere l’equilibrio: “Cerchiamo di ricordare chi siamo”, afferma, evidenziando la necessità di gestire le ambizioni in modo sostenibile. “L’obiettivo è avere una società sana”, ha ribadito, facendo riferimento al lavoro di suo padre e della famiglia Pagliuca, che condividono la visione di una gestione attenta e responsabile.
Sul fronte del calciomercato, Percassi ha elogiato il lavoro di Toni D’Amico, che è riuscito a sostituire l’infortunato Scamacca con l’attaccante Retegui in tempi rapidi. “È stata una grande operazione”, ha dichiarato, evidenziando la capacità del club di reagire prontamente alle difficoltà. Il Ceo ha anche ammesso che, nonostante i tentativi, non è sempre facile trattenere i giocatori più richiesti: “Saremo sempre grati a chi ha fatto crescere l’Atalanta, ma purtroppo non possiamo fermare il tempo”.
Italpress