In momenti normali la tappa di Champions League contro lo Young Boys sarebbe stata vissuta con una certa serenità, ma se l’impegno si piazza a metà strada tra la trasferta di Roma e la gara di domenica a San Siro contro la Juventus, allora le cose cambiano. Perché Simone Inzaghi, da una parte, sa di dover attingere alla panchina e alle rotazioni del caso (anche a causa degli infortuni), ma anche che le insidie non mancheranno nonostante un avversario in forte crisi: “Lo Young Boys ha avuto qualche problema all’inizio, ma domenica ha battuto il Lucerna, bisognerà fare molta attenzione”, ha messo in guardia l’allenatore, che ha anche escluso che la testa dei suoi possa già essere proiettata alla super sfida di San Siro contro Vlahovic e compagni.
Presentarsi forti di cinque vittorie consecutive tra campionato e Champions sarebbe il migliore dei biglietti da visita, considerando anche che un successo in coppa proietterebbe l’Inter nel gruppetto di quelle squadre che potrebbero già iniziare a pensare alla qualificazione diretta agli ottavi di finale, evitando così la pericolosa trappola dei playoff. Se ne riparlerà dopo la sfida di Berna, una gara che presenta un’incognita in più, ovvero il fatto che si giocherà su un campo sintetico, novità assoluta che ha fatto cambiare anche i piani interisti della vigilia, con la rifinitura che per una volta non si è svolta ad Appiano ma direttamente sul terreno dello stadio Wankdorf: “Giocare sul sintetico cambia, è chiaro che non è uguale – ha detto Inzaghi -. Abbiamo deciso di cambiare abitudini cercando di abituarci al campo nell’ora che abbiamo fatto di allenamento”.
Il successo di Roma ha fatto bene, perché ha confermato che anche nelle gare più complicate e difficili da gestire l’Inter sa come farlo, una dimostrazione di personalità che Inzaghi si tiene ben stretta: “Da quando sono qui abbiamo sempre vinto a Roma, anche se l’anno scorso abbiamo sofferto di più – ha commentato -. Domenica abbiamo vinto giocando in condizioni difficili, ho fatto i complimenti ai ragazzi. Vincere sempre con tre o quattro gol di scarto è difficile, avevamo una Roma di qualità davanti, mi sono preso una vittoria importante che deve farci proseguire nella striscia di sette partite in 20 giorni pur avendo problematiche da risolvere il più presto possibile”.
Chi pensa e spera di poter contribuire è Bisseck, la cui crescita è stata evidente nonostante alcuni errori, dai quali però si è ripreso bene. Il dualismo con Pavard lo sta facendo maturare e mettere in difficoltà Inzaghi per lui è diventato un obiettivo: “Non è facile davanti a un giocatore di questo livello – ha ammesso Bisseck in conferenza -. Lui è un grande giocatore, dal quale posso imparare e che ha più esperienza di me. Tutto per me sta nel dare la sicurezza al mister ad ogni livello. Poi è il mister che decide, ora però mi aspetto di giocare un po’ di più”.
Non ha di questi problemi Sommer, in veste di padrone di casa, al quale Inzaghi ha regalato un apprezzamento importante: “Dopo il ritiro dalla nazionale rimane più tempo ad allenarsi con noi. È un giocatore che ho voluto fortemente, insieme alla società: oltre a essere un grandissimo portiere è un grandissimo uomo, cerca sempre di aiutare i suoi compagni. L’Inter ha preso una grandissima persona, oltre che un grandissimo portiere”.
Italpress